Maurizio Rossi ciclista forlivese anni 90
Maurizio Rossi talentuoso ciclista forlivese che tra i professionisti avrebbe meritato più fortuna
Maurizio Rossi nasce a Rimini, 20 dicembre 1962 e si avvicina al ciclismo seguendo le orme del giovane zio Marino Amadori, maggiore di solo cinque anni, e che sta provando a sfondare nel ciclismo.
Rossi ha talento e si vede, è un bel corridore e sa mantenere l’umiltà necessaria per migliorare non sentendosi arrivato. Maurizio cresce corsa dopo corsa guadagnandosi l’ammirazione e l’interesse degli addetti ai lavori. La sua carriera giovanile si consuma nel Gruppo Sportivo Lambrusco Giacobazzi, sotto la guida del forlivese Giuseppe Roncucci, con cui conquista la Coppa Varignana 1976, la Coppa Caivano 1977, il Trofeo Francesco Gennari 1982 e il Trofeo Papà Cervi 1983 battendo Maurizio Conti.
Maurizio Rossi passa professionista a soli 21 anni, nell’agosto 1984, sotto le insegne della mitica AlfaLum-Olmo proprio la formazione in cui corre lo zio Marino. Nell’85 con i colori dell’Alpilatte prende le misure con la nuova realtà dei professionisti venendo schierato ai nastri di partenza anche al Giro d’Italia.
Maurizio Rossi secondo al Giro dei Paesi Baschi
Nel 1986, Rossi veste la divisa dell’Ecoflam e prende parte al Giro dei Paesi Baschi. Nella prima frazione, Maurizio mette in luce tutte le sue qualità vincendo in solitaria la prima tappa ad Antzuola e indossando la maglia di leader. Rossi resta leader della corsa sino all’ultima cronometro decisiva in cui deve “combattere” con il numero uno mondiale del neonato ranking UCI, Sean Kelly. E’ l’irlandese ad avere la meglio e a vincere la corsa con 18 secondi di margine sul forlivese ma la prova di Maurizio è il segno indelebile del suo lavoro. Dopo aver concluso bene il Giro d’Italia ’86 trionfa al Giro del Veneto in solitaria davanti a Alberto Volpi ed ottiene altri buoni piazzamenti nelle classiche in linea del calendario italiano: quinto al Giro del Lazio e settimo alla Coppa Sabatini.
Nel 1987 le azioni di Rossi sono in forte ascesa e il corridore di Rimini conquista la prima tappa della Settimana Internazionale Siciliana con arrivo a Bronte andando a vestire la maglia di leader e portandola sino al termine della corsa precedendo Daniele Caroli ed il forte danese Rolf Sørensen. Sempre nell’87 chiude al secondo posto il Giro di Campania dietro a Giuseppe Petito e dodicesimo al Campionato di Zurigo suo miglior piazzamento in una Classica del ciclismo internazionale.
L’anno seguente è un anno duro per Rossi che è continuamente vittima di sfortune e di acciacchi che ne condizionano irrimediabilmente la stagione. Passato alla Jolly Componibili Club, i problemi continuano e nel 1989 coglie solamente un terzo posto al GP Industria e Commercio alle spalle di Gavazzi e Tchmil.
Nel 1990 chiude 55esimo al Giro d’Italia ma vengono a mancare gli acuti che lo hanno reso famoso, è un ciclismo in cambiamento con ritmi che iniziano a salire in modo vortiginoso e allora Rossi decide di mettere a frutto il diploma di infermiere lasciando il pedale professionistico.