Fabio Enrique Parra Pinto ciclista colombiano

Fabio Enrique Parra Pinto

Fabio Enrique Parra Pinto

Fabio Enrique Parra Pinto, risultati e carriera del forte scalatore colombiano che battagliò con lo spagnolo Pedro Delgado

Fabio Enrique Parra Pinto nasce il 22 novembre 1959 a Sogamoso, Boyacá, in Colombia. Fabio inizia a pedalare in tenera età e a 17 anni conquista i “Classici Salesiani” e arriva quarto ai “Classici Nazionali”.

L’anno seguente partecipa alla Vuelta de la Juventud senza però brillare ma, nell’edizione del 1978 ottiene il secondo posto del generale e l’anno successivo, a meno di 20 anni, viene incoronato campione della Vuelta de la Juventud diventando una certezza del ciclismo del suo paese.

Il 1979 è anche l’anno del debutto alla Vuelta Colombia dove chiude al 14esimo posto in classifica generale, vincendo la classifica dei debuttanti.

Nel 1980 Parra fa suo l’ottavo posto alla Vuelta a Colombia dove vince anche la prova a cronometro battendo Rafael Antonio Niño che poi vincerà quell’edizione.

Nella seconda tappa del RCN Classic, Fabio Parra, è vittima di un brutto incidente che però non gli preclude la partecipazione al Tour del Costa Rica dove ottiene il secondo posto nella classifica generale.

Fabio Passa vince la Vuelta a Colombia 1981

Il 1981 è un anno positivo per Parra Pinto che a soli 21 anni riesce a vincere la Vuelta a Colombia conquistando la nona frazione da Fresno e Manizales lungo un percorso di montagna vedendosela con atleti del calibro di Alfonso Flórez, Luis Herrera, Pacho Rodríguez e Rafael Antonio Niño capitano dello stesso Parra. Sempre in quell’anno chiude secondo al RCN Classic dopo una lotta serrata con giovane Luis Herrera.

Nel 1982 arriva ancora un secondo posto alla RCN Classic, questa volta dietro Herrera mentre alla Vuelta a Colombia, dopo aver ben figurato nella prima parte, deve accontentarsi di un poco brillante nono posto in generale. Quell’anno chiude quarto nella Vuelta Antioquia ed è secondo al Giro della Valsesia.

Dopo un anno di assenza dalle corse, il 1984 lo vede nuovamente protagonista con la vittoria della classifica finale della Vuelta Antioquia, in cui fa sua anche una tappa, e la conquista della Vuelta Cundinamarca. Alla Coors Classic, negli Stati Uniti, chiude quarto nella generale vincendo, però, la classifica della montagna.

Fabio Enrique Parra Pinto viene selezionato dalla Colombia per prendere parte ai Giochi Olimpici di Los Angeles 1984.

Fabio Enrique Parra Pinto al Café de Colombia

Le ottime performance come dilettante valgono a Parra la chiamata nella formazione Café de Colombia per la stagione 1985 andando a formare una formidabile accoppiata con l’altra stella colombiana Luis Herrera. Fabio conquista un interessante secondo posto al Giro di Colombia vincendo la frazione più impegnativa da Armenia e Ibagué.

Alla Vuelta Espana, il colombiano arriva senza troppe pressioni ma riesce a conquistare il quinto posto in generale al suo esordio in una grande corsa a tappe conquistando anche un bel terzo posto nella nona frazione da tra Logroño a Balneario de Panticosa.

Fabio Passa ottavo al Tour de France 1985

Nel Tour de France le prestazioni della formazione colombiana sono superlative, Luis Herrera conquista la maglia a pois ed è sesto in generale mentre Fabio Parra è ottavo in generale e conquista la classifica della maglia bianca di miglior giovane. Parra il 10 luglio conquista la frazione più lunga da Morzine a Lans nel Vercons di 269 chilometri.

Nel 1986, Parra è ottavo alla Vuelta España, vince la classifica generale e quella di miglior scalatore alla Boyacá Classics.

L’87 vede la formazione colombiana creare due veri e propri team: uno, guidato da Herrera con l’obiettivo del Giro di Colombia e la Vuelta a Espana e uno, guidato da Parra che punta al RCN Classic e al Giro di Svizzera. Il meglio delle due formazioni si unisce poi per il Tour de France.

