Ivan Gotti ciclista bergamasco, la storia
Ivan Gotti ciclista bergamasco dalle qualità di scalatore quinto al Tour de France 1995 e vincitore del Giro d’Italia 1997 e 1999
Ivan Gotti nasce a San Pellegrino Terme, in provincia di Bergamo, il 28 marzo 1969 fratello maggiore di Ugo e Nicoletta. Ivan nasce in terre di ciclismo, a 6 km da casa Gotti è nato Felice Gimondi e quando il padre e lo zio regalano una bicicletta a lui e una al fratello, ecco scoccare la scintilla. Ivane Ugo si sfidano, a vincere è il primo che decide di dedicarsi allo sport del pedale mentre Ugo opta per il calcio.
A 12 anni entra, fra gli esordienti, nella Paladina Maffioletti ma parallelamente non disdegna le corse podistiche e, come il fratello, il calcio, Degli spostamenti tra San Pellegrino e Bergamo entra in contatti con Ennio Vanotti e Claudio Corti che diventano i suoi “maestri”.
Il fisico minuto e gracile e la sua grinta lo fanno balzare presto all’occhio degli addetti ai lavori. Vince sul Monte Penice tra gli allievi. Il suo carattere introverso e la serietà lo contraddistinguono e tra gli juniores da suo ili Giro dell’Isola,
Passato dilettante con la maglia della Remac di Mario Cioli, Ivan Gotti vince il G.P. Industria Commercio Artigianato di Botticino Mattina nel 1988 e ottiene qualche piazzamento al dello stesso anno. L’89 vede il bergamasco ottenere il quarto posto al G.P. Comunità di Capodarco ed essere protagonista assoluto al Giro della Valle d’Aosta: Ivan conquista la vittoria nella tappa di Crevacol davanti a Stefano Cattai e quella di La Magdeleine davanti a Davide Perona conquistando il successo finale con oltre tre minuti di vantaggio sullo svizzero Daniel Lanz.
Il nome di Gotti è sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori per le sue qualità di scalatore indomito e nel 1990 è secondo al G.P. Comunità di Capodarco alle spalle di Wladimir Belli. Al Giro Baby, Gotti è tra i protagonisti completando la corsa al secondo posto dietro a Belli e davanti a Marco Pantani. A luglio il bergamasco conquista la Bassano-Montegrappa e a settembre, al Giro della Valle d’Aosta, Ivan è ancora protagonista vincendo la cronoscalata di Torgnon davanti a Fabrizio Settembrini ed il giorno successivo sul traguardo di Etroubles. Gotti conquista il successo finale davanti a Settembrini e Belli.
Nel 1991 Gotti approda tra i professionisti della Gatorade-Chateau d’Ax, del DS Stanga, prendendo parte al Trofeo dello Scalatore chiudendo quarto ma rinuncia ad essere al via del Giro d’Italia come supporto a Gianni Bugno per via di alcuni problemi fisici. La seconda parte della stagione è comunque ricca di soddisfazioni anche se non di successi. Ivan è terzo al GP di Camaiore dietro a Gianni Faresin e Bruno Leali, ottavo alla Vuelta a Burgos ed è secondo al Giro dell’Emilia battuto da Davide Cassani e alla Coppa Placci superato dallo svizzero Dufaux.
Nel ’92 a maggio prende parte al Giro d’Italia lavorando a supporto di Marco Giovannetti e completando la corsa al 23esimo posto della generale ed al secondo nella classifica dei giovani dietro a Pavel Tonkov con cui incrocerà buona parte della sua carriera sportiva.
A giugno Ivan è quinto al campionato italiano e settembre è terzo alla Subida a Urkiola dietro a due super scalatori come Chiappucci e Delgado e al Trofeo dello Scalatore alle spalle di Alberto Elli e Oscar Pellicioli.
Nel 1993 Gotti è assente dalle grandi corse a tappe e vive la parte migliore della sua annata a settembre quanto è quinto al Giro dell’Emilia e sesto alla Coppa Placci ed alla Coppa Sabatini. L’anno seguente Ivan passa alla Polti ottenendo un quarto posto di tappa al Giro del Trentino e prendendo parte al Giro d’Italia. Alla corsa rosa Gotti ottiene il quarto posto nella sesta frazione da Potenza a Caserta andando in fuga e chiudendo dietro a Saligari, Ghirotto e Imboden e completa la corsa al sedicesimo posto. A giugno il bergamasco è sesto al Trofeo Melinda.
