Francesco Moser ciclista trentino, la storia

Francesco Moser (fonte Wikipedia)

Francesco Moser (fonte Wikipedia)

Francesco Moser ciclista trentino vincitore di tre Parigi-Roubaix, due Giri di Lombardia, una Sanremo e un Giro d’Italia e recordman dell’ora nel 1984

Francesco Moser nasce a Palù di Giovo, in Trentino, il 19 giugno 1951. Figlio ci Cecilia ed Ignazio, cresce in una casa dove il ciclismo è come il pane. Sono dodici i figli in casa Moser tra cui Enzo, Aldo e Diego pedalano sin da piccoli. Il papà Ignazio viene a mancare quando Francesco ha solamente tredici anni ed ecco che “Checco” decide di abbandonare la scuola per iniziare a lavorare la terra.

Francesco inizia però col ciclismo solamente attorno ai diciotto anni è lo stesso Aldo, professionista già dal 1954, che gli regala la prima bicicletta.

E’ il fratello Enzo a supervisionare il “piccolo” che entra nella squadra toscana della Bottegone dimostrando subito un senso innato per lo sport del pedale.

Moser vince il Giro dilettanti 1971

Nel 1971 Checco coglie a maggio il quarto posto al Trofeo Alcide Degasperi vinto da Giovanni Varini e a giungo è protagonista al Giro d’Italia dilettanti vincendo due tappe e cogliendo la vittoria finale davanti a Giuseppe Perletto. Checco viene selezionato per i Giochi del Mediterraneo di Smirne vincendo la medaglia d’argento in linea

Nel 1972 è terzo al Gran Premio della Liberazione  vinto da Yuri Ocintsev ed è al via dei i Giochi olimpici di Monaco ottenendo l’ottavo posto nella prova in linea ed il nono nella cronometro a squadre.

Francesco passa professionista, con la Filotex di Waldemaro Bartolozzi e del fratello Aldo, nel 1973. Il trentino si dimostra subito competitivo cogliendo il settimo posto al Trofeo Laigueglia ed il nono alla Milano-Sanremo. Ad aprile è nono alla Freccia Vallone e vince a Col San Martino arrivando in forma al Giro d’Italia dove conquista il successo nella tappa di Firenze, sua prima vittoria da professionista, precedendo Roberto Poggiali.

Il ’74 è un anno di ulteriore crescita del trentino che a febbraio chiude all’ottavo posto la Vuelta a Levante vinta da Marcello Bergamo e a marzo chiude al quinto posto la Tirreno-Adriatico a 1’15” da Roger De Vlaeminck. Dopo aver vinto il Giro della Provincia di Reggio Calabria, Checco è secondo alla Parigi Roubaix alle spella di De Vlaeminck a causa di una caduta maldestra nel finale, secondo alla Coppa Placci, quarto al Giro di Romagna e trionfa al Giro di Toscana davanti a Bitossi.

Moser settimo al Giro d’Italia 1974

Al via della Corsa Rosa, Francesco è secondo nella tappa di Sorrento, nella cronometro di Forte dei Marmi alle spalle di Eddy Merckx e secondo a Bassano del Grappa sempre dietro al belga. Al termine della corsa il trentino è settimo nella generale.

La stagione di Moser prosegue con vittorie e piazzamenti: è primo al GP Forli, al Giro dell’Umbria e alla Coppa Bernocchi. Prende parte ai Mondiali di Montréal chiudendo al settimo posto a 3’10” da Merckx e prosegue vincendo la Parigi-Tours davanti a Jean-Pierre Danguillaume, il Giro dell’Emila ed il Trofeo Baracchi in coppia con l’olandese Roy Schuiten.

Nel ’75 parte fortissimo: è quarto alla Tirreno-Adriatico e secondo alla Milano-Sanremo battuto dal Cannibale. Prosegue con il secondo posto al Trofeo Pantalica alle spalle di De Vlaeminck, l’ottavo posto alla Gand-Wevelgem ed il quinto alla Parigi-Roubaix.

