Giuseppe Petito ex ciclista e direttore sportivo

Giuseppe Petito

Giuseppe Petito

Giuseppe Petito ciclista serio e combattente in grado di conquistare una tappa alla Vuelta a Espana 1983 coi colori dell’Alfa Lum

Giuseppe Petito nasce a Civitavecchia il 25 febbraio 1960. Dopo una brillante trafila nelle giovanili, approda tra i dilettanti e nel 1979 diviene campione italiano in linea di categoria oltre a conquistare il Trofeo Gianfranco Bianchin e la Coppa Giulio Burci. Viene convocato per i Mondiali di Valkenburg 79 nella categoria dilettanti ed è un elemento importanti per la conquista della maglia iridata di Giacomini riuscendo a chiudere in quattordicesima posizione.

Nel 1980, alla prima uscita in maglia tricolore, vince la Montecarlo-Alassio, gara internazionale a livello di club, battendo corridori più quotati. Al Giro Baby completa la corsa vinta da Giovanni Fedrigo all’ottavo posto. Petito prende parte ai Giochi della XXII Olimpiade di Mosca del 1980 chiudendo ventisettesimo nella prova in linea vinta da Sergej Suchoručenkov.

Passato professionista nel 1981 con la Santini, l’anno seguente si mette in luce coi colori dell’Alfa Lum cogliendo, a inizio anno, un importante terzo posto al Giro di Sardegna alle spalle di Saronni e Bombini. Dopo aver chiuso al tredicesimo posto la Tirreno-Adriarico, a giugno vince il prologo di  Göteborg e la tappa di Uddevalla del Giro di Svezia, chiudendo al secondo posto in classifica generale alle spalle di Tommy Prim.

Nel 1983 si mette nuovamente sotto i riflettori con interessanti piazzamenti di tappa sia al Vuelta al País Vasco sia al Giro di Sardegna mentre chiude secondo al Giro della Provincia di Reggio Calabria alle spalle di Pierino Gavazzi.

Roberto Petito vince una tappa alla Vuelta a España 1983

Il 22 aprile, Roberto ottiene una delle più importanti vittorie della sua carriera chiudendo primo nella terza tappa dellaVuelta a España da Teruel a Sant Carles de la Rapita davanti a José Luis Laguía.

Nel 1984, come spesso gli accade, Giuseppe Petito parte subito forte, vince allo sprint il circuito di Cecina il 4 febbraio e poi ottiene la prestigiosa vittoria del Trofeo Laigueglia tenendo il ritmo dei migliori sul Testico e arrivando più fresco di tutti nello sprint finale in cui precede Van der Velde. Al via della Tirreno-Adriatico coglie il terzo posto di tappa a Montenero completando la corsa al sesto posto finale a 29″ dallo svedese Primm.

Petito passa alla Ariostea di Giorgio Vannucci per la stagione 1985 ricoprendo sostanzialmente il ruolo di gregario riuscendo a completare all’ottavo posto il GP du Midi-Libre, al settimo posto la Coppa Placci ed all’ottavo il Giro di Romagna.

Roberto Petito terzo alla Tirreno-Adriatico 1986

L’anno seguente il laziale passa alla Gis Gelati con cui ad inizio stagione coglie il quarto posto nella tappa di Porto Recanati alla Tirreno-Adriatico vinta dallo svizzero Gottfried “Godi” Schmutz completando la corsa al terzo posto nella classifica generale. Al via della Milano-Sanremo completa la corsa all’ottavo posto e qualche settimana più tardi è quarto alla Nokere Koerse vinta dal belga Luc Colyn.

Nel 1987 Giuseppe Petito conquista la vittoria al Giro di Campania precedendo Maurizio Rossi ed è nono alla Tirreno-Adriatico. Nelle classiche del nord è diciassettesimo alla Freccia Vallone e quindicesimo alla Liegi-Bastogne-Liegi.

Nell’88 il nativo di Civitavecchia a inizio stagione è quarto al Trofeo Pantalica vinto dal canadese Steve Bauer ed ottiene il terzo posto al Giro di Calabria vinto da Gianni Bugno.

Petito settimo alla Parigi-Nizza 1989

L’anno seguente Roberto si conferma atleta particolarmente adatto alle brevi corse a tappe cogliendo il quinto posto nel prologo della Parigi-Nizza e restando sempre con i migliori della corsa chiudendo al settimo posto finale a 2’26” da Miguel Indurain.

Dopo un 1990 avaro di soddisfazioni personali, Roberto l’anno seguente torna al successo nella tappa di Agrigento alla Settimana Ciclistica Coppi e Bartali completando la corsa al secondo in classifica dietro a Phil Anderson. Al via del Trofeo Laigueglia è secondo alle spalle dello svizzero Pascal Richard  e alla Vuelta a Aragon è sempre con i big della corsa completando al secondo posto della classifica generale alle spalle del colombiano Edgar Corredor.

Nel 1992,  passato a difendere i colori della Mercatone Uno, Petito sfiora il successo nella sesta tappa del Giro d’Italia con arrivo a Melfi, dove deve arrendersi a Guido Bontempi. L’anno seguente il laziale completa all’ottavo posto la Settimana Internazionale Coppi e Bartali e a fine stagione vince la tappa di Locorotondo al Giro di Puglia.

Petito vince il Giro di Romagna 1994

Nel 1994 Petito a inizio stagione è nono al Giro del Mediterraneo e alla Tirreno-Adriatico è secondo nella frazione con arrivo a Manciano alle spalle di Giorgio Furlan. Al via del Giro di Romagna, Roberto conquista il successo precedendo il lettone Pëtr Ugrumov e il kazako Aleksandr Šefer.

Passato alla Cantina Tollo nel 1996 coglie il nono posto alla Milano-Vignola ea fine stagione decide di abbandonare il professionismo per passare in ammiraglia con formazioni come la  Acqua e Sapone, la Domina Vacanze e la Naturino.