Ivan Gotti quinto al Tour de France 1995
Il 1995 si pare con il passaggio alla Gewiss-Ballan, dove Ivan Gotti migliora le sue qualità ma, a causa dell’influenza è costretto a saltare il Giro d’Italia spostando l’obiettivo stagionale sul Tour de France. Alla corsa francese nella terza tappa, la cronometro a squadra da Mayenne a Alençon, è la Gewiss a ottenere la vittoria ed il giorno successivo a Le Havre, complice la caduta della maglia gialla Jalabert, Ivan Gotti conquista la maglia gialla conservandola sino alla frazione di Charleroi quando, complice una spaccatura nel gruppo, è il danese, e compagno di squadra, Riise a salire al primo posto della generale. Gotti comprendi di potersi giocare un posto nella top10 della corsa e nella cronometro di Seraing, in teoria terreno ostico per uno scalatore, chiude un undicesimo posto, a poco più di 4′ da Miguel Indurain. Nella frazione con arrivo all’Alpe d’Huez va all’attacco assieme a Marco Pantani ma una caduta all’ultimo chilometro gli fa perdere secondi preziosi ma riesce ad issarsi al quinto posto della generale. Nella tappa di Guzet-Neige la vittoria va a Pantani con 2:31 su Maduas e Indurain e Gotti è quinto consolidandosi come protagonista della corsa nonostante il lavoro a supporto di Riise. Al penultimo giorno, nella cronometro di Lac de Vassivière, il successo va, neanche a dirlo, ad Indurain davanti al danese ma Gotti è quarto a 1:41 completando la rosa francese al quinto posto assoluto.
A fine stagione Gotti viene selezionato per i Campionati del Mondo di Duitama, in Colombia, senza però completare la prova.
Ivan Gotti quinto al Giro d’Italia 1996
Il 1996 si apre con il grande obiettivo di riprovare a competere al Tour de France e, quindi, Ivan è al via del Giro con il compito di gregario di lusso per Berzin. Nella tappa di a Vars, il bergamasco prova un acuto a 90 chilometri dall’arrivo, diventa anche maglia rosa virtuale e, con Berzin fuori forma, battaglia con Tonkov e Ugrumov che puntano al successo salendo al quinto posto della generale parziale. Nella tappa del Pordoi, Ivan è secondo alle spalle di Enrico Zaina e nella frazione da Cavalese all’Aprica Gotti conquista la prima vittoria alla corsa rosa staccando di tre secondi Tokov e di 57 Ugrumov facendo registrare il miglior tempo di scalata del Mortirolo.
. Ivan chiude al quinto posto assoluto il Giro d’Italia dietro a Tonkov, Zaina, Olano e Ugrumov.
Al Tour de France Ivan ha come obiettivo il miglioramento del quinto posto di 12 mesi prima ma, complici le fatiche inaspettate del Giro corso da capitano e la scelta tecnica di alzare la sella della bicicletta, i risultati non arrivano. Nella tapa di Lac di Madine il dolore ad un ginocchio, il freddo e la pioggia lo portano al ritiro prima ancora dell’arrivo delle salite. Le difficoltà fisiche accusate alla Grande Boucle di fatto pongono fine alla sua stagione agonistica.
Nel ’97 Ivan passa alla Saeco dove ottiene il ruolo di capitano unico per le grandi corse a tappe. A maggio, in preparazione alla corsa rosa, il bergamasco prende parte al Giro del Trentino conquistando il quarto posto finale dietro a Leblanc, Tonkov e Piepoli. Al via del Giro di Romandia, Gotti stenta nel trovare il colpo di pedale giusto mentre Pavel Tonkov appare decisamente in palla ottenendo la vittoria davanti a Chris Boardman.
Ivan Gotti vince Giro d’Italia 1997
Al via del Giro d’Italia la formazione di Corti-Salutini-Chioccioli punta forte sulla coppia Cipollini-Gotti per tappe e generale. I riflettori sono, però, puntati sul russo Tonkov che prende il comando della corsa. Si arriva alla tappa da Racconigi a Cervinia e Ivan, sotto la pioggia battente, scatta a quattro chilometri dal GPM di Saint Pantaleon, raggiunge i fuggivi delle mattina, e se ne va in solitaria. Sull’arrivo Ivan racimola 1’46” sul russo strappandogli la maglia.
