Paolo Savoldelli ciclista bergamasco, la storia

Paolo Savoldelli (fonte Wikipedia)

Paolo Savoldelli (fonte Wikipedia)

Paolo Savoldelli ciclista bergamasco, discesista formidabile e vincitore del Giro d’Italia nel 2002 e nel 2005

Paolo Savoldelli nasce a Clusone, in provincia di Bergamo, il 7 maggio 1973, e cresce a Rovetta. Si avvicina al ciclismo usando la sua BMX ed iniziando a correre quando ha quattordici anni. Nel 1993 coglie un secondo posto nel prologo di Saint-VIncent e vince la terza tappa del Giro della Valle d’Aosta sul traguardo di Morgex davanti a Leonardo Piepoli mentre l’anno seguente è terzo al GP Palio del Recioto alle spalle di Gianluca Pianegonda ed Oscar Camenzind.

Il talento di Paolo non passa inosservato ed in molti prevedono per lui un gran futuro. Nel frattempo, nel 1995 veste la maglia della Zalf-Euromobil-Fior con cui vince la Corsa della Pace ed il Trofeo Alcide De Gasperi oltre a vincere una tappa e a chiudere al sesto posto il Giro Baby.

Nel 1996 Paolo Savoldelli passa professionista con la Roslotto-ZG Mobili sotto la guida attenta di Moreno Argentin ottenendo il decimo posto finale alla Volta Ciclista a Catalunya a 10’17” da Alex Zulle e facendo il suo esordio al Tour de France chiudendo al quinto posto la tappa di Super Besse in cui a vincere è Rolf Sørensen.

L’anno seguente prende parte per la prima volta al Giro d’Italia ottenendo il terzo posto nella tappa di Borgomanero alle spalle di Alessandro Baronti e Filippo Casagrande e completando la corsa rosa al trecicesimo posto. A luglio, Paolo vince la sua prima corsa professionistica cogliendo il primo posto nella quarta frazione dell’Hofbrau Cup sul traguardo di Stoccarda tagliando l’arrivo in solitaria. Nello stesso anno

Savoldelli vince il Giro del Trentino 1998

Nel 1998 il bergamasco si trasferisce alla forte Saeco, in cui militano come capitani Ivan Gotti e Mario Cipollini. Ad aprile Paolo è protagonista del Giro del Trentino vincendo la tappa di Tione e cogliendo il successo finale davanti a Dario Frigo. La sua ottima condizione fisica lo porta a ben figurare al Giro d’Italia dove il capitano Gotti è costretto al ritiro anzitempo. E’ il Giro di Marco Pantani ma Savoldelli non sfigura e, anzi, chiude al nono posto della generale a 25’54” dal Pirata.

Nel 1999 Savoldelli parte forte vincendo, a febbraio, il Trofeo Laigueglia tagliando il traguardo in solitaria con 12″ di margine su Andrea Ferrigato. Ad aprile è decimo alla Freccia Vallone ed è nuovamente ai nastri di partenza del Giro del Trentino dove vince la tappa di Linz e conquista la vittoria finale, per il secondo anni di fila, questa volta davanti al “tedescone” Jens Heppner. Al vie del Giro di Romandia, completa la corsa al quarto posto a 1’20 da Jalabert.

Paolo Savoldelli secondo al Giro d’Italia 1999 ed il “rifiuto” alla rosa

Savodelli è al via del Giro come candidato a contrastare Pantani nella conquista della maglia rosa insieme ad Ivan Gotti, passato alla Polti. Paolo vince la quattordicesima tappa da Bra a Borgo San Salmazzo, recuperando più di tre minuti ai fuggitivi nella discesa del Colle Fauniera, con quasi due minuti di vantaggio su Pantani che prende la maglia rosa proprio quel giorno. Il giorno seguente nella tappa del Santuario di Oropa è il Pirata a vincere con “Il Falco” che accusa circa un minuti di distacco.

Nella cronometro di Treviso a vincere è l’ucraino Serhij Hončar con Savoldelli secondo che recupera terreno in classifica: il bergasco è secondo della generale a 44″ dal romagnolo. Nei due giorni seguente Pantani coglie due vittorie, Savoldelli perde minuti ma resta secondo il generale.

Si arriva all’esclusione del Pirata per i fatti di Madonna di Campiglio: spetterebbe proprio a Savoldelli indossare la rosa ma il bergamasco rifiuta di vestire quella maglia in segno di solidarietà con Marco. Sulle rampe del Mortirolo, Ivan Gotti si prende il Giro d’Italia ma Paolino difende il secondo posto precedendo a Milano di un solo secondo Gilberto Simoni.

Savoldelli vince il Giro di Romandia 2000

Nel 2000, ad aprile, è al via del Giro del Trentino dove conquista la vittoria nella frazione di Malcesine davanti a Roberto Sgambelluri e Simoni completando la corsa al terzo posto della generale alle spalle di Simone Borgheresi e Niklas Axelsson. A giugno, in preparazione al Giro, prende parte al Giro di Romandia conquistando il successo nella tappa con arrivo a Locarno davanti allo spagnolo Miguel Ángel Peña e chiudendo la corsa con il successo finale davanti a Joseba Beloki e Laurent Dufaux.

