Tom Simpson ciclista britannico, la storia

Tom Simpson (fonte Wikipedia)

Tom Simpson (fonte Wikipedia)

Tom Simpson ciclista britannico, campione de Mondo nel 1965 e tragicamente morto sul Mont Ventoux al Tour de France 1967

Tom Simpson, all’anagrafe Thomas Simpson, nasce ad Haswell, nella contea del Durham, in Inghilterra, il 30 novembre 1937. Trasferitosi con la famiglia nella contea di Notthingam, inizia ad appassionarsi al ciclismo praticando prevalentemente la pista.

Ai Giochi Olimpici di Melbourne 1956 conquista la medaglia di bronzo nell’inseguimento a squadre assieme a Donald Burgess, Mike Gambrill e John Geddes. Nel 1958, sempre su pista, conquista a medaglia d’argento nell’inseguimento individuale ai giochi del Commonwealth mentre ai Campionati del Mondo di Parigi 1958 è ottavo Inseguimento individuale Dilettanti.

Nel 1959 il britannico passa professionista con la Saint-Raphaël e conquista la vittoria nelle tappe di Quimper e Gouesnou al Tour de l’Ouest. Selezionato per i Campionati del Mondo di Zandvoort, in Olanda, è quarto alle spalle di Darrigade, Gismondi e Foré.

L’anno seguente Simpson è terzo alla Mentone-Roma, settimo alla Freccia Vallone e fa il suo esordio al Tour de France cogliendo il terzo posto nelle tappe di Dunkerque e Gap.

Nel 1961 Tom Simpson prende parte alla Parigi-Nizza dove, pur senza cogliere successi, è spesso nella top5 di tappa ed al termine della cronometro a squadre di Vergèze indossa per un giorno la maglia di leader della corsa completando la gara francese al quinto posto a 2’10” da Jacques Anquetil.

Simpson vince il Giro delle Fiandre 1961

Il 26 marzo il ciclista britannico conquista la vittoria nel Giro delle Fiandre andando in fuga e bruciando, nella volata a due, Nino Defilippis.

Tom Simpson secondo alla Parigi-Nizza 1962

L’anno successivo Tom veste la maglia della Gitane e a marzo prende parte alla Parigi-Nizza ed il 12 marzo, al termine della Montceau-les-Mines-Saint-Étienne, vinta da Guido Carlesi, è settimo ed indossa la maglia di leader della corsa per un giorno. Simpson chiude al secondo posto della classifica finale a 2’57” dal belga Jef Planckaert.

Tom Simpson sesto alla Tour de France 1962

Poche settimane più tardi è sesto alla Gand-Wevelgem e successivamente è quinto al Giro delle Fiandre. A fine giugno è al via della Grande Boucle ed il 5 luglio, al termine della Pau-Saint-Gaudens in cui a vincere è Robert Cazala, il britannico veste per la prima volta in carriera la maglia gialla conservandola solamente per un giorno. Al termine della corsa Simpson è sesto a 17’09” da Anquetil.

Il 1963 parte bene per Tom che, accasatosi alla Peugeot, a marzo è secondo al Tour du Var alle spalle del francese Henry Anglade e soprattutto coglie il terzo posto al Giro delle Fiandre ed è secondo alla Gand-Wevelgem dietro a Benoni Beheyt. Ad aprile è ottavo alla Parigi-Roubaix e secondo nella Parigi-Bruxelles mentre a fine stagione è secondo alla Parigi-Tours alle spalle dell’olandese Jo De Roo e decimo al Giro di Lombardia.

Tom Simpson vince la Milano-Sanremo 1964

Il primo marzo 1964 Tom coglie il secondo posto alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne ed il 19 è al via della Milano-Sanremo. Dopo il tentativo di Antonio Bailetti ed Italo Zilioli, ai piedi del Berta il gruppo rientra sui fuggivi e c’è l’attacco di Simpson a cui si accodano Poulidor, Willy Bocklant e Vincenzo Meco. Mercier e Peugeot frenano il tentativo di rientro del gruppo e sul Poggio restano in testa Poulidor e Simpson ma quando, sull’arrivo di Via Roma il britannico fa partire la volata, PouPou lo affianca ma poi alza la bandiera bianca. Simpson taglia l’arrivo per primo con 2″ di margine sul transalpino. Tom diventa letteralmente eroe nazionale e viene nominato baronetto dalla Regina Elisabetta II.

Al Tour de France è secondo nella tappa di Monaco alle spalle di Anquetil e ottavo in quella di Versailles completando la corsa al quattordicesimo posto finale. Ai primi di settembre è al via del Campionati del Mondo di Sallanches completando la prova in linea al quarto posto dietro a Jan Janssen, Vittorio Adorni e Poulidor.

Nel 1965 il britannico vive una prima parte di stagione ricca di piazzamenti: è terzo nella generale del Circuit du Provençal dietro a Bahamontes e Janssem, sesto alla Parigi-Roubaix e terzo alla Freccia Vallone alle spalle di Roberto Poggiali e Felice Gimondi.

