Gianni Bugno vince il Giro delle Fiandre 1994 per un centimetro

Gianni Bugno Giro delle Fiandre 1994

Gianni Bugno Giro delle Fiandre 1994

Gianni Bugno: il Giro delle Fiandre 1994

Gianni Bugno vince il Giro delle Fiandre 1994 per un centimetro davanti a Museeuw dopo aver esultato troppo frettolosamente

Il 3 aprile 1994 è Pasqua. Inevitabile dopo un succulento ed eccessivo pranzo mettersi sul divano per vedere, narrato dalla carismatica voce di Adriano De Zan, le battute finali del Giro delle Fiandre.

Il due volte campione de Mondo Gianni Bugno non è uno dei favoriti, tutt’altro. La sua stagione ’93 è stata un autentico susseguirsi di delusioni e in molti danno per finito il monzese di Svizzera. Oltretutto al via del Fiandre ci sono autentici califfi del pavé. Ma Gianni è così quando lo aspetti non c’è e quando non te lo aspetti lui arriva.

Negli ultimi anni la corsa si è sempre decisa, o quasi, sul “Muro di Grammont“, una rampa secca e terribile che porta a una cappelletta di fronte alla cittadina di Geraardsbergen o, in alternativa, sul Bosberg.

La corsa è di per sé priva di troppe azioni, prima del Grammont allunga un bel gruppetto con, tra gli altri, Sergeant, Van Hooydonck, Museeuw, Tchmil ed i nostri Bontempi, Ballerini e Bugno. Ci prova prima Bontempi e poi Tchmil senza successo, poi è la volta di Capiot che si porta dietro Ballerini, Museeuw, Tchmil e poi Bugno: il gruppo è tutto sgretolato.

Sul Muur, Capiot cede e così davanti restano in quattro. Ballerini, che allo sprint non ha chance, prova ad allungare senza risultato. Nemmeno il Bosberg fa la differenza: saranno quindi in quattro a giocarsi la vittoria, questa volta allo sprint.

Si arriva negli ultimi chilometri, è ancora Ballerini che prova l’allungo per sorprendere i compagni d’avventura ma Museeuw prima e Tchmil poi riescono a chiudere il buco: siamo nell’ultimo chilometro.

Il rettilineo d’arrivo è in leggera salita, quando mancano solo 250 metri è Gianni Bugno, già dato da molti per finito, a piantare uno scatto micidiale staccandosi di dosso il favorito (e padrone di casa) Johan Museeuw.

Gianni ha abituato i propri tifosi al brivido e, pensando di aver già vinto, smette clamorosamente di pedalare. Museeuw stantuffa sui pedali come una vecchia locomotiva, ai meno 100 metri si avvicina, ai meno cinquanta i due sono separati da una ruota. A 10 metri dal traguardo Bugno alza le mani al cielo in segno di vittoria e Museeuw lo riprende, lo affianca e con un disperato colpo di reni prova a mettere la testa avanti proprio sulla riga del traguardo che viene tagliato dai due atleti letteralmente appaiati.

I più attenti notano il viso di Gianni passare dalla gioia alla disperazione, non si capisce più nulla: la tv prova a far chiarezza mandando in ripetizione le immagini del fotofinish. Ci vogliono più di dieci minuti ai giudici per dirimere la questione: dopo 268 chilometri di corsa il vincitore del Fiandre 1994 è Gianni Bugno che, per un solo centimetro di asfalto, iscrive il suo nome nell‘albo d’oro della corsa.