Ad aprile Moser vince la Coppa Placci davanti a Bitossi e a giugno è protagonista al Giro del Delfinato dove coglie tre secondi posto parziali completando la corsa dietro al solo Bernard Thévenet.

Moser vince il GP du Midi-Libre e il titolo italiano 1975

Checco è poi al via del GP du Midi-Libre vincendo le tappe di La Grand’Combe e Saint-Affrique e a conquistando il successo finale davanti all’olandese Joop Zoetemelk e il 22 giugno, dopo aver trionfato al GP di Camaiore, conquista la vittoria nel Trofeo Matteotti, valido per l’assegnazione della maglia tricolore, precedendo Valerio Lualdi.

Francesco Moser il maglia gialla al Tour de France 1975

Il trentino al top della forma è al via della Grande Boucle e il 26 giugno nel prologo di Charleroi mette tutti alle sue spalle, rifilando 2 secondi al Cannibale e prendendosi la maglia gialla. Checco è poi secondo a Roubaix e a Versailles ma nella cronometro di Merlin-Plage, sesta frazione, deve cedere il segno del primato ad Eddy Merckx. Al termine del suo primo ed unico Tour de France, il trentino è settimo in classifica generale è settimo a 24’13” da Bernard Thévenet aggiudicandosi la maglia di miglior giovane davanti a Andrés Romero.

Nella seconda parte dell’anno “Lo sceriffo”, questo il suo soprannome, è primo al Giro dell’Umbria, quinto alla Milano-Torino e quarto al Giro dell’Emilia.

Francesco Moser vince il Giro di Lombardia 1975

L’11 ottobre Francesco è al via della “Classica delle Foglie morte” andando all’attacco con Enrico Paolini ed Alfredo Chinetti battendoli nella volata a tre e due settimane dopo fa sua la vittoria al Trofeo Baracchi  in copia con Baronchelli.

Nel 1976 Moser veste la maglia della Sanson sotto la guida di Bartolozzi e fa il suo esordio alla Sei Giorni di Milano vincendo assieme a Patrick Sercu. A marzo è quarto alla Tirreno-Adriatico, nono alla Sanremo e primo al Trofeo Pantalica.

Ad aprile è settimo alla Gand-Wevelgem, secondo alla Parigi-Roubaix andando all’attacco con Marc Demeyer, De Vlaeminck e Hennie Kuiper ma venendo beffato nella volata ristretta.

Francesco Moser quarto al Giro d’Italia 1976

Poco prima di prendere parte al Giro d’Italia, lo sceriffo si impone al Giro di Toscana ed al Giro dell’Appennino e alla Corsa Rosa vince la tappa di Messina e si impone nella cronometro di Ostuni, antipasto della futura rassegna iridata, indossando la maglia rosa per un giorno salvo poi cederla a Felice Gimondi. Lo sceriffo è poi primo nella tappa di Varazze e secondo in quella di Milano completando la corsa al quarto posto della generale, al terzo della maglia della montagna ed al primo della classifica a punti cogliendo la maglia ciclamino.

A luglio Moser vince il Trofeo Matteotti davanti a Pierino Gavazzi e ad agosto trionfa alla Tre Valli Varesine davanti a De Vlaeminck ed è secondo alla Coppa Placci.

Al via del Mondiali di Ostuni deve accontentarsi del secondo posto alle spalle del belga Freddy Maertens ma trionfando, su pista, nella gara di inseguimento al velodromo di Monteroni di Lecce.

Nel 1977, a marzo, Moser è secondo alla Tirreno-Adriatico alle spalle del “solito” De Vlaeminck e quinto al Pantalica. Dopo aver chiuso al quarto posto il Giro delle Fiandre, il trentino conquista il successo alla Freccia Vallone davanti al giovane rivale, Beppe Saronni, ed è settimo all’Amstel Gold Race.

