Ángel Arroyo ciclista spagnolo, la storia

Angel Arroyo

Angel Arroyo

Ángel Arroyo ciclista spagnolo, sesto alla Vuelta a España 1981 e secondo al Tour de France 1983

Ángel Arroyo Lanchas nasce a El Barraco, nella comunità autonoma di Castiglia e León, il 2 agosto 1956, fratello di Jose Ramon. Dopo le categorie giovanili passa dilettante con la Mobylette con cui ottiene il quarto posto al campionato spagnolo dilettanti nel 1975 per poi accasarsi alla Super-Ser dove rimane per due stagioni. Nel 1977 Arroyo conquista la vittoria nella classifica generale ed in quella della montagna del Giro d’Irlanda ed è decimo nella classifica generale della Vuelta a Asturias.

Nel 1978 lo spagnolo corre per la Moliner-Vereco di  Javier Mínguez e con la stessa formazione passa pro nel ’79 conquistando due tappe e la classifica generale della Vuelta a los Valles Mineros davanti a Sebastián Pozo. Alla Vuelta a España completa la corsa al 19esimo posto ed a fine stagione è terzo nella quarta frazione nella Volta a Catalunya vestendo per un giorno la maglia di leader completando poi al corsa al nono posto a 9’13” da Vicente Belda.

Nel 1980 Ángel Arroyo conquista una tappa e fa sua la classifica generale della Vuelta a Castilla davanti a Miguel María Lasa Urquia, la Vuelta a los Puertos davanti a  Anastasio Greciano, il Memorial Manuel Galera su Enrique Aja ed una tappa del Giro di Germania. alla Vuelta a España Angel si dedica, assieme a Lasa, a supportare Faustino Rupérez nella conquista del successo finale chiudendo comunque al 17esimo posto finale mentre, esordiente al Giro d’Italia completa la corsa al 28esimo posto, suo miglior risultato in carriera.

Nell’81 lo spagnolo è secondo alla Clasica a los Puertos de Guadarrama alle spalle di Luis Gutierrez e conquista la vittoria nella quarta frazione della Vuelta a Asturias conquistando la vittoria nella classifica finale davanti a Eduardo Chozas e Pedro Muñoz.

Ángel Arroyo sesto alla Vuelta a España 1981

Al via della Vuelta a España, dopo aver ottenuto due sesti posti di tappa, conquista il successo nella penultima frazione da Segovia a Los Ángeles de San Rafael completando la corsa iberica al sesto posto finale a 4’30” dall’italiano Giovanni Battaglin ottenendo il suo miglior risultato in carriera nella corsa spagnola. Arroyo è anche decimo al Trofeo Monsferrer e secondo alla Subida al Naranco alle spalle di Marino Lejarreta.

Nel 1982 Arroyo passa alla giovane Reynolds in cui figurano, tra gli altri, José Luis Laguía​​Pedro Delgado e Julián Gorospe. Ad inizio stagione vince una tappa alla Vuelta a Andalucía completando la corsa al secondo posto della classifica finale dietro al belga Marc Sergeant.

Ángel Arroyo e la “non vittoria” della Vuelta a España 1982

Al via della Parigi-Nizza, Ángel Arroyo Lanchas è vittima di una caduta in cui riporta la frattura dello scafoide che mette a repentaglio la sua presenza alla Vuelta a Espana. Al via comunque della corsa a tappe iberica, Arroyo nella quarta frazione da Santander a Reinosa va in fuga assieme a Antonio Coll che conquista il successo i tappa, Claude Criquelion che diventa leader della corsa, Alberto Fernández e Marino Lejarreta.

Nella decima da Puigcerdá a Sant Quirze del Vallés. Arroyo allunga assieme allo svedese Nilsson che conquista la vittoria di tappa mentre lo spagnolo indossa la maglia di leader della corsa. Nella quindicesima frazione, una cronometro individuale, Angel ottiene la vittoria davanti a Julián Gorospe e Roy Schuiten. Nelle successive frazioni Marino Lejarreta passa dal quarto al secondo posto ai danni del compagno di squadra Alberto Fernández e del belga Michel Pollentier ma a Madrid, il 9 maggio, è Arroyo a cogliere il primo posto finale. Alcuni giorni dopo la fine della Vuelta, però, viene squalificato per essere risultato positivo a un controllo antidoping che evidenzia l’assunzione di Metilfenidato nella 17a tappa venendo penalizzato di 10 minuti e chiudendo, di fatto, al tredicesimo posto finale lasciando il trionfo a Lejarreta.

Arroyo si consola vincendo una tappa della Vuelta a los Valles Mineros, la Subida a Arrate davanti a Faustino Rupérez , il Trofeo Sierra de Madrid ed il Memorial Santi Andía .

