Romeo Venturelli ciclista modenese, la storia

Romeo Venturelli

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Romeo Venturelli ciclista modenese, vincitore di una tappa al Giro di Romandia e in maglia rosa al Giro d’Italia 1960

Romeo Venturelli nasce a Sassostorno di Lama Mocogno, in provincia di Modena, il 9 dicembre 1938. Entra nella categoria esordienti nel 1955 con la maglia della mitica US Pavullese conquistando tra successo. Passato tra gli allievi ottiene sette vittorie.

Meo passa tra i dilettanti sempre con la Pavullese nel 1957 dimostrandosi subito atleta ad altissimo potenziale. Venturelli vince, tra le altre, il Trofeo Mauro Pizzoli a Bologna e soprattutto è primo al Piccolo Giro di Lombardia a Oggiono davanti a Marino Fontana e Gianni Colombo.

L’anno successivo il ciclista modenese conquista ben quattordici vittorie tra cui la Coppa Magistri in quel di Varese, la Coppa 29 Martiri a Figline di Prato ed il Gran Premio Ezio Del Rosso a Montecatini Terme. Romeo viene anche selezionato in nazionale per prendere parte alla Coppa della Pace e per il Campionato del Mondo di Reims dove coglie un incoraggiante quinto posto.

Nel 1959 lascia l’alma mater, Pavullese, per passa al G.S. Brooklyn proseguendo la sua parabola ascendente. Venturelli si aggiudica il Gran Premio della Liberazione davanti a Mario Bampi e in maggio è nuovamente in azzurro alla Corsa della Pace dove conquista il successo in tre frazioni chiudendo la corsa al terzo posto finale alle spalle di Gustav-Adolf Schur e René Vanderveken.

Nella seconda parte della stagione il Romeo Venturelli è primo alla Ruota d’Oro nel Trofeo Baracchi di categoria in coppia con Livio Trapè dimostrandosi una autentica “forza della natura”.

In molti profetizzano per Meo un futuro di altissimo livello anche tra i professionisti ed è Fausto Coppi che, dopo averlo seguito per diverso tempo, che lo vuole nella sua San Pellegrino. Il 2 gennaio 1960, Coppi muore per la malaria e Venturelli si trova senza il suo mentore ma non si demoralizza.

A marzo il modenese conquista la vittoria nella cronometro di Nîmes alla Parigi-Nizza precedendo due specialisti delle prove contro il tempo come Roger Rivière e Jacques Anquetil.

Romeo Venturelli vince una tappa al Giro di Romandia 1960

Dopo aver corso un’ottima Milano-Sanremo, chiusa al sedicesimo posto a causa di uno scivolone, Meo vince la frazione con arrivo a Reggio Emilia alla Genova-Roma in volata su André Darrigade. Al via del Giro di Romandia si mette in luce vincendo la prima tappa con arrivo a Crans-Montana staccando lungo l’ascesa finale Anquetil. Venturelli completa la corsa a tappe elvetica al nono posto a 16’26” dal francese Louis Rostollan.

Romeo Venturelli in maglia rosa al Giro d’Italia 1960

Schierato ai nastri di partenza della corsa rosa, Meo si mette subito in mostra: vince la cronometro individuale di Sorrento, che prevede la salita al Monte Faito, impiegando sei secondi meno di Anquetil dopo che nella prima parte della frazione accusa un ritardo importante tanto da spingere gli organizzatori a predisporre la premiazione del francese. Romeo veste la maglia rosa e, raccontano le cronache, si da alla pazza gioia, fa le ore piccole, si racconta addirittura sia tornato a casa per bere con gli amici o che sia finito nel letto di una miss!

Il giorno seguente Romeo è costretto a cedere la rosa al francese e nella frazione del Terminillo addirittura all’abbandono per via di alcuni problemi di stomaco probabilmente dovuti agli eccessi dei festeggiamenti.

Venturelli presta il servizio militare dove viene punito con quaranta giorni di di punizione in camera di rigore ma riesce comunque a trovare buoni risultati come il quarto posto al GP di Lugano ed il sesto posto al Giro di Lombardia vinta dal belga Emile Daems. Il 4 novembre, in coppia con Diego Ronchini conquista il successo nel Trofeo Baracchi.

Nel 1961 il modenese passa alla Molteni sotto la guida di Giorgio Albani con cui vive una stagione decisamente inferiore alle tante aspettative. L’anno seguente i problemi di Meo proseguono tanto da prendere parte a pochissime corse.

Nel 1963 torna alla San Pellegrino-Firte sotto la guida di Gino Bartali ottenendo il quarto posto nella quarta prova del Trofeo Cougnet. L’anno seguente è una meteora in maglia Ignis tra pochi allenamenti e tanti divertimenti.

Torna in sella nel ’65 correndo prima come isolato cogliendo il secondo posto nella classifica generale del Giro di Sardegna vinto da Rik Van Looy.

Romeo Venturelli vince la Milano-Torino 1965

Romeo attira l’attenzione della Bianchi che lo mette sotto contratto e con cui a marzo è terzo alla Milano-Torino alle spalle di Vito Taccone e Marino Vigna. Il giorno successivo Meo conquista una splendida vittoria nella Milano-Torino superando, in una volata a due, Roberto Poggiali.

Il resto della stagione dell’emiliano è da dimenticare: rovinosa caduta alla Milano-Sanremo e ritiro nella prima frazione del Giro d’Italia dovuto, secondo alcuni racconti, a una litigata con Pierino Baffi, suo compagno di team.

Dopo un 1966 da dimenticare, Venturelli passa alla Salamini-Comet senza lasciare particolare segno e negli anni successivi corre con la maglia della Zonca sempre senza brillare. Nel 1971 decide di abbandonare il professionismo.

Il 2 aprile 2011 Romeo si spegne a Pavullo nel Frignano.