Franco Cribiori ciclista e direttore sportivo

Franco Cribiori (fonte wikipedia)

Franco Cribiori (fonte wikipedia)

Franco Cribiori ciclista milanese vincitore della Coppa Placci 1962 e della Milano-Torino 1963 e poi diventato direttore sportivo

Franco Cribiori nasce a Corsico, in provincia di Milano il 28 settembre 1939. Fisico minuto ma gambe buone, si mette in mostra nelle categorie giovanili passando poi dilettante tra le fila del G.S. Cademartori nel 1958 ottenendo quasi subito un buon settimo posto alla Gran Coppa Vallestrona.

Nel 1960 il milanese passa professionista tra le fila della Legnano conquistando la vittoria alla Coppa San Geo ed il tredicesimo posto al Giro dell’Emilia. Nel ’61 fa il suo esordio al Giro d’Italia senza completare la corsa ed è quarto alla Coppa Bernocchi a 20″ dal vincitore Arturo Sabbadin. Franco quell’anno chiude al quinto posto al Giro del Lazio ed alla Tre Valli Varesine.

Franco Cribiori secondo al Giro di Romandia 1962

Nel 1962 Cribiori passa alla San Pellegrino mettendosi in mostra al Giro di Romandia dove ottiene una serie di piazzamenti nei primi tre posti di tappa che lo portano a chiudere la corsa al secondo posto in generale, staccato di  5’08” da Guido De Rosso.

Dopo aver colto il terzo posto al Trofeo Matteotti alle spalle di Pierino Baffi e Bruno Mealli, conquista la vittoria nella Coppa Placci precedendo Alcide Cerato, è secondo al Giro del Veneto alle spalle di Angelino Soler e ottavo al Giro dell’Emilia. A fine stagione viene convocato in nazionale per i Campionati del Mondo di Salò completando la prova in linea in decima posizione a 3’08 ” da Jean Stablinski.

Il 1963 vede Franco vestire i colori della Gazzola con cui ad inizio stagione è terzo al Giro di Sardegna ed al Giro d’Italia si mette in mostra cogliendo qualche bel piazzamento di tappa e completando la corsa al dodicesimo posto finale. Cribiori è secondo al Giro del Trentino, terzo al Giro del Pimonte e terzo al Trofeo Matteotti.

Il milanese vince il G.P. Gi-Car – Faenza e la Milano-Torino precedendo di sette secondi Carlo Chiappano, ed è secondo alla Tre Valli Varesine superato dal solo Italo Zilioli, per una volta non piazzato. Ai Mondiali di Ronse 1963 rischia di finire sul podio per poi chiudere all’ottavo posto nella corsa iridata diventata famosa per la cosidetta “benfa di Ronse” che vede la sconfitta di Van Looy ad opera del compagno Benoni Beheyt.

Nel 1964 Cribiori ottiene quattro successi: vince una tappa al Giro di Sardegna, conquista il Circuito di Novi Ligure, il Giro del Ticino e trionfa  il Giro dell’Appennino battendo Gianni Motta e Franco Balmamion. Franco è terzo alla Milano-Torino dietro allo spagnolo Valentín Uriona e a Zilioli, terzo al G.P. Feg – Robbiano e secondo al Campionato Italiano dietro a De Rosso.

L’anno successivo corre per la Ignis di Giovanni Borghi ed arriva primo al Giro delle Tre Province – Camucia e secondo al Campionato Italiano dietro a Michele Dancelli e a pari merito con Vittorio Adorni. Nel ’66 passa alla Vittadello vincendo il Gran Premio Montelupo davanti a Dino Zandegù staccato di 34 secondi. Nel 1967 e nel ’68 corre con la G.B.C. per poi scendere di sella a soli 29 anni per salire in ammiraglia.

Franco Cribiori, in 21 stagioni come direttore sportivo,  guida campioni come  De Vlaeminck (che vinse le sue quattro Parigi-Roubaix con Cribiori), Patrick Sercu, Urs Freuler e Gianni Bugno. Franco non è un “sergente di ferro” ma un gentile maestro in grado di dispensare sempre il giusto consiglio. Terminata l’esperienza in ammiraglia si è dedicato alle partecipazioni televisive come  commentatore accanto ai cronisti Rai mettendo a frutto la sua loquacità e schiettezza.