Al via del Giro d’Italia, Savoldelli è uno dei favoriti per il successo finale insieme a Gotti, Simoni e Casagrande. Nel prologo notturno d’apertura lungo le strade di Roma a trionfare è Jan Hruška e Paolo è secondo. La sfortuna però è in agguato ed il falco cade e s’infortuna alla schiena, uscendo di classifica e chiudendo solamente al 24esimo posto. I guai fisici si trascinano anche al Tour dove il bergamasco corre in modo anonimo ad eccezione della tappa di Briançon in cui attacca e chiude secondo dietro a Santiago Botero.

Nel 2001 Paolo, a marzo, è al via della Tirreno-Adriatico completando la corsa al quarto posto a soli 6″ da Davide Rebellin. A maggio prende parte al Giro di Romandia vincendo il prologo davanti a Dario Frigo e vestendo la maglia di leader della corsa per un giorno .

I problemi fisici non lasciano il pace il nativo di Clusone e la Saeco decide di puntare su Gilberto Simoni, così Savoldelli si accasa, per la stagione 2002, alla Index Alluminio, diretta da Giovanni Fidanza, in cui ricopre il ruolo di capitano unico.

Paolo Savoldelli vince il Giro d’Italia 2002

Al via della corsa rosa, Savoldelli non è considerato tra i papabili vincitori ma solo come “outsider”, i nomi caldi sono quelli di Garzelli, Simoni campione in carica, Casagrande, Frigo e Tonkov. Il via è da Groninga, in Olanda, con un prologo in cui il falco chiude terzo. La maglia rosa va, qualche giorno dopo, a Garzelli che viene, però squalificato. Successivamente anche Gilberto Simoni, vincitore della tappa di Campitello Matese, abbandona la corsa e poi è la volta di Francesco Casagrande ad essere escluso dalla competizione per una scorrettezza. Nella tappa di Corvara è Cadel Evans a vestirsi di rosa ma l’australiano paga una crisi nera il giorno seguente nella tappa di Folgaria a vincere è Tonkov davanti a Savoldelli che prende la leadership del Giro con 55″ su Caucchioli.

Il primo giugno, nella cronometro con arrivo a Monticello Brianza, la vittoria va ad Aitor González, Savoldelli è terzo ed incrementa il proprio vantaggio nella generale. Senza particolare aiuto della squadra il Falco conquista la vittoria nel Giro d’Italia 2002 con 1’41” sull’americano Tyler Hamilton.

Dopo la corsa rosa, corrono voci di un interessamento della US Postal di Lance Armstrong, Savoldelli corre la Vuelta senza brillare, ma firma un vantaggioso contratto di due anni con la Deutsche Telekom, che ha perso Jan Ullrich. I problemi di salute, però, tornano a farsi vivi.

Il Passaggio alla Telekom ed i problemi fisici

A febbraio 2003 durante il ritiro collegiale con la Deutsche Telekom, mentre si sta allenando nei pressi di Tenerife, si scontra, lungo la discesa del Teide, con un motociclista, cade violentemente a terra, riportando la frattura del setto nasale, della mandibola, di un dito della mano e di due vertebre spinose. L’incidente lo costringe a rinunciare al Giro d’Italia.

Savoldelli risale in sella dopo qualche mese deciso a prendere parte al Tour de France ma avverte presto una stanchezza persistente. Viene ricoverato in un ospedale tedesco dove gli viene diagnosticato un virus che sballa i valori del sangue. Il Falco è costretto ad un altro stop rinunciando alla Grande Boucle e perdendo, di fatto, l’intera stagione.

Dopo un’annata decisamente da dimenticare, Paolo inizia il 2004 prendendo parte al Giro di Germania accanto ad “figliol prodigo” Jan Ullrich che nel frattempo ha fatto ritorno alla Telekom. La sfortuna però insegue il bergamasco che cade nuovamente riportando una frattura al radio ed escoriazioni su fronte, labbra e guance dovendo saltare il Tour de France.

Risalito in sella prende parte al Trittico Lombardo e al GP di Zurigo ma, per via dell’imminente cambio di divisa, viene escluso dalla rosa della Telekom per la Vuelta.

Paolo si accasa alla Discovery Channel di Lance Armstrong, durante un raduno in California, è ancora vittima di una caduta a causa di una camera d’aria che esplode: riporta la frattura della clavicola che viene rinsaldata con ben nove viti ed una placca.

Savoldelli, carattere duro, risale ancora in sella prima di quanto prevedano i medici, allenandosi prima sulla Presolana e poi prendendo parte al Giro di Romandia dove nel prologo di Ginevra è secondo alle spalle di Oscar Pereiro salvo poi uscire di classifica.

Paolo Savoldelli vince Giro d’Italia 2005

Uscito dal periodo nero delle sventure fisiche, Paolo è al via della corsa rosa che vede come favoriti Damiano Cunego, Ivan Basso e Simoni. Il bergamasco parte bene correndo un buon prologo ma nella tappa di Frosinone perde una quarantina di secondi restando imbottigliato in una caduta in cui, fortunatamente, non è direttamente coinvolto.

