Benedetto Patellaro ciclista siciliano

Benedetto Patellaro

Benedetto Patellaro

Benedetto Patellaro precursore del ciclismo siciliano

Benedetto Patellaro ciclista siciliano precursore dei tanti atleti dell’isola vincitore di una tappa al Giro d’Italia 1981 con la Hoonved-Bottecchia

Benedetto Patellaro nasce a Monreale, in provincia di Palermo il  9 gennaio 1960 da una famiglia operante nel settore degli agrumi. Avvicinatosi al ciclismo, dopo una serie di gare giovanili con risultati positivi, decide di “emigrare” per seguire il suo grande sogno: diventare un ciclista professionista.

Viene tesserato per la Cosmo Cinque, una formazione ciclistica di Frosinone e, dopo un po’ di esperienza si trasferisce ancora più a nord, in Lombardia, per correre nella forte squadra del patron Carletto Passerini, la Passerini Gomme dove corrono già Giuseppe Faraca e Guido Bontempi.

Dopo l’esperienza nelle categorie dilettantistiche Benedetto Patellaro passa tra i professionisti nella stagione 1981 tra le fila della mitica Hoonved-Bottecchia di Dino Zandegù. E’ una formazione ricca di giovani promettenti basti pensare che su 14 elementi sono addirittura dieci i debuttanti. La stagione non è delle più semplici ma arriva un piacevolissimo successo nella cronosquadre di Bibione che da il via al Giro d’Italia di quell’anno.

La Hoonved-Bottecchia precede di tre secondi la Famcucine di Francesco Moser che al termine della corsa lamenta una carenza nella segnaletica che risulta, a detta del trentino, decisiva per la vittoria della prova a squadre.

Benedetto Patellaro vince una tappa al Giro d’Italia 1981

Sempre in quel Giro arriva una meritatissima vittoria nella diciassettesima frazione che porta il gruppo da Mantova a Borno, il Val Camonica. E’ un percorso duro e lungo (230km) quello affrontato il primo giugno dal gruppo dei “girini” ma Benedetto Patellaro non si fa sfuggire l’occasione; quando a partire è il ciclista “di casa” Mario Noris, il siciliano lo segue. Mancano circa 180 chilometri all’arrivo quando Benedetto allunga da solo. La vecchia volpe Zandegù capisce subito che l’azione è buona. Patellaro, siciliano di nascita ma bresciano di adozione, non molla un secondo grazie ad una intramontabile forza di volontà, la televisione si scatena in primi piani sul siciliano che arriva al traguardo in solitaria a mani levate col viso rigato dalle lacrime dopo aver fatto il segno della croce.

Secondo arriva Faustino Ruperez con quasi 3 minuti di svantaggio e terzo Claudio Bortolotto addirittura a 4’56” mentre il varesino Silvano Contini mantiene la maglia rosa.

Assalito dai cronisti che vogliono scoprire la storia di questo giovane siciliano, Benedetto Patellaro racconta della visita di qualche giorno prima al padre ricoverato al San Raffaele di Milano che gli aveva detto di attaccare. E’ una vittoria speciale che Benedetto dedica al papà.

Dopo un altro anno con i colori della Hoonved-Bottecchia, nell’83 passa alla Bianchi di Contini senza però brillare. Gli anni seguenti sono un susseguirsi di cambi di squadra passando dalla Murella, dalla Fanini e dalla Maggi Mobili. Nel 1986 Benedetto Patellaro appende la bicicletta al chiodo dopo un’ultima annata nelle file della Santini-Cierre-Conti-Galli di Bruno Reverberi.

Benedetto Patellaro prende dimora in provincia di Como e lavora nella Polizia Locale diventando responsabile tecnico del settore ciclismo dell’Associazione Sportiva Polizie Municipali d’Italia.