Wladimiro Panizza ciclista varesino

Wladimiro Panizza (fonte Wikipedia)

Wladimiro Panizza (fonte Wikipedia)

Wladimiro Panizza ciclista varesino quarto al Tour de France 1974, secondo alla Milano-Sanremo ’76 e al Giro d’Italia 1980

Wladimiro Panizza detto “Miro”  nasce nel quartiere Fornaci di Fagnano Olona, in Provincia di Varese il 5 giugno 1945. Il padre, ex partigiano, gli “appioppa” il nome di Wladimiro in onore di Lenin e da bimbo si avvicina allo sport praticando il calcio tra le fila della Pro Patria di Busto Arsizio per poi iniziare col ciclismo venendo scoperto dal presidente dell’Unione Ciclistica Cassanese,  Enzo Negrelli che lo vede pedalare mentre va al lavoro.

“Miro” Panizza e la tappa delle Tre Cime di Lavaredo

Fisico robusto e poco slanciato Miro si mette in mostra nelle categorie giovanili e tra i dilettanti venendo chiamato dalla Vittadello di Michele Dancelli per la stagione 1967 mettendosi presto in mostra. Il varesotto chiude 22esimo al Giro d’Italia brillando nella Udine-Tre Cime di Lavaredo quando a vincere è Felice Gimondi davanti ad Eddy Merckx e Gianni Motta. I tre big sulla ascesa finale vengono a più riprese aiutati dai tifosi, spinti ad traguardo mentre Miro se la cava con le sue gambe. La giuria di corsa squalifica i tre ma poi, durante il “Processo alla Tappa” Torriani, stuzzicato da Zavoli, decide di annullare la tappa. Panizza che si gode la vittoria scoppia in lacrime. Neella penultima tappa con traguardo alla Madonna del Ghisallo vinta dallo spagnolo Aurelio González, Panizza è terzo. A luglio il varesino vince il Gran Premio Montelupo bruciando in volata Gianni Motta e ad agosto conquista il G.P. Feg – Robbiano ed il G.P. Valsassina davanti ad Ugo Colombo.

Nel ’68 veste i colori della Pepsi Cola e l’anno successivo viene scelto dalla Salvarani come scudiere di Gimondi che, per la sua resistenza alla fatica lo soprannomina “La Roccia”. Proprio alla Salvarani, Panizza diventa un cosiddetto “gregario di lusso”. Sfiora due volte la vittoria al Giro d’Italia: a Scanno è secondo dietro a Bitossi e Folgarida è ancora secondo alle spalle di Adorni. Il varesino completa la cosa rosa al 16esimo posto finale mentre a fine stagione è sesto al Giro del Veneto vinto da Mino Dentie settimo alla Coppa Agostoni. Al Tour de France 1969 fa il suo esordio arrivando a Parigi in quattordicesima posizione.

Nel 1970 vince il G.P. de Monaco, è secondo alla Nice-Seillans vinta dal francese René Grelin ed al Giro si ritira alla terza tappa. Nel ’71 con i colori della Cosatto è secondo al G.P. del Lavoro-Circuito di Belmonte Piceno e terzo al Trofeo Laigueglia alle spalle di Zilioli e Mauro Simonetti. Al Tour de France è diciottesimo.

Nel 1972 Wladimiro Panizza passa alla Zonca con cui coglie diversi piazzamenti: il varesino è quinto al termine del Giro d’Italia a 13’00” dal Cannibale Eddy Merckx, è terzo al GP Montelupo, al Giro del Piemonte dietro a Merckx e Gimondi ed al GP di Camaiore alle spalle di Roger De Vlaeminck e Wilmo Francioni.

Nel 1973 passa  alla GBC e vince il Giro della Provincia di Reggio Calabria davanti a Davide Boifava, una tappa del Giro di Catalogna sul traguardo di Sant Joan de les Abadesses precedendo di 21 secondi il belga Herman Van Springel ed il Giro di Romagna superando il suo ex capitano Michele Dancelli. Al Giro d’Italia Miro è ispirato e conclude al sesto posto finale a 19’45” dal cannibale.

