Giancarlo Bellini e la maglia a pois

Giancarlo Bellini

Giancarlo Bellini

Giancarlo Bellini: la sua carriera

Giancarlo Bellini fenomenale ciclista dilettante, vincitore del Giro dilettanti, passato professionista alla Molteni di Merckx ed in grado di vincere la maglia a poi al Tour de France 1976 

Giancarlo Bellini nasce a Crosa comune (ora confluito in Lessona) in provincia di Biella, il 15 settembre 1945. Giancarlo inizia a pedalare su una bicicletta mal messa per accompagnare un amico appassionato di ciclismo nei giri nel biellese. La passione per le due ruote spinge i Bellini a recarsi nella bottega di Giorgio Godio, a Borgomanero. Godio aveva corso il giro nel ’56 e proprio nel suo negozio Giancarlo compra la sua prima bicicletta, economica, ma “vera”.

Bellini prende così parte alla mia prima corsa nella categoria allievi, è magrolino ed inesperto ma non sfigura. La prima vittoria arriva, invece, al GP Città di Chieri, nella categoria dilettanti secondo anno, con la maglia dell’U.S. Vallese,  staccando tuti ed andando a vincere in solitaria. Nel 1969 Giancarlo si accasa alla S.C. Triplex – Ponzone, una formazione di Torino che gli consente di affrontare nuove sfide. Giancarlo vince il G.P. Sportivi Vaudesi, al Giro della Valle d’Aosta  e fa sua l’Arona-Macugnaga,

Nel 1970 prende parte al Giro dell’Uruguay ed è schierato ai nastri di partenza del Giro d’Italia dilettanti. Alla Corsa Rosa Giancarlo vince la cronometro e si difende sulle salite chiudendo primo in generale mettendosi alle spalle Armando Topi e Mario Giaccone.  Il nome di Bellini è sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori, lo vuole la  Filotex di Bitossi, la Salvarani di Gimondi ma, quando arriva la chiamata della Molteni di Giorgio Albani, in cui i capitani sono Michele Dancelli e Marino Basso, Bellini accetta: apparentemente le possibilità di crescita sono molte ma, nel 1971 alla Molteni arriva un tale di nome Eddy Merckx che, è il caso di dirlo, cannibalizzerà tutto!

Il ruolo di Bellini viene inevitabilmente offuscato dal belga che è spesso suo compagno di camera e con cui instaura un rapporto di stima e di amicizia, oltre che di supporto costante in corsa per cui sarà lo stesso Cannibale a ringraziare pubblicamente il biellese durante un’intervista al termine della  Savona-Jafferau al Giro d’Italia del 1972 quando, persi tutti i gregari con Fuente e Lopez Carril in fuga,  è Bellini l’unico a spingere a tutta per il capitano.

La prima vittoria di Giancarlo Bellini da professionista arriva solamente nel 1975 quando, passato l’anno prima alla Brooklin, riesce a ritagliarsi i giusti spazi vincendo il Giro di Campania davanti a  Luciano Conati e Giovanni Battaglin poir squalificati causa doping. Al Tour de Suisse 1975 Bellini vince la Lugano-Silvaplana e, a fine stagione, viene convocato in nazionale per i Campionati del Mondo su strada di Yvoir 1975.

 

Nel ’76 vince la terza tappa del Tour de Romandie da Leysin a Bassecourt replicando la vittoria nella corsa l’anno seguente sul traguardo di Savigny.

Proprio il 1976 è un anno speciale per Bellini che al Tour de France 1976 chiude sedicesimo in generale ma, soprattutto, riesce ad arrivare a Parigi vestendo la maglia a pois di miglior scalatore dopo aver battagliato a lungo con Lucien Van Impe che vince la Grande Boucle ma che arriva secondo nella speciale classifica della montagna ad un solo punto dall’italiano.

Passato alla Zonca nel 1978, Bellini vince la dodicesima tappa del Giro d’Italia sull’arrivo del Monte Trebbio chiudendo la corsa rosa dodicesimo in generale. Nello stesso anno conquista, al Tour de Suisse, vince la Glarona-Affoltern am Albis superando Piero Spinelli e Gustaaf Van Roosbroeck.

Giancarlo Bellini ha un figlio, Marco, ex ciclista e manager alla Androni. Sulla sua carriera è stato scritto il libro  Una maglia a pois di Fabio Marzaglia.