Giuseppe Saronni Campione del Mondo a Goodwood 1982

Giuseppe Saronni (fonte Wikipedia)

Giuseppe Saronni (fonte Wikipedia)

Giuseppe Saronni ciclista novarese vincitore di due Giro d’Italia e del Mondiale di Goodwood 1982

Giuseppe Saronni nasce Novara, il 22 settembre 1957 ma cresce a a Buscate nell’interland milanese in una famiglia amante dello sport. Giuseppina, la mamma, è un’ex cestista e Romano, il padre, come Tito, il nono hanno praticato il ciclismo. Inevitabile che il piccolo Beppe si avvicini allo sport del pedale, come il fratello  Antonio, praticando la  pista e mettendo fin da subito in chiaro le sue qualità che lo portano a conquistare il titolo europeo junior nella velocità. Lungo le piste del nord Italia, Saronni inizia a mietere successi su successi rimpolpando il proprio palmares.

Quel ragazzino con la maglia sella Società Ciclistica Buscatese “ruba l’occhio” agli esperti frequentatori dei velodromi. Saronni viene convocato per i Giochi Olimpici di Montreal 1976 nell’inseguimento chiudendo la rassegna iridata all’ottavo posto e nell’inseguimento a squadre esce ai quarti di finale assieme a Sandro Callari, Cesare Cipollini e Rino De Candido per mano dell’Unione Sovietica. Sempre nel ’76 è secondo al Trofeo Franchina e quarto alla Coppa d’Inverno.

E’ un predestinato Saronni, lo hanno capito tutti, e nel 1977, a soli 19 anni e mezzo sbarca tra i professionisti con la maglia della Scic. E’ un primo anno già da grande per Beppe che conquista la vittoria del Trofeo Pantalica davanti a Enrico Paolini, la frazione dell’Etna e la classifica generale al Giro di Sicilia con due secondi di margine su Pierino Gavazzi, la Tre Valli Varesine, il Giro del Friuli davanti a Walter Riccomi ed il Giro del Veneto battendo Roger De Vlaeminck.

Nella stagione d’esordio non mancano i piazzamenti tra cui spiccano il terzo posto alla Tirreno-Adriatico dietro a De Vlaeminck e Moser, il secondo posto al Trofeo Laigueglia dietro al campione del mondo Freddy Maertens e, soprattutto, il secondo posto alla Freccia Vallone alle spalle di Moser (per la squalifica di Maertens). Convocato per i Mondiali di San Cristobal contribuisce alla vittoria di Moser.

L’anno seguente, per il novarese, i successi sono addirittura diciotto. Oramai tutti hanno capito che questo ragazzo diventerà un fenomeno del ciclismo mondiale. Beppe vince, tra le altre, la Tirreno-Adriatico con 12 secondi sul norvegese Knut Knudsen, il Giro di Puglia davanti a Moser, tre tappe e la generale al Tour d’Indre-et-Loire sull’olandese Henk Lubberding e la Coppa Agostoni. Al Giro 1978 Saronni vince tre tappe: è primo a La Spezia, a Benevento e a Ravello chiudendo in quinta posizione in classifica generale a 8’19” da Johan De Muynck ed è second nella classifica a punti. Al Campionato del Mondo del Nürburgring 1978 è quarto dietro a Knetemann, Moser e Marcussen.

Nel 1979 i successi di Beppe sono addirittura venti. Vince il GP di Camaiore su Phil Edwards, una tappa e la classifica generale al Grand Prix du Midi Libre davanti al portoghese Joaquim Agostinho, due tappe e la generale al Tour de Romandie davanti a Tista Baronchelli. Saronni è secondo alla Milano-Sanremo bruciato in volata da Roger De Vlaeminck.

Giuseppe Saronni vince il Giro d’Italia 1979

Beppe si presenta al via del Giro d’Italia con uno stato di forma pazzesco, poche settimane prima ha vinto il Romandia. Nel prologo di Firenze a vincere è Moser che indossa la maglia rosa e secondo è proprio Beppe che ottiene il terzo posto nella terza e quarta tappa. Saronni vince la quinta frazione con arrivo a Vieste ma la maglia resta sempre sulle spalle di Moser.  Il ragazzo  della Scic, è velocissimo in volata, sulle rampe sa mettere in scena attacchi spaventosi e della crono di San Marino, ottava tappa, vince con 32 secondi su Knudsen e si prende la rosa. Nella crono di Portovenere il norvegese rosicchia secondi all’italiano e si porta a 18 secondi in generale.

Nella tappa di  Pieve di Cadore, Knudsen cade e Saronni attacca. Moser non ci sta e si scaglia contro Beppe facendo nascere una delle rivalità più accese del ciclismo tricolore. Saronni a soli 21 anni e 8 mesi conquista la vittoria della Corsa Rosa con un margine di 2’09” su Francesco Moser.

Ai Campionati del Mondo di Valkenburg chiude all’ottavo posto la prova in linea vinta dall’olandese Jan Raas.

