Roberto Poggiali ciclista toscano anni ’70

Roberto Poggiali (Fonte Wikipedia)

Roberto Poggiali (Fonte Wikipedia)

Roberto Poggiali: la sua carriera

Roberto Poggiali ciclista toscano, gregario di grandi campioni come Gimondi e Moser in grado di conquistare la vittoria del Giro di Svizzera 1970

Roberto Poggiali nasce il 16 aprile 1941 a Firenze, tra i dilettanti si mette in luce conquistando la Coppa Cicogna 1959 mentre nel 1962 conquista Campionato italiano di ciclismo su strada dilettanti e la nona tappa del Tour de l’Avenir da Aix-en-Provence ad  Antibes venendo poi convocato per i Campionati Mondiali di Salò tra i dilettenti chiudendo 25esimo.

Roberto passa professionista presto, a ventuno anni e mezzo, nel 1963 rinunciando di fatto ai Giochi della XVIII Olimpiade di Tokyo 1964 ed andando a vestire i colori della Lygie con cui corre il Giro d’Italia chiudendo  al 24° posto, aiutando il capitano Vito Taccone  a chiudere al sesto posto finale. A fine stagione chiude 25esimo al Giro di Lombardia e, quando la Lygie chiude i battenti si accasa alla Ignis di Giovanni Borghi con cui chiude 14esimo al Giro d’Italia vinto da Jacques Anquetil dopo aver chiuso al terzo posto nella tappa di San Pellegrino.

Sempre con i colori giallo-blu dell’Ignis, Roberto prosegue la sua crescita professionale ottenendo importanti piazzamenti e, soprattutto conquistando la vittoria alla Freccia Vallone 1965 battendo in volata Felice Gimondi nel giorno in cui fa il suo esordio tra i pro tale Eddy Merckx. Nello stesso anno arriva la vittoria nella 5ª tappa, 2ª semitappa, alla  Volta Ciclista a Catalunya da Sant Julià de Lòria a Olot e, soprattutto, chiude ottavo al Giro d’Italia a 19’22” da Vittorio Adorni.

Nel 1966 Poggiali passa alla Bianchi ottenendo il decimo posto alla Milano-Sanremo vinta da Eddy Merckx . Il resto della stagione del toscano è per certi versi deludente nonostante il 21esimo posto al Giro d’Italia.

Nel ’67 Gimondi vuole al suo fianco Roberto al suo fianco e lo fa ingaggiare alla Salvarani in cui Poggiali inizia un lavoro di gregariato di lusso che compromette, però, le possibilità di successi personali. Le doti di Roberto Poggiali riappaiono al Giro di Svizzera 1970 in cui trionfa precedendo di  1’03” lo svizzero Louis Pfenninger. Al Giro ’70 lavora per portare Felice Gimondi a chiudere secondo alle spalle di Merckx ottenendo comunque con un importante 11esimo posto personale.

Il 1971 è l’anno della vittoria della Coppa Sabatini precedendo  Adriano Amici e, soprattutto della convocazione in azzurro per i Mondiali di Mendrisio, dove è una pedina importante a supporto di Gimondi.

Nella stagione seguente arriva il successo al Grand Prix de Cannes, ed a fine anno, chiuse il suo sodalizio con Gimondi, passando alla Sammontana di Alfredo Martini  con cui conquista la terza frazione del Giro di Puglia con arrivo a Monte Sant’Angelo. Al Giro d’Italia arriva un buon 12esimo posto a cui segue la convocazione per i Mondiali di Barcellona dove contribuisce alla vittoria della maglia iridata di Felice Gimondi e dove ottiene comunque il nono posto finale.

Nel 1974 diventa gregario di Francesco Moser alla Filotex conquistando la vittoria del Giro del Lazio anticipando di quasi un minuto l’amico Franco Bitossi e vincendo il Circuito di Magliano. Nel ’75 conquista la vittoria del Giro del Friuli davanti a Baronchelli e a Battagli e al Mondiale di Yvoir chiude 18esimo. L’anno successivo con i colori della Sanson conquista la vittoria del Giro dell’Umbria battendo in volata Antoon Houbrechts, lavora per Moser al Giro trovando il modo, finire tra i protagonisti la “corsa rosa” in cui chiude dodicesimo mentre, convocato per i Mondiali di Ostuni, chiude la rassegna iridata 38esimo pur lavorando per Moser.

Finita la carriera al termine del 1978  prova la carriera di direttore sportivo lavorando  per la Metauro Mobili e per la Magniflex. Poggiali fa parte della commissione che aggiudica il premio internazionale ciclistico Giglio d’Oro.