Gianbattista Baronchelli per tutti Tista
Gianbattista Baronchelli, la sua carriera
Gianbattista Baronchelli ciclista bergamasco, ma mantovano di nascita, secondo da esordiente al Giro d’Italia 1974 e vincitore del Tour de Romandie 1977 e del Giro di Lombardia 1986
Gianbattista Baronchelli nasce il 6 settembre 1953 a San Martino di Gusnago nel Comune di Ceresara in provincia di Mantova da genitori di origini bergamasche E’ il settimo di 9 fratelli: 3 sorelle e 4 fratelli. I genitori assieme agli zii si trovano per questioni legate al lavoro di contadini a vivere in una cascina nel mantovano. All’età di 4 anni contrae una malattia infettiva e viene ricoverato per 40 giorni in ospedale. Quando Gianbattista la famiglia si trasferisce a Solferino e poi a Quinzello per poi stabilirsi, nel ’63 nella “sua” Arzago d’Adda.
Il giovane Baronchelli non ama la scuola, viene bocciato due volte alle elementari anche a causa della sua timidezza e riservatezza. Quando ha otto anni inizia a lavorare nella cascina di famiglia dividendosi tra scuola e lavoro. Il padre è appassionato di ciclismo e “contagia” il figlio Gaetano che inizia a correre seguito, un anno dopo, da Gianbattista che inizia a gareggiare tra gli esordienti cominciando a farsi notare per le sue qualità.
Nel ’70 Gianbattista Baronchelli approda tra gli allievi mettendosi in luce con le sue fughe da lontano che lo fanno brillare nonostante i rivali abbiano, sistematicamente, qualche anno e dell’esperienza in più. Passato dilettanti, nel 1971 conquista la vittoria nella Rho-Baveno-Levo e nel Circuito Bassignanese ma l’anno più esaltante è il ’73 quando a soli vent’anni, nel giro di 45 giorni, vince il Giro d’Italia dilettanti e il Tour de l’Avenir.
Il Giro d’Italia dilettanti 1973 parte ad Arezzo e Baronchelli, che è tesserato per la Iclas di Cinisello Balsamo, difende assieme a Gaetano i colori della “Lombardia A”. Baronchelli vince la tappa di Novegal avendo la meglio sul laziale Martella conquistando anche il successo finale.
Il Tour de l’Avenir 1973 si accavalla alle ultime due settimane del Tour de France e anche il percorso delle tappe, seppur ridotto, è quello dei pro. Gibi, forte della vittoria nella corsa rosa, è il capitano della selezione azzurra del CT Mario Ricci. Dopo un iniziale dominio dei ragazzi olandesi, nella quarta tappa, frazione Pirenaica, Baronchelli conquista il successo prendendosi anche la maglia di leader della corsa strappandola a Steynmair. Nella frazione successiva è secondo alle spalle dell’iberico Nazabal ma conquista vantaggio in generale: il dominio dell’italiano lo porta a vestire tutte e quattro le maglie della corsa.
Nella frazione di Bordeaux è vittima di una brutta caduta in cui rimedia una profonda ferita al ginocchio destro. Il medico del Tour suggerisce di lasciare la corsa ma Baronchelli non molla. Il massaggiatore Isaia Steffano coccola Gibì che riesce a arrivare al Parco dei Principi di Parigi col medesimo vantaggio della settimana precedente nonostante i molti attacchi di Steynmair, Bourreau e Martinez. Baronchelli ha l’onore di salire sul podio con Luis Ocana, vincitore del Tour de France professionisti.
Le conseguenze della caduta, però, gli fanno saltare il Campionato del Mondo al Montjuich che presenta un percorso adattissimo al bergamasco di adozione ma straordinarie prove di quel ’73 gli valgono la chiamata della Scic per la stagione seguente con l’etichetta di “nuovo Coppi”.
Gianbattista Baronchelli secondo al Giro d’Italia 1974
Tista, al via come esordiente del Giro, mette subito in chiaro le sue doti di scalatore eccezionale e di atleta resistente sul passo e a cronometro. Baronchelli resta come una spina nel fianco attaccato a Eddy Merckx che è l’uomo da batter ed il 6 giugno prova il tutto per tutto. La corsa rosa affronta la Pordenone-Tre Cime di Lavaredo; a Misurina Gibì attacca seguendo José Manuel Fuente, attardato in classifica di molti minuti. Merckx traballa ma poi riesce ad avere la meglio sul 21enne mantenendo in classifica un margine di 12 secondi su Baronchelli. Al termine della corsa il bergamasco è secondo dietro a Cannibale ma davanti ad un illustre conterraneo come Felice Gimondi.
Un mese dopo la corsa rosa, mentre è impegnato in un circuito, una bimba scappata al controllo dei genitori attraversa la carreggiata e Baronchelli, per evitarla, si schianta contro una canellata: tre operazioni, tre mesi di gesso e stagione andata.
Nel ’75 parte subito forte per puntare dritto al Giro d’Italia. Prima dell’ultima Alleghe-Passo dello Stelvio. Tista è quarto e ancora spera nella vittoria ma, sullo Stelvio va in crisi, perde terreno e chiude decimo. Su di lui arriva l’etichetta del bollito, a soli 22 anni!
