Marino Vigna ciclista milanese

Marino Vigna (fonte Wikipedia)

Marino Vigna (fonte Wikipedia)

Marino Vigna, la sua carriera

Marino Vigna ciclista milanese medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Roma 1960  nell’inseguimento a squadre e professionista dal 1961 al 1967

Marino Vigna nasce  il 6 novembre 1938 a Milano nelle vicinanze del Velodromo Vigorelli avvicinandosi, inevitabilmente, al ciclismo su pista. Marino, ragazzo attento e intelligente, apprende i segreti che la pista sa insegnare aumentando le qualità che gli serviranno poi sulla strada. Nel 1956 conquista il titolo nazionale allievi nella corsa a punti per poi dedicarsi all’inseguimento a squadre diventando presto uno dei big della specialità

Vigna viene selezionato per i Giochi Olimpici di Roma 1960 e conquista la Medaglia d’Oro assieme ad Luigi Arienti, Franco Testa e Mario Vallotto, con il tempo di 4’30″9 davanti alla  Squadra Unificata Tedesca ed all’Unione Sovietica. La stagione di Vigna fa registrare anche il successo nella Coppa d’Inverno e alla Milano-Tortona davanti a Luigi Ratti.

Nel ’61 il milanese passa professionista con i colori della Philco cogliendo un discreto tredicesimo posto al G.P. Industria e Commercio di Prato ed un diciottesimo posto al Trofeo Matteotti. L’anno successivo Vigna è quarto alla Milano-Torino alle spalle di Balmamion, Adorni e Bruni, ottavo al Giro di Toscana e decimo al Trofeo Matteotti.

Vigna passa alla Legnano per la stagione 1963 facendo l’esordio al Giro d’Italia dove conquista il successo nella 14esima tappa da Saint-Vincent a Cremona. Passato alla Gazzola, Marino vince la seconda frazione del Tour de Romandie sul traguardo di Lossanna, il Giro delle Tre Province, la Tre Valli Varesine superando Antonio Bailetti ed è quinto al Giro del Lazio. Nel 1965 il milanese entra nella Ignis di patron Giovanni Borghi conquistando la vittoria del Trofeo Laigueglia davanti a Luciano Galbo. Vigna è quinto alla Milano-Torino vinta da Vito Taccone, quinto al Giro dell’Emilia, dodicesimo alla Milano-Sanremo e coglie un sesto posto di tappa al Giro d’Italia.

Marino è un ciclista diverso dallo stereotipo del pedalatore: acculturato, dall’ottima dialettica, gentile e molto educato forse troppo per destreggiarsi nelle voltate caotiche di quegli anni.
Nel ’66 passa alla Vittadello conquistando la vittoria nella Milano-Torino davanti a Michele Dancelli, chiudendo secondo al GP di Camaiore dietro a Bruno Mealli e prendendo parte al Giro d’Italia. L’anno seguente il milanese non va oltr qualche buon piazzamento tra cui il quarto posto al Giro di Campania, il nono nella Milano-Torino e l’undicesimo alla Sanremo. A fine stagione scende di bicicletta e sale sull’ammiraglia della Faema di Merckx e Adorni per poi dedicarsi al ruolo di CT della pista.
Entrato poi nell’organigramma  della Bianchi, si occupa dei rapporti  commerciali con le squadre di ciclismo.