Roberto Poggiali ciclista toscano anni ’70
Roberto Poggiali ciclista toscano, gregario di grandi campioni come Gimondi e Moser in grado di conquistare la vittoria del Giro di Svizzera 1970
Roberto Poggiali nasce il 16 aprile 1941 a Firenze, tra i dilettanti si mette in luce conquistando la Coppa Cicogna 1959 mentre nel 1962 vince il Campionato italiano di ciclismo su strada dilettanti e la nona tappa del Tour de l’Avenir da Aix-en-Provence ad Antibes davanti allo spagnolo Antonio Gomez venendo poi convocato per i Campionati Mondiali di Salò tra i dilettanti chiudendo 25esimo.
Roberto passa professionista presto, a ventuno anni e mezzo, nel 1963 rinunciando di fatto ai Giochi della XVIII Olimpiade di Tokyo 1964 ed andando a vestire i colori della Lygie con cui corre il Giro d’Italia chiudendo al 24° posto, aiutando il capitano Vito Taccone a completare la corsa rosa al sesto posto. Ad agosto è sesto alla Tre Valli Varesine e tredicesimo alla Milano-Vignola. A fine stagione chiude 25esimo al Giro di Lombardia e, quando la Lygie chiude i battenti si accasa alla Ignis di Giovanni Borghi.
Ad aprile Roberto è secondo al Giro di Toscana dietro a Giorgio Zancanaro e a maggio è quarto alla Tre Valli Varesine vinta da Marino Vigna. Al via del Giro d’Italia, il toscano è terzo nella tappa di San Pellegrino Terme alle spalle di Franco Bitossi e Guido De Rosso e settimo nella frazione con arrivo a Pedavena completando la corsa rosa, vinta da Jacques Anquetil, al quattordicesimo posto finale
Sempre con i colori giallo-blu dell’Ignis, Roberto prosegue la sua crescita professionale ottenendo, nel 1965, importanti piazzamenti. Poggiali è nono a marzo alla Milano-Torino e secondo al Giro del Piemonte alle spalle di Romeo Venturelli.
Roberto Poggiali vince la Freccia Vallone 1965
Ad aprile il fiorentino è secondo al Giro di Campania e nono al Giro di Toscana ed il 29 di aprile conquistando la vittoria alla Freccia Vallone battendo in volata Felice Gimondi nel giorno in cui fa il suo esordio tra i pro tale Eddy Merckx.
Al via del Giro d’Italia è ottavo alla San Marino-Perugia, sesto a Rocca di Cambio, quarto ad Avellino e terzo a Firenze completando la corsa all’ottavo posto a 19’22” da Vittorio Adorni.
Nel 1966 Poggiali passa alla Bianchi ottenendo il decimo posto alla Milano-Sanremo vinta da Eddy Merckx . Il resto della stagione del toscano è per certi versi deludente nonostante il 21esimo posto al Giro d’Italia in cui è anche secondo nella tappa di Viareggio alle spalle di Giovanni Knapp
Nel ’67 Gimondi vuole al suo fianco Roberto e lo fa ingaggiare alla Salvarani in cui Poggiali inizia un lavoro di gregariato di lusso che compromette, però, le possibilità di successi personali. Poggiali è quarto alla Tirreno-Adriatico dietro a Bitossi, Preziosi e Taccone mentre nel 1968 il suo miglior risultato è un tredicesimo posto al Trofeo Laigueglia.
Nel ’69 Roberto è quattordicesimo al Giro e 51esimo al Tour ma l’anno seguente il toscano riesce a brillare maggiormente. A marzo è terzo al Tour du Haut Var, a maggio secondo al Giro di Romagna alle spalle di Davide Boifava e sesto al Giro di Romandia a 3’05” da Gösta Pettersson ed al Giro d’Italia ottiene due decimi posti di tappa completando la corsa all’undicesimo posto pur lavorando per Felice Gimondi che coglie il secondo posto dietro al Cannibale.
Roberto Poggiali vince il Giro di Svizzera 1970
Le doti di Roberto Poggiali riappaiono definitivamente al Giro di Svizzera dove coglie il quarto posto nella tappa di Locarno vinta da Arnaldo Caverzasi andando a vestire la maglia di leader della corsa elvetica. Roberto è secondo nella frazione di Finhaut conquistando la vittoria nella classifica finale con 1’03” di vantaggio sullo svizzero Louis Pfenninger.
Il 1971 è l’anno della vittoria della Coppa Sabatini precedendo Adriano Amici e, soprattutto della convocazione in azzurro per i Mondiali di Mendrisio, dove è una pedina importante a supporto di Gimondi.
Nella stagione seguente arriva il successo al Grand Prix de Cannes, ed a fine anno, chiuse il suo sodalizio con Gimondi, passando alla Sammontana di Alfredo Martini con cui conquista la terza frazione del Giro di Puglia con arrivo a Monte Sant’Angelo. Al Giro d’Italia arriva un buon 12esimo posto a cui segue la convocazione per i Mondiali di Barcellona dove contribuisce alla vittoria della maglia iridata di Felice Gimondi e dove ottiene comunque il nono posto finale.
Nel 1974 diventa gregario di Francesco Moser alla Filotex conquistando la vittoria del Giro del Lazio anticipando di quasi un minuto l’amico Franco Bitossi e vincendo il Circuito di Magliano. Nel ’75 Poggiali conquista la vittoria del Giro del Friuli davanti a Baronchelli e a Battaglin e al Mondiale di Yvoir chiude 18esimo. L’anno successivo con i colori della Sanson conquista la vittoria del Giro dell’Umbria battendo in volata Antoon Houbrechts, lavora per Moser al Giro trovando il modo, finire tra i protagonisti la “corsa rosa” in cui chiude dodicesimo mentre, convocato per i Mondiali di Ostuni, chiude la rassegna iridata 38esimo pur lavorando per Moser.
Finita la carriera al termine del 1978, ricopre il ruolo di direttore sportivo lavorando per la Metauro Mobili e per la Magniflex. Poggiali fa parte della commissione che aggiudica il premio internazionale ciclistico Giglio d’Oro.