Nel 1976 a febbraio è secondo al Trofeo Laigueglia alle spalle di “cuore matto” Franco Bitossi aprile è protagonista alla Vuelta Ciclista al Pais Vasco dove conquista la vittoria sull’arrivo di Calahorra e su quello di Goiuria dove conquista la maglia di leader della corsa. Tista resiste agli attacchi dei rivali ed al termine della cronometro conclusiva vince la generale con oltre un minuti di margine sullo spagnolo Javier Elorriaga e sul portoghese Joaquim Agostinho. al Giro di Puglia è terzo dietro a Moser e Miguel María Lasa.
Al Giro d’Italia ottiene due terzi posti e conclude la corsa al quinto posto alle spalle di Gimondi, De Muynck, Bertoglio e Moser. Ad agosto chiude al terzo posto la Tre Valli Varesine preceduto, in volata, da Moser e Roger De Vlaeminck. Fa il suo esordio al Tour de France ma è costretto al ritiro.
Gianbattista Baronchelli terzo al Giro d’Italia 1977
Il 1977 è un anno importante per Baronchelli che, per preparare al meglio il Giro d’Italia, prende parte al Tour de Romandie e, nella seconda frazione da Delémont a Le Locle, vince la tappa e si prende la maglia di leader della corsa strappandola dalle spalle dello spagnolo José Enrique Cima. Il bergamasco conquista la vittoria finale della corsa elvetica precedendo di 1’22” l’olandese Joop Zoetemelk. La corsa rosa è segnata da molte cadute e ritiri e Baronchelli si deve “accontentare del terzo posto a 4’02” dalla “sorpresa”, il belga Michel Pollentier.
Ad agosto è secondo alla Coppa Agostoni bruciato in volata da Francesco Moser al termine di un’azione a due ed è quarto, ad ottobre, al Giro del Piemonte vinto da Roger De Vlaeminck.
Gianbattista Baronchelli secondo al Giro d’Italia 1978
Al via del Giro ’78 uno dei favoriti è De Muynck che, ben supportato da Felice Gimondi, prende la maglia rosa nella terza tappa. Nella frazione che va da Treviso a Canazei la maglia rosa attacca portandosi dietro Baronchelli e Alfio Vandi. Ne approfitta il Tista che vince la tappa e diventa il rivale più credibile del belga ma alla fine deve accontentarsi del secondo posto a Milano a 59″ da De Muynck.
A giugno Baronchelli vince il Giro dell’Appennino superando Vandi al termine di una fuga a due, a settembre conquista il Giro dell’Umbria superando, sempre al termine di una fuga, Battaglin ed il pugliese Mario Beccia.
Nel ’79 non prende parte al Giro d’Italia privilegiando il Tour ma non arriva fino a Parigi. La stagione è caratterizzata dalla vittoria di una tappa e della generale al Giro di Frasassi, dal successo al Giro dell’Appennino su Beccia, del Giro di Romagna su Clyde Sefton e della Cronoscalata della Futa-Memorial Gastone Nencini su Fausto Bertoglio.
L’anno successivo Baronchelli passa alla Bianchi ottenendo ben quattordici successi: bissa la vittoria al Giro di Frasassi facendo sue anche due tappe, vince una tappa al Giro del Trentino, una frazione e la generale alla Ruota d’Oro davanti al varesino Silvano Contini. A settembre conquista il Giro del Piemonte davanti a Panizza ottobre vince il Giro dell’Emilia sempre davanti a Miro.
Nell’81 il bergamasco vince il Giro dell’Appennino con oltre quaranta secondi su Vandi, la decima tappa del Giro d’Italia da Roma a Cascia, il Giro di Toscana in volata su Gavazzi, il Giro del Lazio davanti ad Emanuele Bombini e la classifica generale del Giro di Puglia. L’anno successivo arrivano altri sette successi tra cui il bis al Giro dell’Appennino, il Giro dell’Umbria ed i lGran Premio Industria e Artigianato.
Nell’84 con la Murella conquista il Giro di Toscana mentre l’anno seguente, con i colori della Supermercati Brianzoli, con cui conquista il successo sull’arrivo di Santiago di Compostela alla Vuelta a España 1985. Nell’86 passa alla Del Tongo vincendo la tappa di Nicotera del Giro d’Italia la Cronoscalata della Futa-Memorial Gastone Nencini e, soprattutto, il Giro di Lombardia, quando il bergamasco con una splendida azione taglia il traguardo in solitaria con 15 secondi di vantaggio sull’irlandese Sean Kelly ma la stagione non è delle più semplici per Tista.
Nell’87 vince una prova del Trofeo dello Scalatore e si sposta per poi passare l’anno successivo alla Pepsi-Cola con cui chiude la carriera professionistica. Al termine della carriera ciclistica entra nel negozio di biciclette avviato assieme la fratello Gaetano. Nell’89 nasce la prima figlia e nel ’90 la seconda mentre il terzo figlio, maschio, nasce nel 2001.