Parra conquista il prologo a San Andres, la cronometro a Cali e la classifica finale del RCN Classic diventando il primo ciclista a conquistare tutte le gare del calendario ciclistico colombiano. Al Tour de Suisse vince la classifica di miglior scalatore ed è terzo in generale a 7 secondi dal vincitore.

Al Tour de France grazie al quarto posto nella cronoscalata al Mont Ventoux e al terzo posto nella tappa di Plagne riesce ad arrivare sesto in generale a Parigi.

A seguito di queste prestazioni è il team Kelme ad offrirgli un contratto per la stagione 1988 in cui sarà capitano della formazione spagnola. La stagione nazionale lo vede chiudere al settimo posto la Cundinamarca Classic e al quarto nel Giro di Colombia.

In Europa in primavera chiude al quinto posto la Vuelta vincendo la tappa con arrivo a Cerler e ottiene il suo miglior risultato assoluto al Tour de France.

Enrique Parra terzo al Tour de France 1988

La corsa francese parte con una brutta caduta che rischia di rovinare i progetti dello scalatore colombiano che nell’undicesima tappa con traguardo a Morzine ha lanciato un attacco solitario sul Col du Galibier arrivando con un buon margine.

Il giorno successivo sull’Alpe d’Huez si trova in testa assieme a Theunisse, Rooks e Delgado e inizia un forcing che viene vanificato dalla confusione fatta dai numerosi tifosi e dalle moto dell’organizzazione che lo ostacolano oltremodo impedendogli di conquistare un’altra vittoria di tappa.

Grazie a questi due exploit il colombiano sale al terzo posto in generale per poi battagliare con Steve Bauer durante la cronoscalata e la tappa di Luz Ardiden. Grazie alla sua costanza, chiude il Tour ottenendo il terzo posto a Parigi alle spalle del forte spagnolo Pedro Delgado e dell’olandese Steven Rooks e davanti all’amico Luis Herrera (che chiude sesto in generale).

Negli anni successivi emergerà che Pedro Delgado sarebbe stato positivo nel controllo antidoping dopo la 15a tappa e Gert-Jan Theunisse. Nel 1999 Steven Rooks confesserà di aver fatto uso di doping ma Parra non ha mai rivendicato la vittoria per il Tour del 1988.

Enrique Parra secondo alla Vuelta 1989

Nel 1989 Parra arriva secondo nella classifica generale della RCN Classic, conquistando la terza tappa, a soli 4 secondi da Álvaro Mejía così come alla Vuelta Colombia dove fa sue due frazioni.

Dopo aver ottenuto il decimo posto alla Settimana Catalana si presenta alla Vuelta per centrare la vittoria in un’edizione della corsa spagnola più combattuta di sempre. Parra si deve “accontentare” del secondo posto alle spalle del solito Pedro Delgado.

Dopo una bella tappa ai Laghi di Covadonga, Fabio perde terreno nella cronometro di Valdescaray. Nell’ultima frazione Fabio prova di tutto per vincere e la salita alla Navacerrada è teatro di uno scontro memorabile tra Delgado e Parra. Nella discesa i compagni Omar Hernández e Alberto Camargo sapientemente mossi da Rafa Carrasco sull’ammiraglia Kelme, aiutano Parra che diventa leader virtuale ma il successivo tratto pianeggiante ridà a Delgado la prima posizione grazie anche all’insperato supporto di corridori di altre squadre (su tutti il russo Ivan Ivanov)

Il giorno successivo, prima di iniziare la passerella finale, un fotografo immortala Delgado che confabula con Ivanov, forse consegna una busta sollevando i sospetti del pubblico.

Il  1990 è l’ultimo con i colori della Kelme e Parra arriva quinto nella Vuelta a España a 3’07” da Marco Giovannetti, quinto nel Giro del Delfinato a 5’06” da Robert Millar e tredicesimo nel Tour de France

Enrique Parra il finale di carriera

Nel 1991, Parra è firma con la Seguros Amaya di Laudelino Cubino. Ottiene il quarto posto alla Vuelta a Colombia, il quinto alla Vuelta ma al Tour è costretto al ritiro a seguito di una terribile caduta.

Nel 1992 vince la Vuelta a Colombia e chiude settimo alla Vuelta di Spagna prima di dare il proprio saluto al ciclismo professionistico.