Lucho Herrera ciclista colombiano

Lucho Herrera

Lucho Herrera

Lucho Herrera El Jardinerito de Fusagasugá

Lucho Herrera forte scalatore colombiano detto El Jardinerito de Fusagasugá, storia, corse palmares

Lucho Herrera nasce il 4 maggio 1961 a Fusagasugá, Colombia, in un’area rurale. I genitori Rafael ed Esther Herrera non se la passano benissimo e le condizioni economiche della famiglia obbligano  Lucho a dividersi tra studio e lavoro. Luis Alberto (per l’anagrafe) ha quattro fratelli Álvaro, Natividad, Rafael e Orlando e tutti si impegnano per l’economia domestica.

All’età di 15 anni, sua madre, gli regala una bicicletta dotata di cambio per spostarsi da casa a Fusagasugá, dove lavora come garzone per un giardiniere. Il fratello Rafael lo sprona a pedalare di più e nel 1977 inizia a correre in modo più costante tanto da prende parte alla prima corsa ciclistica in cui viene superato da quasi tutti chiudendo staccato di tre giri dal vincitore.

Nel 1981 Lucho Herrera prende parte alla XIII edizione della Vuelta de la Juventud de Colombia  con la maglia della Valyin de Pereira chiudendo quinto ma conquistando la classifica finale della montagna.

Nel 1982, da semi sconosciuto, si presenta con la maglia del Team Freskola alla RCN Classic in cui gareggia contro il francese Pascal Simon, vincitore del Tour de l’Avenir un anno prima e lo scozzese Robert Millar, un grande rivale per colombiani in montagna. Lucho conquistando la quinta tappa da Ibagué d Alto de la Linea precedendo di 4 secondi Fabio Parra e chiude primo in generale.

Nello stesso anno chiude in sedicesima posizione il Giro di Colombia facendosi conoscere ai tanti appassionati colombiani.

Lucho Herrera quarto al Tour de l’Avenir 1982

A settembre, con la selezione nazionale, prende parte al Tour de l’Avenir dove è secondo nella frazione con arrivo a Saint-Pierre-de-Chartreuse dietro al francese Philippe Leleu e conquista la decina tappa da Divonne-les-Bains a Morzine, precedendo Israel Corredor e, soprattutto, Greg LeMond che vince la manifestazione. Herrera termina la corsa al quarto posto in classifica generale

Sotto i colori del Team Leche La Gran Vía il 1983 lo vede nuovamente primeggiare al RCN Classic dove vince la tappa di Medellín e chiude primo davanti a Manuel Gutierrez. Al Giro di Colombia è primo sui traguardi di Armenia e Medellin completando la corsa al secondo posto alle spalle di Alfonso Florez. Herrera conquista anche due tappe della Coors Classic e quella di Unterägeri al GP Tell.

Ancora dilettante, nel 1984 ottiene il terzo successo in carriera alla RCN Classic superando atleti del calibro Robert Millar, Charly Mottet, Greg LeMond, Pascal Simon, Marc Madiot e Laurent Fignon. Herrera prende la testa della corsa nella penultima tappa da Honda a Bogotà conquistando anche la maglia di miglior scalatore.

Lucho Herrera vince la Vuelta a Colombia 1984

Nello stesso anno, a giugno, è primo nella tappa di Anserma al GP du Midi-Libre davanti al connazionale Rafael Acevedo e nello stesso mese vince le tappe di Guacarí e Manizales alla Vuelta a Colombia conquistando anche la vittoria finale precedendo Fabio Parr.

Lucho Herrera vince una tappa al Tour de France 1984

Al via della Grande Boucle, il colombiano vuole dimostrare il suo talento al mondo intero. Nella tappa da Pau a Guzet-Neige coglie un brillante secondo posto alle spalle di Millar e nella cronometro di La Ruchère è nuovamente secondo, alle spalle di Fignon, dimostrando qualità assolute. Il vero colpo arriva nella sedicesima frazione del Tour de France quando Lucho Herrera trionfa all’’Alpe d’Huez lasciandosi alle spalle, dopo un intenso duello, Laurent Fignon. Per la prima volta nella storia della corsa francese è un dilettante a vincere una frazione.