Tom Simpson Campione del Mondo 1965

Tom Simpson è una autentica forza della natura dotato di energia e volontà a volte troppo esuberante e generoso tanto da bruciarsi qualche opportunità di vittoria. Il 5 settembre il britannico è al via dei Campionati del Mondo di San Sebastian andando in fuga assieme al tedesco Rudi Altig. Il titolo si decide in una volata a due in cui Tom supera Rudig con il plotone staccato di 3’40” regolato da Swart.

Tom Simpson vince il Giro di Lombardia 1965

Undici giorni più tardi il neo campione del Mondo fa suo anche il Giro di Lombardia grazie ad un’azione solitaria che gli consente di tagliare l’arrivo con un vantaggio di 3’11” su un gruppetto di inseguitori regolato da Gerben Karstens davanti a Jean Stablinski.

Dopo un 1966 avaro di soddisfazione, l’anno seguente per Simpson vuole essere la stagione del riscatto in cui dimostrare di poter competere non solo nelle corse in linea ma anche nelle gare a tappe.

Persona solare e sempre pronta a ridere e scherzare Tom ama le auto sportive, la moglie Helen e i suoi figli, Jan e Joanna ma ha nel cuore il desiderio di conquistare una grande corsa a tappe.

Tom Simpson vince la Parigi-Nizza 1967

L’obiettivo principale è quello di lottare per la vittoria al Tour de France e per prepararsi al meglio è al via della Parigi-Nizza e, grazie anche al supporto di un giovane talento di nome Eddy Merckx, ottiene diversi piazzamenti parziali cogliendo il successo finale davanti a Bernard Guyot staccato di 2’07”.

Ad aprile vince la tappa di Madrid davanti a José Pérez Francés e quella di San Sebastián su Juan Francisco José presentandosi al Tour come uno dei favoriti.

Tom Simpson e la morte al Tour de France 1967

Simpson è in buona forma e nella prima settimana coglie il settimo posto nella tappa di Roubaix vinta dal belga Guido Reybrouck e sale al sesto posto della classifica parziale, primo tra i favoriti alla vittoria finale.

Nell’ottava tappa, con arrivo al Ballon d’Alsace, è quinto a 19″ da Lucien Aimar e, dopo il giorno di riposo, a Divonne les Bains è quarto. L’11 luglio si corre la Briançon-Digne e il britannico soffre di mal di stomaco, va in crisi e perde terreno. Nel frattempo il suo manager, Alec Taylor, firma il passaggio alla Ignis per l’annata successiva e la sera del 12 luglio Colin Lewis, suo compagno di stanza, vede Tom discutere animatamente proprio col manager: se non recupera posizioni in classifica ci saranno ripercussioni economiche.

Il 13 luglio è in programma la tappa da Marsiglia a Carpentras. Al santuario di Notre Dame il termometro segna temperature infernali, il caldo è soffocante e Tom non è in forma. La colonnina di mercurio tocca i 40 gradi gli organizzatori distribuiscono agli atleti delle foglie di verza da porre sotto il cappellino per proteggersi dal sole.

Il medico di corsa, Pierre Dumas, è preoccupato per la situazione critica e, avvicinato dal giornalista Pierre Chany, afferma “Con questo caldo, se qualcuno dei ragazzi dovesse fare uso di sostanze potrebbe scapparci il morto”.

La tappa inizia e Simpson rischia presto di staccarsi dai migliori ha sete, ha finito l’acqua, e soffre come un cane. Chiede ad un compagno di recuperare qualcosa da bere. All’epoca è vietato ricevere aiuti dall’ammiraglia ed il compagno, fermatosi in un bar, trova solo una bottiglia di cognac.

Simpson riceve la bottiglia, non guarda cosa sia e se ne beve un sorso. Si accorge subito della bevanda alcoolica e la butta via. La salita al Mont Ventoux nel frattempo è iniziata, Tom Simpson estrae dalla tasca una pastiglia di anfetamine e l’assume. Poco dopo comincia a zigzagare, sguardo perso nel vuoto, pare un automa.

Il caldo è infernale ed il Gigante della Provenza diventa un muro insuperabile per il britannico. Un ciclista, vedendolo sperso, gli porge la una borraccia d’acqua. Tom la rifiuta, probabilmente non ha nemmeno capito l’invito.

A pochi chilometri dalla sommità del Monte Calvo, Tom cade una prima volta a terra. Interviene il meccanico Harry Hall. Simpson grida “on, on, on” e risale in bici. “Get me straight“, mettetemi dritto, e riparte. Non manca molto alla vetta ma il leone dello Yorkshire, cade a terra per la seconda volta e non si rialzerà più.

E’ un uomo della Gendarmerie a lanciare l’allarme, i tifosi provato a intervenire. Simpson ha un collasso cardiaco, qualche minuto dopo arriva Dumas che si accorge subito della situazione critica per il ciclista britannico. Gli pratica il massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca. Ci prova più volte a rianimare Tom. Arriva un elicottero per portare il ciclista all’’ospedale Parisien Libéré di Avignone. Simpson muore alle 17.40.

Lascia i due figli e la moglie Helen, incinta del terzo figlio. Nelle tasche della maglia vengono trovati tre tubetti sospetti e l’autopsia sulla salma rivela tracce di anfetamnia nel sangue.