Nel 1980 i successi di Saronni, passato in maglia, Gis Gelati, sono addirittura 22. A marzo vince il Trofeo Pantalica ed è secondo alla Milano-Sanremo dietro a Gavazzi e  ad aprile conquista il Giro di Puglia con 13″ di margine su Baronchelli vincendo anche tre tappe.

Giuseppe Saronni vince la Freccia Vallone 1980

Il 17 aprile 1980 la Freccia Vallone si corre da Mons a Spa per 248 chilometri ed il favorito è Bernard Hinault.  Ad una cinquantina di chilometri allunga lo svedese Sven Ake Nilsson inseguito da un gruppetto con Saronni, Hinault e tutti i big. Saronni allunga con Hinault che lo segue a ruota ma alla seconda accelerazione di Beppe il francese alza bandiera bianca.
Raggiunto lo svedese i due collaborato fino alla traguardo con Saronni che ha la meglio.

Giuseppe Saronni vince sette tappe e la ciclamino al Giro ’80

Al via del Giro d’Italia, Beppe è tra i favoriti. Dopo il prologo di Genova vinto da Moser, Saronni vince la prima, la seconda e la terza tappa ma poi esce di classifica in una corsa in cui i cambi di maglia di leader sono diversi. Saronni conquista anche la 13sima tappa con arrivo a Barletta, la 17esima a Sirmione, la diciannovesima a Cles e la cronometro di Turbigo chiudendo al settimo posto nella classifica generale a 12’53” da Hinault e conquistando la maglia ciclamino davanti a Giovanni Mantovani.

A giugno Saronni conquista il titolo tricolore davanti a Giovanni Battaglin e a Baronchelli; il 24 e 25 agosto fa sua la doppietta Coppa Bernocchi-Tre Valli Varesine.

Nel 1981 arrivano altri 20 successi. A febbraio vince una tappa del Tour Méditerranéen e il Trofeo Laigueglia davanti a Gavazzi. A marzo vince una tappa  Ruota d’Oro e due alla Tirreno-Adritacio. Nel mese di aprile vince tre frazioni del Giro di Puglia e fa suo il Giro dell’Etna.

In preparazione al Giro prende parte al Tour de Romandie vincendo due tappe completando la corsa al secondo posto a 27″ dallo svedese Tommy Prim.

Giuseppe Saronni terzo al Giro d’Italia 1981

Al Giro d’Italia 1981 Beppe vince la Bologna-Recananti, terza tappa, davanti a Moser poi fa doppietta nella quinta e sesta tappa: è primo a Rodi Garganico davanti a Moser in rosa e a Bari davanti al tedesco Peterl Khel conquistando la maglia rosa ai danni del trentino. Nella cronometro di Montecatini Terme Beppe è decimo e cede la maglia a Visentini (che poi la cede a Silvano Contini)

Si arriva al 5 giugno con la  San Vigilio di Marebbe-Tre Cime di Lavaredo con un equilibrio pazzesco con Contini, Battaglin, Prim e Saronni racchiusi in una manciata di secondi. La fuga di giornata premia Beat Breu (primo) e Joseph Fuchs (secondo) ma la battaglia è tutta tra i big.

Lungo la salita al Rifugio Auronzo Battaglin vede Beppe Saronni in crisi e attacca. Saronni gli riprende la ruota i due procedono sfiniti verso l’arrivo poi il boato della folla sancisce l’attacco decisivo di Battaglin e la resa di Saronni. All’arrivo il gap è di 22 secondi

Il 7 giugno a Verona Beppe perde terreno su Prim e chiude al terzo posto della generale a 50″ da Battaglin e a 12″ dallo svedese.

Nel resto della stagione il novarese coglie altri successi tra cui il GP di Camaiore davanti a Mantovani, la Coppa Bernocchi sempre su Mantovani ed il Gran Premio de Montjuïc.

Il 1982 è l’anno d’oro di Saronni che ottiene 27 vittorie una più prestigiosa dell’altra. Nel mese di febbraio, alla Ruta del Sol vince quattro tappe ed al Giro di Sardegna tre conquistando anche la vittoria finale davanti ad Emanuele Bombini. A Marzo conquista la Milano-Torino su Noël Dejonckheere

Giuseppe Saronni vince la Tirreno-Adriatico 1982

Alla classica dei due mari Saronni vince la prima tappa in linea a Chianciano Terme davanti a Dejonckheer ed il giorno seguente fa il bis a Gubbio precedendo Mantovani e Perini  prendendosi anche la maglia di leader della corsa. Il giorno seguente è LeMond a fare doppietta tappa-maglia e nella cronometro successiva in testa va Knetemann. E’ una battaglia sul filo dei secondi ma nella tappa conclusiva è Saronni che mangia secondi chiudendo primo davanti all’olandese Gerrie Knetemann ed allo statunitense Greg LeMond. Dopo aver vinto una tappa e la generale del Giro del Trentino davanti a Moser, Saronni è al via del Giro d’Italia ma, pur vincendo a Viareggio, Palermo e Pinerolo deve accontentarsi del sesto posto a 10’52” da Bernard Hinault.

