Roberto Ballini ciclista toscano, la storia

Roberto Ballini

Roberto Ballini (fonte Wikipedia)

Roberto Ballini ciclista toscano vincitore di una tappa al Giro d’Italia 1969, ritiratosi a soli 28 anni e diventato abile apicultore

Roberto Ballini nasce a Camaiore, in Toscana, dove la famiglia è sfollata a causa della guerra, il 14 maggio 1944. Dopo la consueta trafila tra le categorie giovanili, passa dilettante vestendo la maglia della S.C. Mignini Ponte conquistando il G.P. Vivaisti Cenaiesi nel 1964 anno in cui coglie anche un secondo posto di tappa al Giro della Valle d’Aosta. La stagione seguente è terzo al G.P. Ciclistico San Basso e nel ’66 passa professionista con la Filotex.

Carattere solare e sempre pronto alla chiacchiera, Ballini è ben voluto dai colleghi ed al primo anno da pro è quinto nella tappa di Vittorio Veneto al Giro d’Italia vinta da Pietro Scandelli. L’anno seguente è secondo al Giro del Piemonte alle spalle di Guido De Rosso e terzo al G.P. di Camaiore superato da Luciano Dalla Bona e Tommaso De Prà.

Passato alla Max Mayer per la stagione ’68 ad agosto è secondo al GP di Camaiore alle spalle di  Giampiero Macchi e a settembre è secondo al Giro dell’Appennino superato dal Gianni Motta.

Nel 1969 Roberto Ballini passa alla GBC e conquista finalmente la sua prima vittoria da professionista facendo sua la Coppa Placci davanti a Roger Kindt ed al connazionale Gianfranco Bianchin.

Roberto Ballini e la vittoria al Giro d’Italia 1969

La vittoria più bella arriva però in giorno particolare che offusca parzialmente il suo successo. Il primo giugno, infatti, la corsa rosa affronta la Parma-Savona, Ballini è superlativo nel sorprendere i velocisti conquistando la vittoria davanti a Basso e Reybroeck ma la sua vittoria, come detto, è offuscata dalla positività a controllo anti-doping di Eddy Merckx che, in maglia rosa, è costretto ad abbandonare la corsa tra polemiche furiose.

A settembre, Ballini conquista la vittoria nella Coppa Placci davanti al belga Roger Kindt.

Nel ’70 il toscano veste la maglia della Dreher con cui coglie un terzo posto di tappa al Giro di Sardegna sul traguardo di Cagliari dietro ad Eddy Merckx e a Giancarlo Polidori e alla Tirreno-Adriatico completa la corsa al tredicesimo posto finale. L’anno successivo il ciclista Toscan passa alla Ferretti cogliendo l’undicesimo posto alla Parigi-Nizza e la quarta piazza nella Milano-Sanremo vinta, neanche a dirlo, da Merckx.

Il ’72 è l’ultima annata tra i professionisti per Ballini che a causa di alcuni problemi ad una gamba è costretto al ritiro a soli 28 anni. Appena la bicicletta al chiodo Roberto si dedica all’apicultura diventando un autentico maestro nella sua Isola d’Elba dove lavora assieme ai due figli.