Marino Amadori ciclista e direttore sportivo, la storia
Marino Amadori ciclista vincitore di molte classiche italiane e direttore sportivo di Fabiana Luperini e Marco Pantani
Marino Amadori nasce a Predappio, in Emilia-Romagna, il 9 aprile 1957. Trasferitosi a Forlì con la famiglia, inizia a correre nel 1973 con la maglia del G.S. Servadei. Marino non ottiene risultati eclatanti ma si distingue per le sue doti di scalatore attirando l’attenzione del G.S. Alessandri di Forlì.
Passato alla Rinascita di Ravenna e poi alla Giacobazzi, tra i dilettanti raccoglie nove successi tra cui la vittoria al G.P. Industria e Artigianato a Sant’Ermete di Rimini nel 1977 ed il quinto posto al Giro d’Italia dilettanti.
Nel 1978 Marino Amadori passa professionista con i colori dell’Intercontinentale con cui fa il suo esordio al Giro d’Italia ed ottiene il diciassettesimo posto alla Coppa Placci vinta da Baronchelli. Nel 1979 il romagnolo passa alla Sapa Assicurazioni mettendosi in luce al Giro d’Italia dove coglie il quarto posto della settima tappa con arrivo a Pesaro e due noni posti, a Voghera e a Trieste, completando la corsa all’undicesimo posto della generale a 18’57” da Saronni ed al terzo posto della classifica giovani alle spalle di Silviano Contini e Roberto Visentini. A giugno Marino è quarto al Giro di Romagna in cui a vincere è Baronchelli e a luglio chiude terzo al GP Montelupo. Dopo aver preso parte al campionato del Mondo di Valkenburg vinto da Jan Raas, dove lavora per Battaglin e Saronni, è dodicesimo al Giro di Lombardia.
Marino Amadori terzo alla Tirreno-Adriatico 1981
Passato alla Magniflex per la stagione 1980, Amadori è tredicesimo alla Milano-Vignola e sesto al Trofeo Matteotti. L’anno seguente a marzo è tra i protagonisti della Tirreno-Adriatico ottenendo la vittoria nella prima tappa in linea con arrivo a Chianchiano Terme indossando la maglia di leader per quattro giorni salvo doverla cedere nell’ultima tappa, la cronometro di San Benedetto del Tronto, scivolando al terzo posto finale dietro a Moser e Raniero Gradi.
Dopo aver colto un quarto posto di tappa al Giro di Svizzera, Amadori è settimo al Giro dell’Appennino ed al Giro di Toscana, secondo al Giro del Friuli alle spalle di Miro Panizza e a settembre è terzo alla Coppa Placci e conquista la vittoria al Giro del Piemonte davanti all’elvetico Bruno Wolfer.
Nell’82 il romagnolo passa alla Famcucine-Campagnolo prende parte al Giro d’Italia ed è quarto alla Coppa Placci. La stagione seguente corre per la Gis Gelati vincendo il Trofeo Matteotti precedendo Claudio Torelli e la Coppa Placci davanti a Davide Cassani.
Nel 1984 Amadori passa all’Alfalum con cui prende parte per la prima volta in carriera alla Vuelta a España ed è terzo al GP Montelupo, alla Tre Valli Varesine ed al Giro del Lazio. Eccellente uomo-squadra, Marino manca di un valido spunto finale ed è, quindi, spesso piazzato.
Amadori vince la Coppa Sabatini 1985
Nel 1985 il romagnolo, con i colori dell’Alpilatte, ottiene un ottimo quinto posto al Giro del Trentino ed al Giro d’Italia è terzo nella frazione con arrivo a Vittorio Veneto chiudendo la Corsa Rosa al sedicesimo posto finale. La sua stagione prosegue con il quarto posto al Giro di Toscana e a luglio è secondo al G.P. Camaiore alle spalle di Alberto Volpi e conquista il successo nella Coppa Sabatini davanti al portoghese Acacio da Silva. Marino è poi ancora secondo al Giro dell’Umbria dietro a Claudio Corti, alla Milano-Vignola dietro ad Emanuele Bombini ed al Giro di Romagna alle spalle di Corti.
Amadori vince la Coppa Agostoni 1986
Passato alla Ecoflam nel 1986 vince la Coppa Agostoni precedendo lo svizzero Heinz Imboden dimostrandosi atleta particolarmente adatto per le “classiche italiane” ed è quarto alla Giro dell’Umbria e sesto sia alla Milano-Vignola che al Giro dell’Emilia.
L’anno successivo Marino è primo al GP Industria & Artigianato precedendo Stefano Colagè e secondo al Giro del Veneto alle spalle del ciclista austriaco Gerhard Zadrobilek. Nell’88 è sesto al Giro dell’Appennino e l’anno seguente passa alla Del Tongo mettendosi al servizio di Franco Chioccioli.
Amadori termina la carriera agonistica nel 1991 salendo in ammiraglia nel 1994 con la G.S. Gelati Sanson dove guida Fabiana Luperini alla vittoria in quattro Giri d’Italia e tre Tour de France. Dopo aver seguito altre formazioni femminili, nel 2002 entra nell’organico della Mercatone Uno diventando l ultimo direttore sportivo di Marco Pantani.