Francesco Moser secondo al Giro d’Italia 1977

Dopo aver vinto il Giro di Toscana, Moser è al via del Giro d’Italia con ambizioni di vittoria assieme ai quotati Maertens e Gianbattista Baronchelli. Nella tappa di Monteluco il trentino indossa la maglia rosa stappandola dalle spalle di Freddy Maertens che conquista le successiva quattro tappe senza però scalzare il trentino dalla testa della generale.

Il 28 maggio Freddy Maertens  cade rovinosamente insieme a Van Linden ed è, costretto al ritiro lasciando i gradi di capitano a Michel Pollentier. E’ è proprio il belga, a sorpresa a strappare la maglia a Moser nella frazione del Col Drusciè. Nelle successive tappe il belga riesce ad incrementare il margine su Moser e nella cronometro di  Binago, terreno adatto al trentino, è in grado di batterlo. Moser deve accontentarsi del secondo posto finale.

Francesco Moser Campione del Mondo 1977

Dopo aver colto il terzo posto al Campionato italiano, Checco vince il Giro dell’Umbria e la Coppa Agostoni arrivando a settembre al Campionato del Mondo di San Cristóbal, in Venezuela in ottima forma. Moser corre una gara gagliarda battendo in uno sprint a due il tedesco Dietrich Thurau e conquistando la maglia iridata.

L’anno successivo il trentino è terzo alla Tirreno-Adriatico alle spalle di Saronni e Knut Knudsen e, dopo aver chiuso al sesto posto la Sanremo, sfiora la vittoria all’Amstel Gold Race chiudendo secondo alle spalle di Jan Raas.

Francesco Moser vince la Parigi-Roubaix 1978

Ad aprile è settimo al Giro delle Fiandre, terzo alla Gand-Wevelgem vinta da Ferdi Van Den Haute ed il 16 aprile, con sulle spalle la maglia iridata, ottiene la prima delle sue tre vittorie consecutive alla Parigi-Roubaix davanti a  Roger De Vlaeminck e  Jan Raas.

Francesco Moser terzo al Giro 1978

Alla corsa rosa il trentino si dimostra particolarmente in palla vincendo le tappe di Siena, Padova, Venezia e Cavalese conquistando la maglia ciclamino e chiudendo al corsa al terzo posto dietro a Johan De Muynck e Baronchelli.

Dopo aver completato al nono posto il GP du Midi-Libre, il trentino è primo al Tour de l’Aude mentre al campionato italiano deve accontentarsi del secondo posto alle spalle di Gavazzi. Moser vince a luglio il Trofeo Matteotti e ad agosto la Tre Valli Varesine per poi essere beffato al Campionato del Mondo del Nürburgring quando dopo aver fatto la differenza sul Carousel, ultima asperità prima dell’arrivo, sbaglia ad impostare lo sprint e viene superato, per mezza ruota, dall’unico corridore che era riuscito a resistergli: l’olandese Gerrie Knetemann.

Francesco Moser vince il Giro di Lombardia 1978

La delusione mondiale viene smaltita con la vittoria nella Volta Ciclista a Catalunya davanti al padrone di casa Francisco Galdós e con la vittoria, per la seconda volta in carriera, del Giro di Lombardia davanti allo svedese Bernt Johansson e Bernard Hinault chiudendo la stagione iridata con ben 40 vittorie.

Smaltita la delusione per la mancata conferma della maglia iridata, il trentino si appresta ad aprire la sua rivalità, che divide l’Italia del pedale, con Saronni. A febbraio è secondo al Giro del Trentino alle spalle del danese Knudsen e a marzo è quinto alla Tirreno-Adriato e quarto alla Milano-Sanremo.

Francesco Moser vince la Parigi-Roubaix 1979

Ad aprile Lo sceriffo vince prima la Gand-Wevelgem diventando il primo ciclista italiano a conquistare un simile successo e quattro giorni dopo conquista la seconda vittoria alla Parigi-Roubaix andando all’attacco in solitaria a precedendo di 40 secondi Roger De Vlaeminck.