Wladimiro Panizza passa alla Brooklyn dei fiamminghi Roger De Vlaeminck e Johan De Muynck ma riesce a ritagliarsi ottimi spazi. Dopo aver vinto la tappa del Tour de Romandie da Ginevra a Evolène, il varesino indossa la maglia di leader della corsa per tre giornate salvo poi essere scavalcato da Joop Zoetemelk che vince la corsa con 5’03 proprio su Panizza.

Panizza quarto al Tour de France 1974

Schierato al via del Tour de France 1974, Miro è davvero in forma. Chiude secondo nella nona tappa di 241 chilometri che porta il plotone da Besançon a Gaillard quando si arrende al solo Eddy Merckx è quarto nella quindicesima frazione con arrivo a La Seu d’Urgell e completa la corsa francese ai piedi del podio a 10’59” dal cannibale e alle spalle di Poulidor e dello spagnolo Vicente López Carril.

Nel 1975, vince la tappa di La Maddalena al Giro d’Italia completando la corsa rosa al sesto posto a 8’13” da Bertoglio e fa sua l’edizione del centenario della Milano-Torino con un attacco che porta il varesino a tagliare la linea d’arrivo con 55 secondi di margine su Enrico Paolini, Roger De Vlaeminck e Francesco Moser. L’anno seguente passa alla Scic di Gianbattista Baronchell e Beppe Saronni.

Dopo avere concluso il Giro d’Italia in sesta posizione a 2’35” da Gimondi prende parte al Tour de France. L’8 luglio è terzo nella tappa di Pyrénées 2000, il giorno successivo è secondo dietro a Willy Teirlinck sull’arrivo di St. Gaudens. L’11 luglio, in una giornata da tregenda, lungo i 195 chilometri fra St.Lary-Soulan e Pau resta nel gruppo sull’Aspin e sul Tourmalet ma sull’Aubisque da fuoco alle polveri assieme a cinque altri corridori. Il varesino piomba sui fuggitivi Giuliani e Labourdettee per passare per primo sul GPM e gettarsi a capofitto in discesa arrivando a Pau dopo circa 80 km di fuga solitaria con  2’16” sul pescarese Enrico Paolini. A Parigi Miro è tredicesimo a mezz’ora da Lucien Van Impe.

Nel 1976 “Miro” passa alla Scic e a febbraio conquista la vittoria nella Cassino-Sora al Giro di Sardegna davanti al belga  Ronald De Witte vestendo la maglia di leader della corsa per due giornate e completando la corsa al quinto posto finale.

Panizza secondo alla Milano-Sanremo ’76

A marzo Miro sfiora la vittoria alla Milano-Sanremo quando ai piedi del Poggio è coi migliori ma proprio Eddy Merckx allunga creando il vuoto alle sue spalle. Panizza chiude terzo dietro a Vandenbrouck che viene poi squalificato lasciando al varesino la seconda pizza a 28 secondi dal cannibale.

Al Giro d’Italia 1976 è secondo nella tappa da Porretta Terme a Il Ciocco alle spalle di Ronny De Witte concludendo la corsa al sesto posto della classifica generale  a 2’35” da Felice Gimondi.

Al Tour de France il varesino è terzo nella tappa di Pyrénées 2000 dietro al francese Delisle e allo spagnolo Menendez e conquista la vittoria nella quindicesima frazione da Saint-Lary-Soulan aPau davanti ad Enrico Paolini e Michel Pollentier completando la corsa al tredicesimo posto finale a 22:08 da Lucien Van Impe.

Ad agosto è terzo alla Coppa Bernocchi dietro a Bitossi e Moser e a settembre coglie il terzo posto anche al Giro di Lombardia alle spalle di Roger De Vlaeminck e Bernard Thévenet.

