Miguel Indurain ciclista spagnolo, la storia

Miguel Indurain (fonte Wikipedia)

Miguel Indurain (fonte Wikipedia)

Miguel Indurain ciclista spagnolo vincitore di due Giro d’Italia e di cinque Tour de France autentico mito del ciclismo mondiale

Miguel Indurain Larraya nasce Villava, in Navarra, il 16 luglio 1964. Si avvicina allo sport praticando i mezzofondo. Miguel si avvicina , come farà qualche anno dopo il fratello Prudencio, al ciclismo entrando nel Club Ciclista Villavés nel 1975 e già l’anno seguente vince la sua prima gara ricevendo in premio “Un bocadillo y una Fanta” (un panino ed una fanta) e a fine stagione raccoglie quindici vittorie.

Passato tra i dilettanti nel 1983 conquista, tra le altre, la vittoria nella classifica finale della Vuelta a Salamanca, nel Trofeo Bahamontes e fa suo il titolo di campione nazionale di categoria. Miguel vince la generale della Vuelta a la Comunidad Aragonesa e la tappa a cronometro del Tour de l’Avenir  davanti a Jean-François Bernard e, dopo aver preso parte ai Giochi Olimpici di Los Angels senza completare la prova in linea, passa professionista nel settembre del 1984 con la maglia della Reynolds guidato da Josè Miguel Echavarri.

L’anno seguente conquista le tappe di Revel e quella di Tarbes al Tour de l’Avenir ,alla Vuelta a Espana è secondo nel prologo di Valladolid alle spalle di Bert Oosterbosch completando la corsa all’85esimo posto mentre al Tour è costretto al ritiro anticipato.

Nel 1986 a febbraio conquista il prologo di Cartagena alla Vuelta a Murcia davanti a Juan Martínez Oliver chiudendo la corsa al primo posto davanti a Pello Ruiz Cabestany. Al GP du Midi-Libre coglie due piazzamenti e chiude la corsa al sesto posto mentre al Tour de l’Avenir chiude primo nel prologo e vince la tappa di Carpentras ottenendo la vittoria nella classifica generale davanti al francese Patrice Esnault.

La stagione seguente il navarro conquista tre tappe alla Vuelta a los Valles Mineros conquistando anche la classifica generale davanti a Roberto Torres Toledano mentre alla Settimana Catalana vince due tappe ed è terzo alle spalle di Vicente Belda e Peter Hilse. Al Tour de France, dopo due ritiri, riesce ad arrivare sino a Parigi.

I test sul fisico del navarro danno risultati spaventosi: il ritmo cardiaco a riposo viaggia 28/29 battiti al minuto, e la capacità polmonare raggiunge gli 8 litri: i tecnici capiscono che questo spaccherà il mondo ma va fatto lentamente maturare.

Il 1988 è un ulteriore anno di crescita “programmata” per Miguel che chiude terzo alla Volta a Galicia dietro a Marino Lejarreta e Alvaro Pino e ottavo alla Setmana Catalana. Al Tour de France supporta Pedro Delgado nella conquista del successo finale completa la corsa al 47esimo posto mentre alla Volta a Catalunya conquista il primo posto finale davanti a Laudelino Cubino.

La stagione seguente è un altro anno da apprendista per Miguel che continua a ricoprire il ruolo di luogotenente per Delgado ma riuscendo ad aumentare le proprio performance. Il navarro a marzo è al via della Parigi-Nizza ed al termine della quinta tappa con arrivo a Saint-Tropez conquista la leadership nella corsa conservando la maglia sino alla fine con 13″ su Stephen Roche interrompendo il dominio dell’irlandese Sean Kelly che durava da sette anni.

Al via del Tour de France vince la tappa di Cauterets davanti a Anselmo Fuerte Abelenda e, pur supportando Delgado che chiude terzo, completa la Grande Boucle al 17esimo posto.

Nel 1990 la formazione cambia sponsorship diventando Banesto e Indurain è terzo nella Vuelta al País Vasco dietro a Julián Gorospe e Rolf Gölz conquista la seconda vittoria nella Parigi-Nizza davanti a Roche.

Dopo aver colto il terzo posto la campionato spagnolo corre il Tour vincendo la frazione pirenaica di Luz-Ardiden davanti a Greg LeMond dando la consueta mano a Delgado, che chiude quarto, e completando la corsa al decimo posto assoluto ed al quarto della maglia a pois compiendo un ulteriore step verso la posizione li leader della Banesto.