Moser secondo al Giro d’Italia 1979

A via del Giro d’Italia Moser vince il prologo di Firenze davanti a Saronni indossando la maglia rosa. Francesco bissa la vittoria nella cronometro di Napoli precedendo Knudsen e Saronni ma nella prova contro il tempo di San Marino è Beppe il più veloce prendendosi successo e maglia. Al termine della corsa a vincere è Saronni con 2’09” di margine sul trentino: la rivalità può scoppiare in tutta la sua forza.

Dopo aver vinto Tour de l’Aude davanti Pierre-Raymond Villemiane, Checco conquista la vittoria al campionato italiano davanti a Giovanni Battaglin e a luglio è primo nella Ruota d’Oro.

Ad agosto il trentino è terzo al Giro di Germania dietro Dietrich Thurau e Aad van den Hoek ed è terzo alla Coppa Bernocchi, quinto alla Tre Valli e secondo alla Coppa Agostini.

Dopo essere stato costretto al ritiro al mondiale di Valkenburg si consola con i successi al Giro del Friuli, al Giro del Veneto ed al Giro dell’Emilia su Gavazzi.

Ai Campionati del Mondo su pista di Amsterdam viene superato nella finale dell’inseguimento dal padrone di casa Bert Oosterbosch.

Moser vince la Tirreno-Adriatico 1980

Nel 1980 Moser parte forte chiudendo secondo alla Cronostaffetta e dominando la Tirreno-Adriatico dove vince la cronometro d’apertura di Cerenova conservando la maglia di leader della corsa fino al termine della competizione vinta con 59″ di margine sul belga Alfons De Wolf.

Francesco Moser vince la Parigi-Roubaix 1980

Dopo aver completato la Milano-Sanremo al sesto posto ed il Giro del Belgio al terzo posto, il trentino conquista la terza vittoria consecutiva alla Parigi-Roubaix allungando in solitaria e tagliano il traguardo con 1’48” di vantaggio sul francese Gilbert Duclos-Lassalle.

A maggio è primo al Giro del Trentino con 24″ di vantaggio sullo svedese Tommy Prim presentandosi ai nastri di partenza del Giro d’Italia con speranze di vittoria. Dopo aver vinto il prologo di Genova ed aver indossato la maglia rosa per cinque tappe dimostra una condizione di forma inferiore alle speranze scivolando lentamente fuori dai primi posti della generale e decidendo di lasciare la corsa dopo la frazione di Cles.

Il resto della stagione è segnato solamente da qualche buon piazzamento e nulla più.

Moser vince la Tirreno-Adriatico 1981

A inizio anno il nativo di Palù di Giovo, passato a vestire i colori della Famcucine, prende parte alla Corsa dei Due Mari vincendo il prologo d’apertura ma cedendo la maglia il giorno successivo a Marino Amadori. Nella crono conclusiva di San Benedetto del Tronto a vincere è l’olandese Roy Schuiten con Moser terzo che conquista il successo finale con 35″ di margine su Raniero Gradi.

Alla Parigi-Roubaix Lo sceriffo è terzo dietro ad Hinault e De Vlaeminck e a maggio chiude al secondo posto il Giro del Trentino vinto da Roberto Visentini. Al Giro d’Italia il trentino parte bene, è protagonista nella cronometro a squadre con la sua Sanson indossando la maglia rosa cedendola il giorno successivo a Gregor Braun e riprendendosela 24 ore più tardi a Lanciano. Nella tappa di Bari è il suo “nemico” Saronni a prendere la testa della corsa rosa con Moser che in sostanza esce di classifica chiudendo al 21esimo posto.