Herrera vince la Vuelta a Colombia 1985

L’anno successivo vesta i colori del Team Varta guidato da Raúl Meza e prende parte per la prima volta in carriera, alla Vuelta Espana che vede trionfare Pedro Delgado mentre il colombiano è costretto al ritiro per una tendinite. Recuperato l’infortunio prende parte al Clasico RCN ed alla Vuelta a Colombia dove conquista la vittoria nella Medellin-Riosucio e nella Cali-Kilometro facendo sua anche la classifica generale davanti al “solito” Parra.

Lucho Herrera maglia a pois al Tour de France 1985

Al Tour prosegue la sua ascesa nel mondo del ciclismo mondiale. Il colombiano è secondo a Nancy e vince l’undicesima frazione da Pontarlier a Morzine-Avoriaz con sette secondi di vantaggio su Hinault.

Il giorno seguente, Lucho va in fuga e da spettacolo insieme a Fabio Parra chiudendo la tappa al secondo posto dietro al connazionale. Lucho Herrera coglie un altra vittoria nella quattordicesima tappa da Autrans a Saint-Étienne nonostante una terribile caduta a causa di una macchia d’olio sull’asfalto. Herrera chiude settimo in generale e vince la maglia a pois davanti allo scalatore spagnolo Pedro Delgado.

Nel 1986 domina letteralmente alla RCN Classic vincendo tre tappe e, per la quarta volta, la classifica generale dell’edizione che vede al via, con un ruolo marginale, anche Bernard Hinault. Due mesi dopo arriva anche il successo finale alla Vuelta a Colombia battendo Alvaro Pino , che un mese prima aveva vinto il Giro di Spagna.

Al Tour de France il colombiano non riesce a replicare l’exploit di dodici mesi prima, accontentandosi di due quarti posti di tappa e del secondo posto finale nella maglia a pois, alle spalle di Hianult.

Lucho Herrera vince la Vuelta Espana 1987

Il 1987 è l’anno del più grande successo nella carriera dello scalatore colombiano che si aggiudica la Vuelta a Espana dopo una lotta serrata con Reimund Dietzen, Sean Kelly e Laurent Fignon.

Il favorito è Alvaro Pino, detentore del titolo alla ricerca del bis, ma alla vigilia del via dichiara forfait  perché afflitto da una tendinite. Lucho non parte con i favori dei pronostici: la sua formazione, Café de Colombia, preferisce dare i gradi di capitano a Martín Ramírez e gli avversari sono atleti di primo piano.

Jean-Luc Vandenbroucke si impone nel prologo ed indossa la prima casacca di leader, Kelly chiude a 6 secondi, Fignon a 28 ed Herrera a 35. La maglia passa sulle spalle di Roberto Pagnin per poi andare a Kelly grazie alla cronometro dello Stadio Mestalla.

Nonostante due prove a cronometro nella prima settimana, Herrera riesce a restare sotto i tre minuti di distacco da Kelly. Nella Salou-Barcellona è Roberto Pagnin a riprendere la maglia gialla grazie agli abbuoni.

Nella seconda settimana sono i colombiani a prendere in mano la corsa con Café de Colombia e Ryalcao Postobón che in montagna danno fuoco alle polveri. Sull’arrivo di Androrra posto a 2.110 metri Jimenez e Cardenas tengono alto il ritmo: è il preludio all’attacco di Herrera che conquista terreno in classifica, risalendo in ottava posizione, Pagnin crolla e la maglia passa nuovamente a Kelly.

Nella frazione di Cerler è Laudelino Cubino a trionfare ma Herrera stacca Delgado a Dietzen di trenta secondi mentre Kelly accusa il colpo, perde quasi due minuti di ritardo e cede la maglia di capoclassifica al tedesco della Teka.