Ad agosto Induarin vince con autorevolezza la Clásica San Sebastián, sua unica una classica in palmares, con un micidiale scatto sullo Jaizkibel a 35 chilometri dall’arrivo che gli consente di tagliare il traguardo con 2’24” di margine su Laurent Jalabert.

Indurain secondo alla Vuelta a España 1991

Nel 1991 inizia la stagione con i gradi di capitano della Banesto e alla Liegi-Bastogne-Liegi è quarto alle spalle di Argentin, Criquielion e Sørensen e conquista la vittoria del Tour du Vaucluse. Con Delgado che si dedica al Giro, Miguel è al via della Vuelta a España non coglie successi di tappa ma corre da campione completando la corsa sul secondo gradino del podio alle spalle di Melchor Mauri.

Miguel Indurain vince il Tour de France 1991

Dopo aver chiuso la terzo posto la generale della Bicicleta Vasca dietro a Bugno e Ugrumov, si schiera ai nastri di partenza del Tour de France come outsider rispetto ai più quotati Bugno, LeMond e Leblanc. La potenza devastante di Miguelon esce nella cronometro da Argentan a Alençon in cui supera di 8 secondo LeMond in maglia gialla. Nella tappa di Val-Louron è Chiappucci ad andare, come al solito, all’attacco ma Miguel è lesto nel seguire lo scalatore italiano con l’ok di Delgado. I due chiudono primo e secondo con LeMond e Fignon che si staccano presto e Bugno e Mottet indietro; Indurain vi veste di giallo per la prima volta in carriera. Il 27 luglio nella cronometro da Lugny a  Mâcon rafforza la sua leadership e si difende dai successivi attacchi di Bugno completando la corsa al primo posto davanti a Bugno e Chiappucci.

Nel 1992 il navarro si prepara al Giro d’Italia correndo la Parigi-Nizza dove chiude terzo nella classifica generale alle spalle del compagno di team Jean-François Bernard e di Tony Rominger, il Giro di Romandia dove conquista la vittoria nella cronometro di Orbe completando la corsa al secondo posto della generale a 23″ dall’americano Andrew Hampsten ed alla Vuelta a Aragón dobve chiude quarto.

Miguel Indurain vince il Giro d’Italia 1992

Il 24 maggio nel prologo d’apertura di Genova a vincere è Thierry Marie e Miguel è secondo per 3″ e due giorno dopo, sul traguardo di Arezzo, la maglia va sulle spalle dello spagnolo che precede nella generale Yvon Ledanois. Il giorno successivo nella cronometro di Sansepolcro, Indurain registra il miglior tempo con a 32″ di margine su Armand de Las Cuevas consolidando la sua leadership.

Quando arrivano le montagna è sempre Miguel il leader della corsa con come principali rivali Chiappucci, Roberto Conti e Franco Chioccioli. Nella frazione di Pian del Re a vincere è Marco Giovannetti ed Indurain consolidra ancora di più la prima posizione e nella cronometro conclusiva di Milano rifila a tutti distacchi abissali vincendo la tappa e conquistando la vittoria finale con 5’12” sul Diablo.

Miguel Indurain vince il Tour de France 1992

Il 28 giugno Indurain vince il titolo di Campione spagnolo davanti a Jon Unzaga ed il 4 luglio è al via del prologo di Salamanca alla Grande Boucle ottenendo la vittoria e conquistando la maglia. Il giorno seguente, però, è Alex Zülle a prendere la leadership della corsa. Il 13 luglio, nella cronometro di Lussemburgo, è Indurain a vincere davanti al compagno di squadra De Las Cuevas

Nella tappa del Sestriere la vittoria va a Chiappucci che attacca a più di 200 chilometri dall’arrivo. Indurain da vero motore “diesel” risale piano, piano rubando secondi su secondi al varesino chiudendo al terzo posto a 1’45 e prendendosi la maglia gialla. . Il giorno dopo è ancora sfida con Chiappucci che nella salita de L’Alpe d’Huez prova ad attaccare ma il navarro, granitico, non cede un centimetro. Il 24 luglio, nella cronometro di Blois lo spagnolo è chiaramente primo, davanti a Gianni Bugno. A Parigi arriva il secondo successo nella Grande Boucle con 4’35” su Chiappucci e oltre 10 minuti su Bugno.