Ángel Arroyo secondo al Tour de France 1983

Nel 1983 a seguito di un brutto infortunio arriva fuori forma alla Vuelta a España e decide di puntare sul Tour de France per riscattare la stagione. Arroyo, così come la Raynolds, sono al debutto nella corsa francese e puntano su Gorospe, per vincere una tappa, su Laguia per la maglia a pois e su Arroyo per la Generale. Nella terza tappa da Valenciennes a Roubaix , i tratti in pavé fanno selezione ed è Angel l’unico uomo della Raynolds a restare davanti.

Nella quindicesima tappa, una cronometro di 15,6 km tra Clemont Ferrand e il Puy de Dôm, Ángel Arroyo ottenne una magnifica vittoria di tappa davanti al compagno di squadra Pedro Delgado. Nella tappa dell’Alpe d’Huez Angel soffre di problemi di stomaco e perde terreno lasciando spazio a Perico nel giorno in cui la maglia gialla passa sulle spalle di Laurent Fignon. Il giorno seguente, a Morzine, è Delgado a soffrire di stomaco accusando un pedante distacco (oltre 25 minuti) mentre Arroyo chiude secondo dietro a Jacques Michaud salendo al quinto posto nella classifica generale.

Nella successiva cronometro individuale Morzine-Avoriaz Arroyo è quarto dietro a Van Impe, Roche e Winnen salendo al quarto posto della generale a 3’04’ da Fignon. Nella cronometro di Dijon vince Fignon con 35 secondi di margine su Arroyo che sale al secondo posto della classifica generale posizione che occupa anche nella passerella finale degli Champs Elysées.

Ángel Arroyo sesto al Tour de France 1984

Nell84 l’obiettivo di Arroyo è di ripetersi al Tour e, quindi, alla Vuelta a España, fa da gregario ai compagni di squadra Pedro Delgado e Julián Gorospe. Dopo aver conquistato un frazione della Vuelta a Aragón e una alla Vuelta a los Valles Mineros gli viene diagnosticata una osteite ma si presenta comunque al via della corsa francese.

Nella cronometro a squadre la Reynolds perde terreno e nella crono di Le Mans Arroyo non brilla ed è 24esimo a 3:26 da Fignon. Nell’undicesima tappa da Pau a Guzet-Neige a vincere è Robert Millar davanti a Lucho Herrera e Arroyo chiude assieme al Fignon a 2’13” dal bitannico. Nella Les Échelles-La Ruchère, cronometro individuale, lo spagnolo è sesto a 1’09” dal francese e nella tappa dell’Alpe d’Huez a vincere è Herrera con 49 secondi su Fignon e 2’27” su Arroyo.

Nella tappa di La Plagne lo spagnolo accusa un pesante ritardo scendendo all’ottavo posto della generale ma si rifà il giorno seguente nella tappa di Morzine conquistando la vittoria con 1’14” su Kelly, Anderson, Hinault, Fignon, Simon, Muñoz e Lemond. Lo spagnolo sale al settimo posto della generale. Il giorno seguente a Crans-Montana Arroyo è secondo dietro a Fignon completando, la corsa al sesto posto finale a 19’22” dal francese, terzo nella maglia a pois e secondo della classifica dei giovani dietro a Greg LeMond.

Selezionato per i campionati del mondo in linea di Barcellona chiude undicesimo sul Circuito del Montjuïc in cui trionfa Claude Criquielion.

Nel 1985 torna alla Zor ma contrasse una “febbre da malto” che lo teiene praticamente inattivo per tutta la stagione. L’anno seguente, tornato alla Reynold, è decimo alla Vuelta al País Vasco e alla Vuelta a España dopo aver ben figurato nelle tappe dei al Lagos de Covadonga e all’Alto del Naranco va in crisi ed è costretto al ritiro. A fine stagione è 18esimo al Giro di Lombardia.

Nell’87 alla Vuelta a España inizia bene ma perde terreno nella tappa con arrivo a Cerler chiudendo comunque all’undicesimo posto della generale a 8:15 da Herrea. Ironia della sorte, alla Vuelta a Aragón conquista il successo proprio nella tappa di Cerler chiudendo la corsa al secondo posto della generale alle spalle di Anselmo Fuerte Abelenda.

Dop un Tour de France deludente vive un finale di stagione positivo chiudendo secondo alla Vuelta a Burgos ed alla Clásica de San Sebastián in entrambi i casi dietro a Marino Lejarreta) e alla Volta a Cataluña vinta da Álvaro Pino.

 Nel 1988 inizia bene la vuelta chiudendo al terzo posto la tappa di Pajares-Brañillin dietro ad Alvaro Pino e Laudelino Cubino salendo al quinto posto della generale ma, vittima del raffreddore, esce di classifica nella tredicesima frazione che, ancora una volta, si chiude a Cerler. Al Tour de France lavora a supporto di Pedro Delgado senza però completare la corsa. A maggio 1989, dopo aver iniziato la stagione coi colori della Reynolds, annuncia il ritiro dalle corse.