Nella terribile salita ai Laghi di Covadonga, Lucho vuole dare un colpo alla classifica e, appena la stada sale, accende la miccia sgretolando il gruppo con un attacco fulminante. Il capitano della Cafè de Colombia vince la tappa e conquista la maglia amarillo. Dietzen perde oltre un minuto e mezza, Delgado e Fignon, che accusano più di tre minuti di distacco, escono dalla lotta per il podio. In generale dietro ad Herrera ci sono Kelly a 39 secondi e Dietzen a 50.

L’11 maggio si corre la cronometro a Vallodolid: vince Blanco-Villar con 11 secondi di vantaggio su Kelly che balza in testa alla generale mentre Herrera lotta come un leone e resta in classifica con 42 secondi di distacco dal leader.

Nella frazione di Avila il “professor“ Fignon  vive una giornata di gloria rientrando in lotta per il podio mentre Kelly deve dare forfait a causa di problemi di emorroidi. Lucho è secondo di tappa e veste la maglia amarillo e sente il profumo del successo.

Gli arrivi di Segovia e a Collado Villaba vengono vinte dai colombiani Omar Hernandez e Pacho Rodriguez, Lucho Herrera si difende ed è pronto per il trionfo finale della passerella di Madrid a cui si presenta con con 1’04” di vantaggio su Dietzen e 3’13” su Fignon.

Herrera vince il Giro del Delfinato 1988

L’anno seguente Lucho perde il compagno Fabio Parra che passa alla Kelme ma riesce ma al Giro del Delfinato è protagonista assoluto vincendo la tappa di Envigado e la cronometro individuale di Grenoble completando la corsa a primo posto finale davanti allo svizzero Riki Ruttiman.

Herrera sesto al Tour 1988

Tornato a casa, Lucho trionfa alla Vuelta a Colombia precedendo, nella classifica finale, Alvaro Meija. Al via del Tour de France, il colombiano si dimostra particolarmente costante. Nella tappa con arrivo all’Alpe d’Huez è quinto dietro a Rooks, Theunisse, Delgado e Parra e sale al quinto posto della generale. Nella tappa di Luz Ardiden, chiude decimo perdendo un posto nella generale e proprio al sesto posto completa la Grande Boucle in cui a vincere è Pedro Delgado.

Lucho Herrera miglior scalatore al Giro 1989

Nel 1989 il colombiano prende parte per la prima volta in carriera al Giro d’Italia, cogliendo il secondo posto sull’Etna e al Gran Sasso. Lucho conquista la vittoria nella tappa delle Tre Cime di Lavaredo davanti a Fignon e, ormai uscito dai giochi di classifica, nella cronometro individuale del Monte Generoso. Lucho conquista la maglia della montagna diventando il secondo ciclista della storia a vincere la maglia del “Re delle Montagne” in tutti e tre i Grand Tour dopo Federico Bahamontes.

L’anno seguente è quarto al Clasico RCN e dodicesimo al Giro di Spagna.

Al Giro di Colombia 1991, Lucho, che nel frattempo si è accasato alla Postobón, è una vera star e incontra una bionda da sogno con misure da top model: Judith Xiques Villa. Le stanze dei due coincidono sullo stesso piano di un hotel di Medellin dove sosta la Vuelta a Colombia. Tra i due scoppia la passione e a dicembre si sposano.

Nel 1992 conquista la Vuelta a Aragón, battendo un giovane di belle speranze, tale Miguel Indurain e chiude ottavo al Giro d’Italia (in cui vince la nona frazione) salutando il ciclismo professionistico.

Nel 2000 viene rapito dalle forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC-EP), viene rilasciato dopo 24 ore grazie a una massiccia operazione di polizia.

Nel 2017 annuncia di in una intervista al programma “Testigo Directo” di avere un cancro alla pelle probabilmente a causa delle tante ore passate sotto il sole in sella alla propria bicicletta.