Al via del Mondiali di Benidor con i galloni del favorito, Miguelon deve accontentarsi di un sesto posto finale nella prova vinta da Gianni Bugno mancando il “triplete” Giro-Tour-Mondiale colto da Roche eMerckx. Indurain si “consola” con il successo nella  Volta Ciclista a Catalunya davanti a Tony Rominger. Grazie alla storica accoppiata Giro-Tour, il navarro completa la stagione al numero uno del ranking mondiale della Federazione dei ciclisti professionisti.

Il 1993 di Re Miguel inizia con la vittoria di tappa ad Alquerías davanti a Vicente Aparicio Vila alla Vuelta a Murcia e con il terzo al Giro della Comunità Valenciana alle spalle di Julián Gorospe e di Stefano Della Santa.

Indurain vince il Giro d’Italia 1993

Al via del Giro d’Italia, Indurain è il favorito numero uno con avversari principali Chiappucci e Ugrumov. Dopo un avvio in cui è Moreno Argentin della Mecair-Ballan a vestire la maglia rosa, si arriva alla decima tappa, la cronometro individuale di Senigallia in cui, sul suo terreno preferito, è Miguelon a cogliere la vittoria davanti a De Las Cuevas e Fondriest indossando la maglia rosa. Il giorno successivo, nella tappa di Dozza, è Bruno Leali a salire in testa della generale. Si arriva alla tappa di Corvara in Badia dove ad imporsi è il Diablo davanti al navarro che si riprende la maglia rosa.

Nella cronometro individuale Pinerolo-Sestriere, Indurain non lascia scampo agli avversari con il solo Ugrumov che prova a contrastarlo. Ed è proprio il lettone, il giorno seguente, lungo la salita al Santuario di Oropa ad attaccare lo spagnolo il cui regno sembra vacillare accumulando 36 secondi di ritardo. A Milano, però, a portare la rosa è Indurain che chiude primo con soli 58 secondi su Ugrumov.

Miguel Indurain vince il Tour de France 1993

Dopo aver colto il secondo posto al campionato spagnolo dietro a Ignacio García Camacho ed aver vinto due frazioni della Vuelta a los Valles Mineros, Indurain è ai nastri di partenza della Grande Boucle come favorito. Il 3 luglio, nel prologo di Puy du Fou, l’iberico di conferma il re contro l’orologio vestendosi subito di giallo per poi cedere la testa della generale, due giorni dopo, al belga Wilfried Nelissen.

Nella cronometro del Lac de Madine di 59 chilometri, la vittoria è per lo spagnolo davanti a Gianni Bugno ed Erik Breukink con la maglia che torna sulle sue spalle. I due giorni successivi è Rominger a fare il diavolo a quattro, cogliendo la vittoria a Serre-Chevalier e Isola 2000 con Indurain rispettivamente terzo e secondo.

Re Miguel controlla comunque la corsa e, nonostante la febbre che ne limita le prestazioni nella cronometro finale di Montlhéry quando viene battuto da Rominger, chiude la corsa francese con la terza vittoria in carriera staccando lo svizzere di 4’59” e Zenon Jaskuła terzo a 5’48”. Miguel diventa il primo corridore a cogliere due doppiette Giro -Tour consecutive.

Dopo il Tour, Miguel vince il prologo e la classifica finale del Trofeo Castiglia e León davanti ad Abraham Olano Manzano. A fine agosto Miguel è al via, ancora una volta tra i favoriti, del Mondiale di Oslo. Sotto una pioggia incessante la vittoria va, a sorpresa, al giovane americano Lance Armstrong con Indurain che regola lo sprint del gruppo cogliendo l’argento.

Il 1994 si apre con l’incorporazione da parte della Banesto dell’Amaya Seguros che consente a Miguel di poter contare su altri compagni di talento come Melchor Mauri e Jesús Montoya. Nella prima parte della stagione Indurain vince una tappa al Giro della Comunità Valenciana e fa sua la generale al Tour de l’Oise davanti ad Eddy Seigneur.

