Nino Defilippis ciclista piemontese, la storia

Nino Defilippis (fonte Wikipedia)

Nino Defilippis (fonte Wikipedia)

Nino Defilippis ciclista piemontese quinto al Tour de France 1956, vincitore del Giro di Lombardia 1958 e argento Mondiale nel 1961

Nino Defilippis nasce Torino, precisamente in via dei Mille, il 21 marzo 1932 da padre pugliese, di Rutigliano, e madre astigiana, di Berzano di San Pietro. La famiglia Defilippis ha un pastificio e Nino sviluppa presto la passione per lo sport diventando tifoso del Torino e praticando il pugilato nella palestra di via Guastalla. A sedici anni, incontra l’ex ciclista torinese Pinin Graglia che lo spinge a correre come Allievo nell’Ausonia.

Da dilettante corre con l’Ausonia e nel 1950 conquista la vittoria nella Coppa Armando Stellione e l’anno seguente è primo al G.P. Pirelli, alla Torino-Aosta ed alla Coppa S. Eusebio.

Nino Defilippis passa professionista nel 1952 con la Legnano venendo soprannominato Cit, bambino in torinese. Già al primo anno coglie importanti vittorie e piazzamenti: al Giro d’Italia veste la maglia rosa al termine della frazione di Siena conservandola per due giorni. Nino conquista la vittoria nella tappa di Cuneo davanti a Fritz Schär chiudendo la corsa al 22esimo posto. Ad ottobre è secondo al Giro di Lombardia e a novembre conquista la vittoria nel Trofeo Baracchi in coppia con Giancarlo Astrua.

L’anno successivo il piemontese è sesto alla Liegi-Bastogne-Liegi vinta dal belga Alois De Hertog, conquista la vittoria nella Tre Valli Varesine battendo in volata Marcello Pellegrini ed è secondo al campionato italiano in linea alle spalle di Fiorenzo Magni mentre al Giro di Svizzera ottiene due terzi posti parziali completando la corsa al sesto posto a 29’30” da Hugo Koblet.

Passato alla Torpado per la stagione sportiva 1954 si aggiudica la tappa di Catanzaro al Giro d’Italia davanti ad Ettore Milano completando la corsa al quindicesimo posto ed è primo al Giro del Piemonte davanti ad Alfredo Martini ed al Giro dell’Emilia precedendo Rino Benedetti.

Nel 1955 è secondo al GP Ciclomotoristico ed è primo nella tappa di Sanremo al Giro d’Italia davanti a Fiorenzo Magni. Il piemontese è quarto al Giro dell’Appennino e alla Coppa Bernocchi e conquista la vittoria al Giro dell’Emilia per il secondo anno consecutivo.

Nel 1956 Defilippis passa alla Bianchi con cui fa il suo esordio alla Vuelta a España cogliendo la vittoria nella tappa di Bilbao con oltre due minuti di vantaggio sul belga Rik Van Steenbergen completando la corsa al 18esimo posto della generale ed al primo della classifica della montagna.

Nino Defilippis quinto al Tour de France 1956

Al via della Grande Boucle, il 16 luglio conquista la vittoria nella Bayonne-Pau davanti al belga Stan Ockers, è primo nella tappa Toulouse davanti al francese Fernand Marie Picot e qualche giorno dopo conquista anche la vittoria nella Gap-Torino per la gioia dei tifosi italiani. Nino completa la corsa al quinto posto a 10’25” dal transalpino Roger Walkowiak.

Nino Defilippis settimo al Tour de France 1957

L’anno successivo ottiene due terzi posti di tappa al Giro d’Italia sui traguardi di Bosco Chiesanuova e Napoli. Al Tour vince la tappa di Alès su Jean Stablinski e quella di Saint-Gaudens ed è secondo a Libourne alle spalle del fenomenale Jacques Anquetil. Defilippis chiude la corsa al settimo posto a 27’57” dal francese.

Dal 1958 passa alla Carpano dove resterà per sei anni, vincendo a febbraio il G.P. d’Antibes ed una frazione del Giro di Sardegna. Al Giro d’Italia il piemontese vince la tappa di Viterbo davanti a Vicente Iturat Gil e quella di Scanno su Giuseppe Fallarini.

Defilippis vince il Giro di Lombardia 1958

A giugno Nino conquista la vittoria nel Giro del Piemonte davanti ad Alessandro Fantini e a settembre è primo al Giro del Lazio con quasi un minuto di margine su Sante Ranucci. Il 19 ottobre Defilippis è primo al Giro di Lombardia tagliando il traguardo con sette secondi di margine su Miguel Poblet. Carlo Bergoglio sul Tuttosport titola “La Grandezza del Cit”.

Defilippis campione italiano 1960

L’anno successivo Nino vince una tappa al Giro di Sardegna e una al Giro d’Italia mentre è sesto al Giro del Lazio. Nel ’60 conquista la vittoria al Giro di Toscana battendo Adriano Zamboni ed al Tour de France vince la tappa di Caen davanti al francese Robert Cazala e quella di Limoges superando in una volata a due Graziano Battistini. Il 25 settembre Nino conquista il suo secondo successo alla Tre Valli Varesine, valido per il titolo di campione italiano, davanti a Rino Benedetti.

Defilippis e la beffa al Giro delle Fiandre ’61

Nel ’61 il torinese è primo alla Ronde de Monaco su Jo De Roo ed al G.P. de Cannes davanti a Claude Bernard Valdois. Il 26 marzo va in fuga assieme a Tom Simpson al Giro delle Fiandre, la corsa prevede tre passaggi sotto lo striscione e nella tornata finale la linea d’arrivo è spostata di qualche metro. Nino taglia il presunto traguardo ed esulta alzando il braccio ma è il britannico a vincere la corsa. Tom si congratula con l’italiano ed inutile è la protesta di Defilippis. Al Giro d’Italia il piemontese trionfa nella frazione di Milazzo precedendo Armand Desmet.

Nino Defilippis argento Mondiale 1961

Al via dei campionati del Mondo di Berna il “Cit” è secondo nella scia di Van Looy cogliendo un bello, quanto doloroso, argento che sarebbe potuto essere un oro con un più tattica. Nino è quinto nel Superprestige Pernod.

Nel 1962 arrivano le vittorie nella Monaco-Zurigo davanti all’elvetico Giovanni Albisetti, nella terza tappa della Vuelta a España sul traguardo di Valencia precedendo il belga Eddy Pauwels, al Giro del Lazio su Diego Ronchinied ai Campionati italiani

Nino Defilippis terzo al Giro d’Italia 1962

Il piemontese ben figura alla corsa rosa dove, pur supportando il compagno di squadra Franco Balmamion che coglie la vittoria finale, riesce a chiudere al terzo posto la tappa di Saint-Vicent ed è terzo nella classifica finale.

L’anno successivo vince la tappa di Riolo Terme al Giro d’Italia davanti allo spagnolo Jaime Alomar Florit e nel ’64, corso con la maglia della I.B.A.C., vince la tappa di Montepulciano al Giro ritirandosi dal professionismo a fine anno.

Diventato commissario tecnico della nazionale, nel 1973 guida Gimondi alla conquista della maglia iridata per poi dedicarsi all’attività imprenditoriale in un pastificio. Il 13 luglio 2010, malato da lungo tempo di cancro, muore a 78 anni.