Moser contro Saronni: la litigata al Campionato italiano

Il 21 giugno Moser conquista il titolo italiano su strada davanti a Panizza ma quel giorno viene ricordato per il pesante battibecco che vede protagonista Saronni e Moser con i due che si “toccano” ed il trentino che allunga staccando l’avversario dopo che i due si sono presi a male parole. E’ uno dei momenti più duri della rivalità tra i due che anche negli appuntamenti in Tv non esitano a beccarsi.

Nella seconda parte dell’anno, Moser vince la Coppa Agostoni ed il Giro dell’Umbria ed è secondo al Circuit de l’Aulne, al Giro dell’Emilia ed al Giro di Romagna.

Nell’82 Checco è quarto alla Milano-Sanremo vinta dal francese Marc Gomez e ad aprile fa suo il Tour Midi-Pyrénées. Dopo aver chiuso la Vuelta Ciclista al País Vasco al terzo posto è secondo al Giro del Trentino alle spalle di Saronni e vince il Giro di Toscana precedendo Baronchelli.

Al Giro d’Italia il nativo di Palù vince la settima tappa con arrivo a Diamante indossando per cinque giorni la maglia rosa salvo poi cederla a Bernard Hinault che coglie il successo finale mentre Moser è solamente ottavo superato anche da Saronni.

Dopo aver completato al secondo posto il GP du Midi-Libre nella seconda parte dell’anno è terzo alla Coppa Sabatini, secondo alla Coppa Agostoni e terzo al Giro di Lombardia vinto dal nemico Saronni.

Nel 1983 Moser veste i colori della Gis Gelati ed è terzo alla Tirreno-Adriatico vinta da Visentin e a maggio è primo al Giro del Trentino precedendo Bruno Leali. Dopo un Giro d’Italia deludente è primo, ad agosto, al Giro di Norvegia e a fine anno è secondo al Giro del Lazio  alle spalle di Silvano Contini e terzo al Giro del Piemonte. Moser su pista vince la Sei giorni di Milano in coppia con René Pijnen.

Francesco Moser ed il record dell’ora 1984

Il 19 gennaio 1984 Francesco Moser stabilisce il nuovo record dell’ora, in precedenza detenuto da Eddy Merckx, con 50,808 km portandolo, quattro giorni, dopo a 51,151 km (poi cancellato nel 2000 dall’UCI per l’uso di ruote lenticolari). Con il supporto tecnico di Dal Monte, Aldo Sassi, Francesco Conconi e Enrico Arcelli, il trentino entra nella storia per una prestazione e per ausili tecnologici avveniristici.

Francesco Moser vince la Milano-Sanremo 1984

Il 17 marzo, sull’onda della spinta del record, Moser conquista la vittoria nella Milano-Sanremo grazie ad un attacco nella discesa del Poggio che gli consente di cogliere la vittoria con  20″ di margine su Sean Kelly.

Moser decimo alla Vuelta a España ’84

Al via per la prima ed unica volta in carriera alla Vuelta a España vince il prologo di  Málaga indossando la maglia di leader sino alla tappa di Rasos de Peguera quando è Pedro Delgado ad andare al comando della generale. Il trentino vince a Santander ed è terzo a Palazuelos de Eresma chiudendo la corsa al decimo posto finale a 8’41” dal francese Éric Caritoux.

Francesco Moser vince il Giro d’Italia 1984

Al via della Corsa Rosa il trentino punta apertamente al successo che manca nel suo prestigioso palmares. Nella cronometro d’apertura di Lucca è Francesco a prendersi successo e maglia ma il giorno successivo il giovane francese Laurent Fignon balza in testa alla generale. Nella tappa con arrivo al Blockhaus a vincere è Moreno Argentin ma Moser si riprende la rosa andando a vincere anche la crono di Milano.

Nella tappa di Arabba, però è Fignon a far saltare il banco: il francese si prende la tappa e la maglia rosa. Pare tutto apparecchiato per il successo del transalpino ma nella cronometro individuale da Soave a Verona è Moser, non senza qualche polemica per la presenza di un elicottero vicino alla corsa   per rallentare il ritmo del francese, a vincere la tappa cogliendo il successo finale con 1’03” di vantaggio.

