Claudio Bortolotto ciclista trevigiano, la storia

Claudio Bortolotto

Claudio Bortolotto

Claudio Bortolotto ciclista trevigiano due volte nei primi tre e tre volte miglior scalatore al Giro d’Italia

Claudio Bortolotto nasce ad Orsago, in provincia di Treviso, il 19 marzo 1952. Si avvicina presto al ciclismo e si capisce subito che appena la strada sale, Claudio diventa imprendibile. Nel ’72 è settimo al Trofeo Piva e l’anno seguente è secondo alla Settimana Ciclistica Bergamasca alle spalle del cecoslovacco Jiri Mainus e quinto al Giro Baby a 6’35” da Gianbattista Baronchelli.

Passato professionista con la Filca di Remigio Zanatta, coglie il terzo posto nella tappa di Macerata al Giro d’Italia alle spalle di Franco Bitossi e del colombiano Martin Emilio Rodriguez ed è tredicesimo alla Tre Valli Varesine.

L’anno successivo passa alla Filotex del direttore sportivo Valdemaro Bartolozzi cogliendo il settimo posto al Giro del Friuli per poi accasarsi nel 1977 alla Sanson dove il suo ruolo è quello di correre a supporto del leader e Francesco Moser. A marzo è tra i protagonisti della Tirreno-Adriatico chiudendo la corsa al settimo posto a 2’08” da Roger De Vlaeminck.

Claudio Bertolotto ottavo al Giro d’Italia 1977 e 1978

Al via della corsa rosa Claudio conquista la vittoria nella dodicesima tappa da Salsamaggiore a Santa Margherita Ligure tagliando l’arrivo in solitaria con 1’05” su Paolini. Bertolotto è quarto nella tappa di Col Drusciè vinta da Giuseppe Perletto e completa la corsa all’ottavo posto a 13’41” da Michel Pollentier con Moser che chiude secondo.

Nel 1978 Perletto è nuovamente al via del Giro d’Italia lavorando per Moser ed il belga De Witte cogliendo il secondo posto nella tappa del Passo del Trebbio alle spalle di Giancarlo Bellini ed il quinto a Canazei. Claudio completa la corsa all’ottavo posto finale con Moser terzo e De Witte sesto ed è anche terzo nella classifica dei GPM.

A giugno vince la tappa di Quillan e grazie al supporto di Moser, s’impone anche nella classifica generale conquista la classifica generale del GP du Midi-Libre davanti al britannico Phil Edwards e a settembre è quinto al Giro di Romagna a 11″ da Valerio Lualdi.

Nel 1979 ad aprile è settimo al Giro dell’Appennino e al Giro d’Italia, a maggio, conquista la vittoria sul traguardo di Potenza andando in fuga con Mario Beccia e tagliando l’arrivo per primo con Saronni terzo a 32 secondi. Claudio è terzo nella frazione di Meda dietro a Dino Porrino e completa la corsa al quindicesimo posto finale conquistando la maglia di miglior scalatore davanti all’elvetico Beat Breu. Al via del Campionato italiano è terzo nella prova in linea alle spalle di Moser e Battaglin.

Nell’80 si accasa alla San Giacomo di Primo Franchini e Carlino Menicagli e a marzo è secondo al Giro dell’Etna alle spalle di Wladimiro Panizza e coglie un terzo posto di tappa alla Tirreno-Adriatico sul traguardo di Neretto dietro a Claude Criquielion e a Wladimiro Panizza.

Al via della Vuelta a Espana coglie un terzo ed un quarto posto di tappa e al Giro d’Italia il trevigiano conquista nuovamente la maglia di miglior scalatore della corsa davanti a Panizza.

Nel 1981 Bertolotto, con la maglia della Santini, conquista la vittoria nella Coppa Sabatini a Peccioli davanti a Giancarlo Casiraghi e Alessandro Paganessi mentre al Giro d’Italia è terzo a Potenza dietro a Masciarelli e Santimaria e a Borno alle spalle di Patellaro e Ruperez e conquista per la terza volta la maglia di miglior scalatore della corsa.

Nel 1982 Claudio Bertolotto passa alla Del Tongo di Giuseppe Saronni cogliendo il sesto posto alla Milano-Sanremo vinta dal francese Marc Gomez e conqusita la vittoria nella tappa di Pforzheim al Giro di Germania davanti a Daniel Müller ed Ennio Salvador. Nel 1983 prende parte alla Vuelta a Espana chiudendo al quattordicesimo posto della classifica finale e nell’84 abbandona il professionismo per dedicarsi al settore agricolo e vitivinicolo come imprenditore per poi diventare vice presidente di una banca.