Campionato del Mondo 1991, Gianni Bugno vince a Stoccarda

Campionato del Mondo 1991

Campionato del Mondo 1991

Campionato del Mondo 1991 vince Gianni Bugno

Campionato del Mondo 1991 a Stoccarda, Gianni Bugno si laurea campione al termine di una volta thriller davanti a Rooks e Indurain

Campionato del Mondo 1991 vince Gianni Bugno
Campionato del Mondo 1991 vince Gianni Bugno

Campionato del Mondo 1991 si svolge a Stoccarda il 25 agosto in una giornata mediamente soleggiata, uno degli uomini da battere è Miguel Indurain, lo spagnolo che tutti temono. L’Italia di Alfredo Martini si presenta al via senza un capitano designato ma con tante punte, da Maurizio Fondriest che sta vivendo una stagione magica (andrà poi a vincere la Coppa del Mondo) a El Diablo Chiappucci passando per Moreno Argentin e per il dominatore del Giro ’90 Gianni Bugno.

L’anno precedente a trionfare fu “l’impronosticabile” Rudy Dhaenens e quest’anno i big non vogliono farsi trovare sorpresi. Dodici mesi prima se Gianni Bugno avesse osato di più pretendendo il supporto dei compagni forse avrebbe vinto la maglia iridata ma quello ormai è il passato ed il presente parla di un mondiale dal percorso tutt’altro che impegnativo con una sola salita a cui segue una discesa e l’ultimo tratto pianeggiante che porta all’arrivo.

La Spagna prova a tenere la corsa così come l’Italia, quando mancano due giri al termine ci prova Pedro Delgado ma le sue gambe sono logore e il suo orgoglio non basta per creare un solco col gruppo. Ripreso l’iberico, ci prova Goelz atleta di casa, che manda in visibilio i tanti tifosi tedeschi. E’ Bugno che si fa carico dell’inseguimento, un tifoso gli versa acqua sul capo facendo più un dispetto che un piacere: Gianni ama il caldo.

Poco dopo è il francese Madiot a rispondere ad uno scatto di un Maurizio Fondriest in ottima forma. Si forma un buco e il gap sale a 28 secondi quando inizia l’ultima tornata. L’Italia ha buone possibilità di vittoria se Maurizio tiene ma, appena la strada sale, le gambe del trentino si svuotano di ogni energia, Fondriest si scompone ed è in segno della resa.

Alle spalle dei due il gruppo dei big viaggia a tutta sino a fagocitare gli uomini di testa. Completato il ricongiungimento parte in contropiede un quartetto formato dall’olandese Steven Rooks, dal colombiano Alvaro Mejia e da due big: Miguel Indurain e il nostro Gianni Bugno.

I quattro si danno battaglia, Indurain fresco vincitore del Tour è un autentico spauracchio ma ben sa che con Gianni in volata sarebbe battuto. Rooks, cacciatore di classiche nato, e sa come muoversi quando i giochi si fanno spessi. E poi c’è quel Mejia un atleta difficile da capire con uno sguardo.

Prova a muoversi Miguelon Indurain ma Gianni Bugno, che “le aveva prese” sul Tourmalet al Tour, oggi ha una gamba atomica e non si fa sorprendere e non lascia un centimetro all’iberico mentre Rocks tiene e il “mistico” Mejia osserva lo sguardo dei rivali leggendone l’anima. Il quartetto riesce prendere un margine tale che consente di entrare nell’ultimo chilometro con la certezza di giocarsi la volata finale.

Mejia si porta in testa e prova a fare il vuoto, forse non ha ben letto gli occhi del nostro Gianni Bugno che ha, da sempre, un tumulto nell’anima. E’ Bugno infatti a seguire il colombiano con a ruota il navarro Miguelon che punta a sfiancare le energie residue dell’italiano lasciandolo al vento. Nel frattempo, sornione, in ultima posizione c’è l’olandese Roocks.

Mancano trecento metri Indurain prova una progressione disperata, forse ha capito che le chance sono poche o spera che Gianni sia vittima di uno dei suoi “vediamo”. A quel punto è Gianni a lanciare lo sprint, il navarro diventa un’ombra “lontana”, sembra fatta per Bugno ma da dietro ecco quel cagnaccio dell’olandese Rooks che sopraggiunge come un treno!

E’ un testa a testa mozzafiato, un attimo che dura un’eternità con i tifosi italiani col cuore in gola. Mancano 30 metri… cosa fai Gianni???

Gianni Bugno alza le mani, si applaude, smette di pedalare e, se Indurain è già un ricordo, Steven Rooks è un missile che viaggia a velocità doppia.

Potrebbe essere una sconfitta assurda e bruciante ma fortunatamente è un trionfo emozionante, Bugno è campione del Mondo! Si commuove Adriano De Zan, si commuove l’Italia in quel 25 agosto che consacra l’introverso ciclista  nato a Brugg, in Svizzera nell’olimpo del ciclismo mondiale.