Davide Boifava ciclista e direttore sportiva
Davide Boifava, la sua carriera
Davide Boifava ciclista bresciano, maglia rosa al Giro d’Italia 1969 che smessi i panni del ciclista è diventato un ottimo direttore sportivo
Davide Boifava nasce a Nuvolento, in provincia di Brescia, il 14 novembre 1946. Ultimo di 9 fratelli Davide impara presto che le cose vanno conquistate: mette da parte i soldi per acquistare a 14 anni la prima bicicletta ed inizia a correre per la Pasinflex del presidentissimo Pasini.
Ha buone gambe Davide e conquista presto ottimi risultati: vince il Trofeo L’Eco di Bergamo ed il Trofeo Alcide De Gasperi e tra i dilettanti veste anche la maglia gialla al Tour de l’Avenir. Le sue prestazioni gli valgono la chiamata, nel 1969, della mitica Molteni di Giorgio Albani.
Davide Boifava maglia rosa al Giro d’Italia 1969
In molti prevedono un radioso futuro per Boifava e, infatti, il suo esordio nel ciclismo professionistico avviene col botto. Ha 22 anni Davide e viene schierato al Giro d’Italia. La prima tappa vede la Molteni ottenere tappa e maglia con Giancarlo Polidori Il giorno seguente Davide lavora per difendere la maglia del compagno ma a meno venti dall’arrivo, punzecchiato da Albani, Boifava allunga, prende un po’ di margine e se ne va: nessuno riesce a riprenderlo, taglia per primo il traguardo e fa sua tappa e maglia, presa al compagno per quattro secondi.
Davide quasi si scusa con il compagno ed il giorno dopo, in maglia di leader, lavora proprio per Polidori che si riprende l’insegna del primato che terrà sino alla tappa di Napoli. Davide chiude il Giro al 15esimo posto e la Molteni porta Michele Dancelli al sesto posto finale.
L’esordiente Boifava conquista anche la Classifica generale del Giro del Lussemburgo precedendo l’olandese Marinus Wagtmans, la Cronostaffetta del Ghisallo con Michele Dancelli e Edy Schutz, una prova del Trofeo Cougnet sul Pian de la Fioba e l’Arcore-Asnago a cronometro. Impegnato anche su pista Davide conquista il titolo di Campione italiano nell’Inseguimento individuale.
L’anno seguente arrivano per Davide diversi ottimi piazzamenti: è terzo nella classifica generale del Tour de l’Oise alle spalle di Frans Verbeeck e Léo Duyndam, terzo alla Milano-Torino dietro ad Armani e Reybrouck, sfiora due volte la vittoria di tappa alla Tirreno-Adriarico e al Giro di Romandia è secondo in generale staccato di soli 14 secondi dallo svedese Gösta Pettersson. Boifava fa il suo esordio al Tour de France senza completare la corsa e conquista la vittoria del Giro della Romagna 1970 davanti a Roberto Poggiali.
Passato alla Scic è al via del Giro d’Italia conquistando la vittoria nella dodicesima tappa, la cronometro da Desenzano del Garda a Serniga di Salò. Davide ottiene anche un buon quarto posto al Trofeo Baracchi ’71.
Nel ’72 Boifava corre per la Zonca, conquista la vittoria del GP Montelupo precedendo di cinque secondi sul traguardo Wilmo Francioni e fa suo il Trofeo Matteotti davanti a Dancelli. Davide è anche terzo alla Coppa Placci e secondo al Trofeo Baracchi.
Passato alla Magniflex per la stagione 1973, il bresciano ottiene la vittoria al Trofeo Gavardo Tecmor ma è costantemente vittima di problemi fisici che ne limitano le prestazioni e lo costringono a continue cure specialistiche che non gli impediscono, però, di riconquistare il titolo italiano nell’inseguimento individuale su pista.
Davide Boifava passa alla Furzi nel ’75 e poi alla Vibor con cui gareggia nel biennio 77-78 prima di passare in ammiraglia con la Inoxpran.
Il nome di Boifava come direttore sportivo è legato al marchio Carrera con cui vince il Giro d’Italia e la Vuelta 1981 con Battaglin, il Giro ’86 con Visentini e Giro e Tour nell’87 con Stephen Roche.