Al Tour de Suisse conquista una tappa e la generale con 1’22” su Theo De Roy. Ad agosto conquista la Coppa Sabatini su Gavazzi  e la Coppa Agostoni su Moser.

Giuseppe Saronni Campione del Mondo a Goodwood 1982

Le buone prove agostane sono il preludio per la prova magistrale nella rassegna iridata britannica. Il 5 settembre Beppe arriva a giocarsi la maglia di Campione del Mondo con Boyer, in testa, seguito dall’italianom LeMond, Kelly e Zoetemlk. Ai meno 200 ecco la Fucilata di Goodwood che consente a Saronni di tagliare il traguardo per primo.

Giuseppe Saronni vince il Giro di Lomabrdia 1982

Il 16 ottobre Saronni vince il Giro di Lombardia davanti al francese a Pascal Jules e Francesco Moser.

Giuseppe Saronni vince la Milano-Sanremo 1983

Con addosso la maglia iridata, Saronni il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, è al via della Milano-Sanremo. Verso la cima del Poggio prova una nuova fucilata che va in porto e gli consente di planare su Sanremo con 44″ sul gruppo regolato da Bontempi. Ad aprile è secondo alla Liège-Bastogne-Liège a 10 secondi da Steven Rooks

Giuseppe Saronni vince il Giro d’Italia 1983 (dello “scandalo”)

Saronni vince la quarta tappa della corsa rosa rispondendo ad una scorrettezza di Argentin con una mossa forse oltre il limite e nella tappa di Salerno fa sua la maglia rosa. Tutti danno il campione del Mondo come favorito e nella crono di Parma Beppe vince ancora ma Roberto Visentini lo accusa di essere partito prima del via del cronometro: scatta il dualismo.

Saronni, seppur stanco si avvia a conservare la rosa ma poi scoppia lo “scandalo” prima della crono di Udine. La storia narra che un tentativo di avvelenamento (con un lassativo) dell’iridato con un industriale che cerca di corrompere  un cameriere perché versi la soluzione nel bicchiere del ciclista novarese. Lo scandalo scoppia ma la crono si corre regolarmente a vincere la prova è Visentini ma la rosa resta a Saronni con un vantaggio di 1’07”.

Nell’84 i successi sono solamente due, due frazioni del Tour of Norway. Al Giro d’Italia è solamente 14esimo ed alla Vuelta si ritira. L’anno successivo  arrivano diversi successi tra cui il Trofeo Pantalica davanti a Guido Van Calster, una tappa alla Ruta del Sol, una alla Settimana Ciclistica Internazionale sul traguardo di Monreale, una tappa al Giro di Puglia e soprattutto due frazioni del Giro d’Italia: Beppe è primo a Pinzolo davanti al portoghese Acacio Da Silva e a Cecina precedendo “Guidone” Bontempi. Saronni conclude la corsa rosa “solamente” al quindicesimo posto a 16:48 da Hinault.

L’anno seguente Beppe conquista una tappa e la generale della Settimana Ciclistica Internazionale battendo Moreno Argentin ed al Giro di Puglia, ad aprile, fa sue due tappe chiudendo al secondo posto della generale staccato di un solo secondo da Roberto Pagnin.

Saronni secondo al Giro d’Italia 1986

Alla corsa rosa, Beppe parte forte vestendo la maglia rosa al termine della cronometro a squadre di Taormina perdendola il giorno seguente. Saronni si rifà con il secondo posto a Cosenza dietro a LeMond e nella Cosenza-Potenza quando a vincere è Visentini con Beppe staccato di circa un minuto che va a vestire nuovamente la rosa. Saronni conserva la maglia sino alla Erba-Foppolo quando a vincere è Pedro Munoz e Saronni decimo con oltre 2 minuti di scarto da Visentini che gli soffia il segno del primato. Al termine della corsa rosa Beppe sarà secondo a 1’02” da Roberto Visentini.

Saronni è terzo ai Campionati del mondo di Colorado Springs, vinti da Moreno Argentin.

L’anno successivo Saronni conquista la Milano-Vignola davanti a Maurizio Fondriest, la terza tappa alla Tirreno-Adriatico con arrivo a Porto Recanati precedendo Paolo Cimini e fa la sua prima e unica apparizione al Tour de France, ritirandosi senza aver ottenuto successi. 

Nel 1988 arriva il successo in una tappa e nella classifica generale del Giro di Puglia davanti a Franco Chioccioli e alla Tre Valli Varesine su Guido Bontempi. Nell’89 approda alla Malvor vincendo il prologo della Ruta del Sol a Malaga e chiudendo secondo al Giro di Romagna alle spalle di Maximilian Sciandri. 

Nel 1990 corre la sua ultima stagione professionistica con la Diana-Colnago conquistando il Giro della Provincia di Reggio Calabria battendo Sciandri.