Nella seconda parte dell’anno arrivano le vittoria al Memorial Gastone Nencini , al Giro del Lazio ed al Trofeo Baracchi.

Su pista il trentino fa sua la Sei giorni di Milano, quella di Dortmund e quella di Parigi in coppia con René Pijnen e conquista il titolo italiano nell’inseguimento individuale precedendo Silvestro Milani.

Moser secondo al Giro d’Italia 1985

Nel 1985 Moser è al via del Giro come campione in carica alla ricerca del bis. Il trentino è presto protagonista vincendo il prologo di Verona vestendo la Rosa. Nella cronometro a squadre di Milano è però la Del Tongo-Colnago di Saronni a vincere con la maglia che passa sulle spalle di Beppe che la cede poi a Visentin.

Moser vince le tappe di Saint-Vincent e di Lucca completando la corsa al secondo posto finale alle spalle del  “Tasso” Hinault. Il trentino a giugno vince anche il Giro dell’Appennino davanti ad Alberto Volpi ed è secondo al Giro del Friuli.

Nel 1986 verste la maglia della Supermercati Brianzoli con cui ad inizio stagione prende il via alla Tirreno-Adriatico vincendo il prologo di Ladispoli ed indossando per un giorno la maglia di leader per poi lasciarla a Luciano Rabottini. Checco è primo anche nella cronometro conclusiva di San Benedetto del Tronto ma deve accontentarsi del secondo posto della classifica generale a1’34” proprio da Rabottini.

Dopo aver vinto il Giro dell’Etna, Moser è ottavo alla Parigi-Roubaix e settimo all’Amstel Gold Race.

Moser terzo al Giro d’Italia 1986

Al via della Corsa Rosa, per l’ultima volta in carriera, il trentino è secondo nella tappa di Nicotera dietro a Gianbattista Baronchelli e si impone nella cronometro di Cremona davanti al tedesco Dietrich Thurau. Moser completa la corsa al terzo posto alle spalle di Roberto Visentini, dell’odiato Moser e davanti al giovane americano Greg LeMond.

Su pista Checco si impone nella Sei giorni di Rotterdam con Danny Clark in quella di Bassano del Grappa assieme a Clark e Amadori ed i quella di Grenoble in coppia con Anthony Doyle.

Il 1987 parte bene per Moser che chiude terzo al Giro del Mediterraneo vinto dall’olandese Gerrit Solleveld ed al Giro del Trentino vince la cronometro d’apertura di Folgaria davanti a Baronchelli chiudendo la corsa al quarto posto. Su pista conquista il titolo italiano nell’inseguimento individuale davanti a Renato Piccolo e soprattutto definisce la miglior prestazione sull’ora indoor con la distanza di 48,637 km battendo il precedente primato di Viatcheslav Ekimov.

Moser ed il record dell’ora indoor 1988

Nel 1988 veste i colori della Chateau d’Ax, sponsor della squadra amministrata da Gianluigi Stanga, vincendo la Sei Giorni di Bassano del Grappa, con Danny Clark. Il 21 maggio Francesco, dopo essersi preparato in altura, si presenta al velodromo Schleyer Stuttgart dove davanti a  7500 spettatori, con folta rappresentanza italiana tenta un assalto al primato dell’ora indoor fissando il nuovo record in 50,644 km.

Sceso di sella non resta troppo vincolato al mondo del pedale dedicandosi all’attività agricola di famiglia e nella tenuta di Maso Villa Warth, a nord di Trento, coltiva diverse varietà di uva.

Nel 1994, a dieci anni dal trionfo di Città del Messico, prova a ritentare il record dell’ora, in sella ad una bici stile “Obree” senza però trovare fortuna percorrendo 51,840 chilometri, non il primato assoluto ma una distanza valida per il record dell’ora master. Francesco è stato anche costruttore di biciclette che portano il suo nome.