Gianni Faresin ciclista veneto, la storia

Gianni Faresin

Gianni Faresin ciclista veneto dalle qualità di scalatore si ritaglia una carriera da ottimo gregario coronando la carriera con il successo al Giro di Lombardia 1995

Gianni Faresin nasce a Marostica il 16 luglio 1965 in una famiglia di carpentieri, con i suoi tre fratelli che ancora svolgono questo lavoro. Per Gianni il ciclismo è un’opportunità per evadere da una prospettiva non certamente allettante.

Dopo la consueta trafila tra le categorie giovanili vincendo. appena diciassettenne. il Giro della Basilicata firma con la formazione dilettantistica Zalf-Fior con cui conquista il Giro del Veneto e delle Dolomiti, il G.P. Gelati Sanson e la Piccola Tre Valli Varesine nel 1987 mettendo in luce ottime doti in salita che gli valgono un contratto con la Malvor per la stagione seguente in cui prende parte al Giro d’Italia e ottiene un 21esimo posto al Giro di Toscana.

Nell’89 è quarto di tappa al Trofeo dello Scalatore e quinto al Giro del Veneto vinto da Roberto Pagnin e l’anno seguente è quinto al Giro di Calabria ed ottavo al Trofeo Matteotti.

Nel 1991 firma con la neonata  ZG Mobili produttore italiano di cucine, che rileva i diritti dell’ex team Malvor-Bottecchia. In quella stagione Gianni conquista due importanti vittorie al Gran Premio Industria e Artigianato  davanti a Stefano Cortinovis e al Gran Premio Città di Camaiore davanti a Bruno Leali ed è sesto sia al Trofeo Matteotti ch al Giro dell’Appennino.

Il passaggio tra “i grandi” sottolinea come, per le sue doti di buon scalatore privo di spunto veloce, la sua carriera debba necessariamente guardare alle corse di un giorno.

L’anno seguente bissa la vittoria al GP Industria e Artigianato precedendo Stefano Colagè e, confermando le sue doti di forte uomo per le salite, la terza prova del Trofeo dello Scalatore che vede trionfare Pascal Richard. E’ a via del Giro d’Italia per la quarta volta consecutiva ed ottiene il tredicesimo posto in generale.

Spesso usato al servizio dei compagni, anche nella stagione 1993 si ritaglia soddisfazioni personali con il successo al GP Città di Cordignano, nella terza frazione del prestigioso Giro del Trentino e della seconda prova del GP Sanson. Alla Clasica San Sebastian è secondo alle spalle di Chiappucci ed fine stagione viene convocato per i Mondiali di Oslo e firma con Lampre per l’anno successivo.

Nel 1994 conquista la tappa da Dimaro a Daone del Giro del Trentino davanti a Marco Giovannetti e conquista il G.P. Sanson – 2^ prova inoltre è terzo al G.P. di Camaiore dietro a Bortolami e Ghirotto.

Nel 1995 Gianni Faresin conquista il successo alla Hofbrau Cup davanti a Stefano Della Santa ed è secondo al Giro del Veneto alle spalle di Flavio Vanzella.

Gianni Faresin vince il Giro di Lombardia 1995

In una carriera certamente non costellata di successi il giorno magico del veneto è il 22 ottobre 1995. Quel giorno Farsin è al via, come spesso gli accade, con compiti di “gragariato”. Gianni lo sa e non gli pesa quel ruolo, a volte umile ma pieno di soddisfazioni umane. Alla partenza di Varese ci sono i reduci tricolori dal pessimo mondiale colombiano con Chiappucci e Bugno che fremono per il riscatto.

La corsa parte subito forte in direzione Bergamo e sul Gallo è Michele Bartoli a provare l’allungo seguito da Daniele Nardello della Mapei e proprio da Faresin a cui nessuno sembra dare credito. Nardello prova subito a rilanciare con Bartoli che risponde ma entrambe chiedono forse troppo alle loro gambe ed ecco che, l’insospettabile carpentiere del ciclismo sorprende tutti e si invola per tagliare il traguardo di Bergamo a braccia levate. E’ la sesta vittoria tra i Pro per il veneto, è la vittoria che darà lustro ad un’intera carriera.

“Su quel rettilineo, quando mi sono voltato e non ho visto nessuno dietro, mi veniva da piangere. Ci tenevo a vincere almeno una grande corsa, a 30 anni avevo quasi perso ogni speranza. Dedico questa vittoria a mia moglie e al figlio che mi nascerà a marzo” Sono le parole di Gianni dopo l’arrivo.

Nel 1996, in maglia Panaria, ottiene nuovamente un successo di tappa al Giro del Trentino mentre ai Mondiali di Lugano 1996 lavora a lungo a supporto dei capitani con il ruolo di “regista in corsa” e chiude al 23esimo posto (dopo i ritiri di Agrigento e Duitama).

Nel 1997 firma per la Mapei (con cui corre sino al 2000 per poi passare alla Liquigas) e conquista il titolo di Campionato italiano a Larciano precedendo Francesco Casagrande e Valentino Fois.

Al Giro d’Italia 1998 è al servizio del capitano “il postino” Oscar Camenzind ma riesce a ottenere un posto nella top10 della corsa roca chiudendo sesto in generale a 18 minuti e mezzo da Marco Pantani.

Passato alla Gerolsteiner nel 2002 non riesce più ad ottenere successi personale e lavora per il capitano Davide Rebellin  e decide di appendere la bicicletta al chiodo nel 2004 entrano nello staff del team tedesco.

Dal 2007 è invece direttore sportivo del team dilettantistico Zalf-Euromobil-Désirée-Fior, affiancando Luciano Rui.