Indurain terzo al Giro d’Italia 1994

Al via della corsa rosa lo spagnolo viene superato nel prologo da Armand de Las Cuevas ed il 25 maggio, nella tappa di Campitello Matese, a vincere è Evgenij Berzin che conquista a sorpresa la maglia rosa. Nella crono di Follonica vince nuovamente Berzin con Miguel che ancora fatica. Indurain è quindi costretto a cercare di rimontare terreno nelle tappe di montagna. Nella Merano-Aprica si trova in testa con Patani, vincitore il giorno prima, ma non riesce a tenere il passo del romagnolo completando la tappa quinto alle spalle anche di Chiappucci e Belli recuperando solamente 36 secondi al russo.

Tre giorni dopo, nella cronometro del Passo del Bocco , è Berzin a vincere con 20 secondi di vantaggio su Indurain con Pantani terzo. Nella classifica generale finale il primo è Berzin con Pantani secondo ed Indurain terzo al primo insuccesso in una grande corsa a tappa del Tour 1991

Miguel Indurain vince il Tour de France 1994

Al via del Tour de France, con Tony Rominger pronto ad insidiarlo, Indurain è secondo nel prologo superato dal britannico Chris Boardman. L’11 luglio, nella cronometro di Bergerac è Miguelon a vincere davanti a Rominger con 2 minuti di vantaggio vestendo la maglia gialla.

Lo spagnolo chiude secondo nella tappa di Hautacam dietro a Luc Leblanc ed è sesto a Luz-Ardiden dove a vincere è Richard Virenque riuscendo a scavare un solco di quasi otto minuti dai rivali. Indurain è secondo a Cluses dietro a Ugrumov e terzo a Morzine dietro al lettone e a Pantani.

Re Miguel coglie la vittoria finale con 5’39” su Ugrumov e 7’19” su Pantani cogliendo la quarta vittoria consecutiva alla Grande Boucle.

A fine agosto viene annunciato untest positivo di Indurain al salbutamolo durante il Tour de l’Ois ma lo spagnolo viene scagionato pochi giorni dopo, spiegando che usava questo prodotto per curare la sua asma.

Indurain stabilisce il record dell’ora

Indurain rinuncia a prendere parte ai mondiali per concentrare le sue energie sul tentativo di conquista del record dell’ora. Il 2 settembre, al velodromo di Bordeaux , il navarro percorre 53.040 chilometri superando il precedente primato di Graeme Obree. Il record del ciclista spagnolo perdura solamente sino al 22 ottobre quando è Rominger a fissare il nuovo primato percorre 792 metri in più.

Nel 1995 il navarro vincendo la tappa a cronometro di Barbastro al Giro d’Aragona davanti a Fernando Escartín, la tappa di Mieres al Giro delle Valli Minerarie completando la corsa al terzo posto dietro ad Escartin e Federico Echave.

Indurain non prende parte al Giro d’Italia optando per Giro delle Asturie dove chiude terzo dietro a Beat Zberg ed Iñigo Cuesta, per il Grand Prix du Midi libre dove conquista la vittoria finale davanti a Virenque e per il Giro del Delfinato vincendo la frazione a cronometro di Tain-l’Hermitage e chiudendo la corsa al primo posto davanti a Boardman e Vicente Aparicio.

Miguel Indurain vince il Tour de France 1995

Al via della corsa francese, lo spagnolo è il favorito numero uno per la vittoria. Nel prologo, complice la pioggia, chiude 35esimo con la maglia che va a Jacky Durand. Nella tappa di Liegi, che si disputa sulle strade della Liegi-Bastogne-Liegi, il navarro allunga assieme a Johan Bruyneel tagliando l’arrivo al secondo posto e guadagnando 50 secondi sui rivali in classifica con la maglia che passa sulle spalle del belga.

Il giorno seguente Miguel vince la cronometro di 54 chilometri a Seraing con 12 secondi di vantaggio su Bjarne Riis e 58 secondi su Rominger vestendosi di giallo davanti a Riis. La tappa successiva, con arrivo a La Plagne, vede protagonista Zülle che va a vince da solo con due minuti di vantaggio su Indurain che nell’ultima salita va a sua volta all’attacco staccando Pavel Tonkov che chiude terzo a oltre due minuti dallo spagnolo che precede Zulle in generale.

Il 14 luglio nella frazione di Mende, la ONCE attacca con Laurent Jalabert, Melchor Mauri e Neil Stephens arrivando a superare i 10 minuti di margine. Jalabert chiude primo con 5’41” di vantaggio su Indurain che resta comunque in testa la classifica e, anzi, guadagna terreno su Zulle.