Nella crono di Cavalese è Honchar a vincere, Tonkov è settimo e Gotti, undicesimo, conserva la maglia. Il giorno successivo sull’arrivo di Falzes Gotti recupera poco meno di un minuto su Tonkov consolidando la sua leadership. Al Passo del Tonale, Ivan si limita a controllare il russo e a Edolo è secondo proprio dietro a Tonkov. Ivan Gotti vince il Giro d’Italia 1997 con 1’27” su Tonkov e 7’40” su Giuseppe “turbo” Guerini primo italiano a distanza di sei anni dal successo di Franco Chioccioli.
Il sogno di una storica doppietta Giro-Tour sfiora i pensieri del bergamasco che, però, è costretto al ritiro nella settima tappa a causa di una caduta che lo porta al ritiro.
Il’98 è un anno davvero povero di soddisfazioni per il bergamasco che coglie un quarto posto di tappa al Tour de Romandie ed un quinto al Giro d’Italia nella tappa di San Marino ma è costretto al ritiro pochi giorni più tardi. E’ il Giro di Marco Pantani ed Ivan soffre per via di un’infezione da parassiti, forse causata da una intossicazione alimentare. Al Tour Gotti non prende parte e, supportato dalla moglie Francesca, medita sulla strategia per la successiva stagione. Ne scaturisce un cambio di squadra, Ivan passa al Team Polti.
Ivan Gotti vince Giro d’Italia 1999
Al via del Giro d’Italia, disegnato sulle qualità del Pirata, Ivan ha voglia di riscatto dopo la stagione deludente dell’anno prima. Il bergamasco prova a resistere sul Gran Sasso alla sfuriata di Pantani ed è quarto dietro al romagnolo, a Josè Maria Jimenez e allo svizzero Zulle. Nella successiva crono di Ancona a vincere è Laurent Jalabert, Pantani è terzo a 55 secondi e Gotti ottavo a 1:23.
Nella Bra-Borgo San Dolamazzo tra il Pirata e Gotti c’è qualche scaramuccia, Ivan si lamenta di un colpo ricevuto, senza conseguenze, da Pantani. Sul Fauniera Gotti decide di non seguire il ritmo di Marco e lo riprende in discesa. Il bergamasco è quarto al traguardo arrivando con Pantani, che conquista la maglia rosa, e Clavero mentre primo arriva Savoldelli. Il giorno seguente c’è la tappa di Oropa che rende leggendario Pantani ed il suo recupero dopo un incidente meccanico. Il Pirata è primo, Gotti, che durante l’inconveniente di Pantani è davanti a rallentare il plotone all’insegna del Fair Play, è quarto a 38 secondi.
Si arriva alla tappa di Madonna di Campiglio, vinta ancora dal Pirata, che la sera ha un netto vantaggio su Savoldelli, secondo, e su Gotti terzo a oltre sei minuti. Il giorno seguente, lo sappiamo tutti, il Giro è travolto dall’allontanamento della corsa del Pirata. In pochi ricordano la tappa Madonna di Campiglio- Aprica ma sul Mortirolo Gotti allunga staccando Paolo Savoldelli, in quel momento leader della corsa rosa. Al traguardo è terzo dietro a Roberto Heras e Gilberto Simoni, Savoldelli perde 4 minuti abbondanti e Gotti conquista il suo secondo Giro d’Italia in tre anni anche se quella vittoria, lo dirà sempre Ivan, la sentirà sua solo in parte e i fischi per lui, che con la vicenda Pantani non centra nulla, saranno un dolore difficile da accettare.
Il secondo Giro vinto è l’inizio di un periodo difficile per Gotti che non trova più la pedalata dei giorni migliori. Nel 2000 Ivan è solamente 19esimo al Giro d’Italia dove non va oltre a due sesti posti di tappa, quinto alla Tre Valli Varesine e fa la sua prima partecipazione alla Vuelta di Spagna ritirandosi.
Nel 2001 durante il Giro viene fermato un camper del suocero di Ivan con a bordo alcuni farmaci ragion per cui nel 2003 verrà squalificato per 5 mesi ma nel frattempo, al termine della stagione 2002 Gotti è già sceso di sella dedicandosi ad un lavoro commerciale per una azienda di prodotti alimentari perdendo, in sostanza, ogni legame col ciclismo.