Il 15 maggio si corre l’ottava tappa da Lamporecchio a Firenze, terreno ideale per Paolino che termina terzo dietro allo specialista David Zabriskie e Ivan Basso mentre Cunego e Simoni deludono. Savoldelli sale al terzo posto della generale a 35″ da Di Luca.

Nell’undicesima frazione i “girini” affrontano le prime vere asperità con arrivo in salita, ai 1514 m di Zoldo Alto. Cunego va in crisi e Savoldelli conquista la vittoria davanti a Basso, che prende la maglia, con Simoni e Di Luca che provano a difendersi. Il 21 maggio si arriva ad Ortisei affrontando cinque GPM, a vincere è il colombiano della Selle Italia, Ivan Parra ma sull’erta finale è Savoldelli a dar fuoco alle polveri attaccando Basso che, male alimentato, perde oltre un minuto ed è, quindi, il Falco a prendere la maglia rosa.

Nel successivo arrivo di Livigno, Basso crolla e Simoni, lungo l’ultimo strappo, mette in difficoltà Savoldelli che, colpito da crampi, riesce pero a riprendersi nella discesa limitando il danno a 20″conservando la maglia con Di Luca che lo tallona.

Nella frazione di Limone Piemonte, Savoldelli mette in campo le sue doti di stratega. La vittoria va ad Ivan Basso che, dopo aver perso più di 42 minuti sullo Stelvio, ha libertà di movimento ma è Simoni il vero protagonista attaccando ai meno cinque assieme a José Rujano. Il Falco soffre ma non molla e conserva la maglia.

Il giorno seguente, sul terreno a lui favorevole, Paolo nella cronometro di Torino riesce ad aggiungere oltre un minuto al vantaggio su Gilberto Simoni, suo avversario più agguerrito. Non c’è tregua e la tappa seguente, con arrivo al Sestriere, parte fortissima. Simoni attacca all’inizio del Colle delle Finestre e Savoldelli non riesce a rispondere ed in vetta è Simoni a diventare “maglia rosa virtuale”.

In discesa Savoldelli fa il diavolo a quattro e raggiunge Honchar recuperando una trentina si secondi sul trentino. A fondo discesa il distacco è di 1’30” secondi. Si arriva all’ultima ascesa in cui Di Luca perde contatto. Davanti restano Gibo e Rujano ma Savoldelli si rifà sotto grazie anche al supporto di Wim Van Huffel e da Mauricio Ardila. La vittoria va al colombiano davanti a Simoni ma la sera la maglia è ancora sulle spalle di Paolo Savoldelli per 28″ che il giorno seguente, a Milano, trionfa per la seconda volta nella corsa rosa.

Al via del Tour de France come gregario di Lance Armstrong, vince la diciassettesima tappa sul traguardo di Revel davanti al norvegese Kurt Asle Arvesen.

Savoldelli quinto al Giro d’Italia 2006

Paolo riesce ad essere ancora protagonista al Giro d’Italia vincendo il prologo di apertura di Seraing, in Belgio davanti ad uno specialista come Bradley McGee. Il bergamasco conserva la maglia rosa per due giornate cedendola al tedesco Stefan Schumacher.

Nella settima tappa da Cesena a Saltara il falco è secondo dietro a Rik Verbrugghe e risale al secondo posto della generale dietro a Serhij Hončar che ha preso il comando grazie alla cronometro a squadre di qualche giorno prima. Nelle successive tappe, Paolo perde terreno ma al termine della frazione di Sestri Levante è terzo in classifica generale dietro a Basso e allo spagnolo José Enrique Gutiérrez.

La diciassettesima tappa, originariamente prevista con arrivo a Plan de Corones, viene accorciata per le condizioni meteo e Savoldelli esce dai primi tre posti della generale. Savoldelli completa il Giro d’Italia con un ottimo quinto posto a 19’22” da Basso conquistando la maglia della Gran combinata.
Dopo aver corso il Tour senza particolari soddisfazioni, nell’agosto del 2006 Savoldelli firma con l’Astana team per la stagione successiva. Il “Falco di Clusone”

Dopo aver vinto il cronoprologo de Giro di Romandia a Friburgo, è al via del Giro 2007. Nella Serravalle Scrivia-Pinerolo, durante la volata finale, urta contro una balaustra compromettendo le possibilità di fare classifica passando al ruolo gregario per Eddy Mazzoleni. Il falco il 2 giugno vince la cronometro di Bardolino davanti proprio a Mazzoleni e chiude la corsa rosa al dodicesimo posto finale mentre il compagno è terzo.

Nel 2008 il bergamasco passa alla LPR Brakes-Ballan al Giro è vittima di una bronchite e si mette al servizio di Danilo Di Luca. Il 4 luglio il Falco annuncia il suo ritiro a fine stagione e nel 2010 entra nella squadra della Rai, salendo in sella alla moto-cronaca.