Valentino Fois e la sua triste parabola

Valentino Fois

Valentino Fois

Valentino Fois talentuoso ciclista prima in MTB e poi su strada, campione italiano la cui parabola ha preso una china negativa sino alla prematura scomparsa

Valentino Fois nasce a Bergamo il 23 settembre 1973. Si avvicina al ciclismo praticando la Mountain Bike, correndo con i colori del tram il Team Bianchi dal 1989 al 1991, conquistando un sacco di vittorie e diventando per tre anni di fila il Campione Italiano Crono e Cross Country. Nel 1990 viene convocato per i Mondiali in Colorado ottenendo l’ottavo posto finale e l’anno seguente si aggiudica il titolo di Campione Europeo.

Ha talento da vendere Valentino e nel 1992 si avvicina al mondo del ciclismo su strada ottenendo ottimi risultati, mettendo in luce interessantissime doti di scalatore e diventando amico di Ivan Quaranta. Nel 1995 vive l’anno più esaltante tra i dilettanti conquistando ben sette successi tra cui spiccano il titolo di Campione Nazionale e la classifica finale del Giro della Valle d’Aosta davanti a Stefano Faustini e Della Vedova. Valentino viene convocato per i Campionati del Mondo in Colombia chiudendo al 16esimo posto finale.

Le buone prove gli valgono la chiamata tra i professionisti per la stagione 1996 nelle fila della Panaria-Vinavil con cui conquista una vittoria di tappa al Giro della Polonia oltre a diversi piazzamenti. Nella prima stagione tra i grandi prende parte al Tour de France chiudendo in 52esima posizione.

Il buon esordio tra i professionisti GLI vale la chiamata della corazzata Mapei in cui, però, Fois non vive una buona annata. Prende parte al Tour senza spunti di rilievo ma ottiene comunque un positivo terzo posto al Campionato Italiano alle spalle di Gianni Faresin e Francesco Casagrande. Dall’esperienza in Mapei nasce una solida amicizia con Pavel Tonkov che proverà ad aiutarlo nella parabola discendente della vita.

L’anno seguente Valentino Fois si accasa alla Vini Caldirola di Roberto Amadio con cui riesce a tornare alla vittoria imponendosi in due frazione del Giro dell’Austria del Sud ma viene trovato positivo  al DHEA, sostanza che serve a stimolare la produzione di testosterone endogeno.

Torna alle corse solo al termine dell’estate 1999 e riesce a conquistare il successo al Giro del Mendrisiotto precedendo Luca Paolini e Guido Trentin ed il quinto posto al GP Nobili Rubinetterie. Al termine della stagione, però, non trova un ingaggio e rimane fermo sino a quando, a giugno 2000, quando trova un accordo con il Team Colpack con cui riesce a ottenere qualche buon piazzamento, come l’undicesimo posto alla Coppa Bernocchi.

Nel 2001 veste i colori della Mobilvetta ma senza ottenere risultati di rilievo e nel 2002 trova ingaggio solamente a marzo, firmando con la Mercatone Uno di Marco Pantani. A giugno, durante il Giro d’Austria risulta positivo ad un controllo antidoping venendo squalificato per 36 mesi. Per Valentino inizia un parabola discendente fatta di depressione e qualche abuso di sostanze oltre a qualche problema con la giustizia.

Valentino nel frattempo inizia ad avere problemi sempre più seri e la sua vita prende una piega negativa tra qualche bravata che gli costa cara e qualche abuso di troppo. Entra quindi in cura presso un centro tossicologico di Parma.

Nel 2008 valuta l’opzione di trasferirsi in spagna dall’amico Pavel Tonkov e poi Ivan Quaranta caldeggia il suo ingaggio nell’Amore e Vita McDonald’s di Ivano Fanini con cui Fois torna a gareggiare partecipando al Giro della Costa d’Avorio chiudendo nei primi trenta e al Giro della Provincia di Grosseto.

Il 28 marzo 2008 la madre, con cui vive, lo morto nella sua abitazione di Villa D’Almè, in provincia di Bergamo, colpito da un malore nel sonno.