Indurain è terzo a Guzet Neige dietro a Pantani e Laurent Madouas e sui Pirenei resiste egregiamente agli attacchi. Nella cronometro finale di Lac de Vassivière è primo davanti a Riis conquistando il quinto Tour de France in carriera cosa riuscita solo a Jacques Anquetil , Eddy Merckx e Bernard Hinault.

Dopo aver chiso nono nella Classica di San Sebastian e aver vinto la Volta a Galicia davanti a Maarten Den Bakker, rinuncia alla Vuelta per recarsi in Colorado per preparare il mondiale chiudendo al secondo posto la Colorado Classic alle spalle di José María Jiménez.

Miguel Indurain Campione del Mondo a cronometro 1995

Ai mondiali Indurain vince per la prima ed unica volta in carriera la cronometro davanti al connazionale Abraham Olano e Uwe Peschel. Le posizioni si invertono poi durante la gara in linea quando a vincere in solitaria, approfittando del marcamento stretto sul navarro, è Olano con Miguel che arriva secondo. Indurain rinuncia ad un nuovo tentativo di record dell’ora a causa delle condizioni meteorologiche e dell’eccessiva stanchezza, che hanno causato per la prima volta tensione con lla Banesto.

Il 1996 ai apre con le vittorie a Sines ed a Castelo de Vide alla Volta ao Alentejo dove chiude con il successo finale davanti al fratello Prudencio. Come accaduto l’anno precedente, Miguel non partecipa al Giro d’Italia per dedicarsi alle corse di una settimana conquistando la classifica finale del Giro delle Asturie , una tappa e la classifica generale della Bicicletta Basca davanti ad Alex Zülle. Al via del Giro del Delfinato è primo nella cronometro di Beaumes-de-Venise  ed il giorno successivo nella tappa di Briançon conquistando il successo nella classifica generale davanti a Rominger e Virenque.

La sconfitta al Tour de France 1996

Miguelon è al via del Tour per centrare la sesta vittoria di fila e diventare il ciclista con maggior vittorie nella storia della Grande Boucle. Le speranze vengono però disattese. Nel prologo è settimo e nella prima tappa di montagna con arrivo a Les Arcs, Indurain viene staccato dal gruppo dei migliori quando al traguardo mancano ancora tre chilometri completando la tappa di tre minuti su Tony Rominger, Bjarne Riis e Evgeni Berzin che prende la maglia gialla.

Il giorno successivo, nella cronometro in Val d’Isère, Indurain chiude quinto a 1’01” da Berzin e nelle tappe pirenaiche chiude dodicesimo ad Hautacam  e nella tappa di Pamplona, quasi un omaggio alla sua carriera, alza bandiera bianca, uscendo di classifica.

E’ la fine del regno di Re Miguel: la vittoria va a Bjarne Riis e lo spagnolo chiude undicesimo, fuori dalla top10.

Miguel Indurain Campione olimpico 1996

Per smaltire la delusione del Tour, lo spagnolo si concentra sui giochi olimpici arrivando ventiseiesimo nella gara in linea ma conquistando l’alloro olimpico nella cronometro davanti al connazionale Abraham Olano, staccato di 12 secondi, e Chris Boardman a 31″.

A settembre, le voci su in imminente ritiro del navarro si fanno insistenti, ma Miguel è comunque, su decisione della sua squadra, ai nastri di partenza della Vuelta a España. Dopo la prima settimana dedicata ai velocisti, Indurain è giù indietro in classifica a più di un minuto da Jalabert, a una quarantina di secondi da Zülle. Nella cronometro individuale di Avila è terzo dietro Rominger e Zülle risalendo al secondo posto della generale a 1’04” da Zülle. Nella tappa dell’Alto del Naranco, però, Indurain è vittima di una brutta caduta ed il giorno successivo viene attaccato e staccato nella tappa con arrivo ai Lagos de Covadonga scegliendo per il ritiro dalla corsa.

Con il contratto il scadenza, Miguel riceve offerte di molte formazioni tra cui il Team Polti e la Kelme ma soprattutto la ONCE. Il 2 gennaio 1997 Miguel annuncia il ritiro dal professionismo in una conferenza stampa presso un hotel di Pamplona.