Pello Ruiz Cabestany forte ciclista spagnolo

Pello Ruiz Cabestany

Pello Ruiz Cabestany

Pello Ruiz Cabestany forte ciclista basco

Pello Ruiz Cabestany forte ciclista basco, buon cronoman e scalatore che ha raccolto meno di quanto meritava

Pello Ruiz Cabestany nasce a  Donostia-San Sebastián il 17 marzo 1962, Si  da piccolo ama sgattaiolare fuori di casa con la sua bicicletta per godersi qualche ora di “liberta”. Un giorno, presso il porto di Andazarrate, si unisce a un gruppo di ciclisti riuscendo a resistere alla ruota di Usabiaga , il campione di Guipúzcoa. Nel  primo anno da ciclista viene selezionato per la Coppa del Mondo di categoria in Messico del 1980

Dopo la trafila nella giovanili entra nel mondo del ciclismo dilettantistico ottenendo un serie di prestazioni e vittorie di prestigio. Nel 1981  vince la Pentekostes Saria, l’anno successivo conquista la Subida a Gorla, la  Classifica generale della Vuelta a la provincia de Sevilla e due tappe alla Vuelta a Guatemala. Nel 1983 vince la Vuelta a Bidasoa, la Loinatz Proba e il prologo del GP Gugliemo Tell ed è secondo alla Vuelta Ciclista a Navarra.

Nel 1984 Pello Ruiz Cabestany passa professionista con i colori della Orbea vincendo la terza  tappa della Vuelta a la Comunidad Valenciana da Gandia a Vall de Uxo precedendo il francese Jean-François Rault  e completando la corsa al secondo posto della classifica finale alle spalle di Bruno Cornillet. Nello stesso anno è ottavo alla Vuelta Ciclista al País Vasco e, al via della Vuelta a España, chiude al secondo posto il prologo di Málaga alle spalle di Moser ed è quarto nella tappa di Santander completando la corsa al quindicesimo posto finale.

Cabestany quarto alla Vuelta a España 1985

Nel 1985 il ciclista basco, ad aprile conquista la venticinquesima edizione della  Vuelta al País Vasco precedendo due autentici califfi del ciclismo come Greg LeMond e Marino Lejarreta. Al via della Vuelta a España è terzo nella tappa con arrivo all’Alto Campoo ed in quella di Andorra e conquista la vittoria nella cronometro individuale di Alcalá de Henares davanti al colombiano  Rodríguez Maldonado completando la corsa al secondo posto della classifica a punti ed al quarto della generale alle spalle del capitano Pedro  Delgado, Robert Millar e Maldonado.

Cabestany ottiene una vittoria di tappa alla Vuelta a Colombia sul traguardo di La Victoria, è secondo ai campionati nazionali spagnoli a cronometro e a luglio è al via del Tour de France 1985 e nella 17esima tappa va in fuga sul Tourmalet, proprio la salita che sognava da bambino, recupera il fuggitivo, José del Ramo Núñez partito sull’Aspin, e comincia ad assaporare la vittoria visto il margine di tre minuti sugli inseguitori. Dietro il gruppo lascia fare: Bernard Hinault non è al top, Greg Lemond non vuole attaccare lo scalatore più temibile, Lucho Herrera , sembra voler attendere.

Dietro però è il suo compagno di squadra ad attaccare, la macchina del secondo team manager abbassa il finestrino: “Peio, devi fermarti, devi aspettare Perico”. “Che cosa!?”. “Sì, arriva Perico, alzati.” Sull’arrivo di Luz Ardiden è Pedro Delgado a trionfare.

Pello Ruiz Cabestany nel 1986 a marzo è Vuelta a Murcia è secondo nella classifica finale alle spalle di Miguel Indurain e alla Settimana Catalana completa la corsa in sesta posizione. Il mese successivo è nono alla Vuelta Ciclista al País Vasco ed è ai nastri di partenza della Vuelta a España dove è spesso protagonista. Pello è secondo a Barcellona, terzo a San Isidro e ancora secondo nella tappa di Villalba e terzo a Leganés completando la corsa al sesto posto della classifica generale ed al secondo di quella a punti.

Dopo aver chiuso al terzo posto il GP du Midi-Libre alle spalle di Criquielion e Bernaudeau, si prende la rivincita al Tour de France vincendo la tappa di Evreux davanti a Eric Vanderaerden. Al via della Volta Ciclista a Catalunya vince la tappa di Manresa davanti a Laurent Fignon completando la corsa al decimo posto finale.

Nell’87 lo spagnolo parte subito forte vincendo a febbraio il Trofeo Luis Puig davanti a Celestino Prieto e a marzo conquista la tappa di Caravaca davanti a Laudelino Cubino e quella di Murcia su Mariano Sánchez alla Vuelta a Murcia ottenendo anche il successo nella classifica finale davanti a Carlos Hernandez.

L’anno seguente, con i colori della KAS, vince la tappa del Tour Méditerranéen con arrivo a Marsiglia davanti a Laurent Bezault ed è quarto al Trofeo Masferrer e settimo alla Subida al Naranco.

Passato alla ONCE per la stagione 1989 vince cronometro di Nules e la Classifica generale della Vuelta a la Comunidad Valenciana precedendo Remig Stumpf. Dopo aver chiuso al diciassettesimo posto la Vuelta a España, è settimo alla Vuelta Asturias e terzo alla Vuelta a Burgos.

Pello Ruiz Cabestany quarto alla Vuelta a España 1990

Pello Ruiz Cabestany nel 1990 entra in “conflitto” con la ONCE ma alla Vuelta a España vince il prologo davanti a Anselmo Fuerte e veste subito la maglia di leader della classifica ma la squadra non aiuta Pello nel conservare la maglia ed è costretto a cederla, già il giorno seguente, a Viktor Klimov. Nella tappa di Ubrique un gruppo nutrito di ciclisti va in fuga tra cui Giovannetti, la Once di Manolo Sainz non lavora per ricucire lo strappo e  l’Italiano prende la maglia.

A due giorni dalla fine, dopo la cronometro individuale di Saragozza vinta proprio da Cabestany davanti a Delgato, il gap con Giovanetti è di soli ventiquattro secondi ma il capitano per Manolo è Anselmo Fuerte. Il giorno dopo la crono Pello paga gli sforzi e sull’Alt de Abantos va in crisi, nessuno del team lo aiuta così è Fuerte a salire sul podio e Cabestany a chiudere al quarto posto.

Nel 1991 passa alla Class ma il rapporto con il team non decolla, alla Vuelta deve lavorare per Federico Echave che completa la corsa al quarto posto mentre Pello è sesto. L’arrivo di Tony Rominger lo porta a firmare con la Gatorade di FignonBugno dove riesce a ben figurare alla Vuelta e a vincere una tappa all’Euskal Bizikleta.

Dopo due annate alla Gatorade, Cabestany valuta il ritiro ma la nascita della squadra Euskadi, nel 1994, lo spinge ad un altro anno tra i “pro”.

Appena la bicicletta al chiodo ricopre il ruolo di commentatore televisivo per poi diventare addetto stampa della Festina ed è presente al Tour 1998, quello dell’arresto di  Willy Voet al confine franco-belga con l’auto piena di sostanze dopanti.