Nel 1977 al Giro d’Italia chiude al terzo posto nella tappa da Gabicce Mare a Forlì superato da Maertens e Moser terminando al quinto posto della classifica finale a 7’56” da Pollentier. A giugno fa sua la classifica generale Grand Prix du Midi Libre davanti a Thévenet e Zoetemelk e ad agosto è secondo alla Coppa Bernocchi superato in volata dal velocista siciliano Carmelo Barone. Al Giro di Lombardia è quinto a 1’07” da Baronchelli.

L’anno successivo corre per la Vibor e a febbraio è secondo al Trofeo Pantalica dietro a Giuseppe Saronni e a marzo è  secondo al Giro di Campania sempre alle spalle di Saronni.

Al Giro d’Italia 1978 trionfa nella Cavalese-Monte Bondone precedendo Roberto Visentini e Gimondi e completando la classifica generale al quarto posto a 7’57” dal belga Johan De Muynck.

Ad agosto è terzo alla Coppa Bernocchi dietro a Battaglin e Chinetti e ad ottobre chiude secondo al Giro dell’Emilia alle spalle dello svedese Bernt Johansson ed è quarto al Giro di Lombardia vinto da Moser.

Nel ’79  veste la maglia della Sanson con cui a marzo vince la Santa Marinella-Fiuggi. prima tappa in linea della Tirreno-Adriatico vestendo per due giorni la maglia di leader della corsa e chiudendo al decimo posto della classifica finale a 1’50” da Knudsen.

A settembre è terzo alla Milano-Torino dietro a Alfio Vandi e Claude Criquielion, secondo al Giro del Piemonte dietro a Silvano Contini e al G.P. Industria e Commercio di Prato alle spalle di Bernt Johansson.

Miro Panizza secondo al Giro d’Italia 1980

Nel 1980 passa alla Gis Gelati ottenendo il a marzo il successo al Giro dell’Etna e a maggio una tappa del Tour de Romandie. Miro  prende parte al Giro d’Italia senza particolari velleità di classifica. Gli occhi di tutti sono puntati su Bernard Hinault, Francesco Moser, trionfatore alla Parigi-Roubaix e su Giuseppe Saronni, capitano della Gis Gelati. Saronni ottiene diversi successi in volata con Miro che lo scorta attentamente. Quando iniziato le salite vere, però, Saronni perde presto terreno in classifica venendo tagliato fuori dai giorni di classifica. Ecco che Panizza prende i gradi di capitano e a Roccaraso è l’unico in grado di tenere il ritmo imposto da Hinault; la linea d’arrivo viene tagliata dal francese ma Miro, grazie la vantaggio accumulato nelle precedenti tappe, veste la maglia rosa.

Miro resta in rosa per sei giorni ma nella Clas-Sondrio con il Passo dello Stelvio, il francese assieme a Jean René Bernaudeau fa il vuoto staccando il varesino di oltre cinque minuti. Panizza riesce comunque a far suo il secondo posto finale a 5’43” dal bretone.

Al via del Campionato del Mondo di Sallanches in Francia, il varesino coglie uno splendido quarto posto a 4’25″da, neanche a dirlo, Bernard Hinault.

Nel 1981 il varesino è secondo al Trofeo Pantalica alle spalle di Tommy Prim, è secondo al Campionato Italiano dietro a Francesco Moser e conquista Giro del Friuli davanti a Marino Amadori e l’anno seguente passa alla Del Tongo vincendo il Trofeo dell’Etna davanti a Chioccioli e Petito ed è terzo al Giro di Campania e al Trofeo Laigueglia.

Nell’83 il varesino passa all’Atala ed  è terzo al Giro dell’Appennino e quinto al Giro di Toscana. L’anno seguente è ancora terzo al Giro dell’Appennino e quinto al Giro del Friuli.

Nel 1985 corre la sua ultima stagione con la maglia dell’Ariostea e a  quarant’anni, decide di appendere la bicicletta al muro.

Miro scompare prematuramente, a causa di un attacco di cuore il 21 giugno del 2002 nella sua casa di Cassano Magnago, a soli 57 anni. Nel 2003 a Valmorea in Provincia di Como, è stata creata, in suo onore,  dai Bindun,  “La Casa di Miro” struttura che accoglie bambini disabili.