Michael Rasmussen ciclista danese: la storia
Michael Rasmussen ciclista danese settimo alla Vuelta a España 2003 e due volte maglia a poi al Tour de France prima della squalifica per doping
Michael Rasmussen nasce a Holbæk, in Danimarca il 1º giugno 1974. Si avvicina al ciclismo praticando la mountain bike nella specialità del cross country, disciplina in cui si laurea campione del mondo nel 1999 davanti al francese Miguel Martinez ed al belga Filip Meirhaeghen. Soprannominato Kyllingen (il pollo in lingua danese) o The Flying Chicken, Rasmussen dopo l’iride inizia a frequentare le gare su strada con discreti risultati che gli valgono, nel 2001, la chiamata tra i “pro” con i colori della squadra danese Glud & Marstrand Horsens con cui conquista la vittoria nella seconda tappa della Jadranska Magistrala davanti ad Andrej Hauptman chiudendo al secondo posto della generale proprio dietro allo sloveno. Michael viene chiamato come stagiaire dalla CSC-Tiscali con cui firma un contratto per la stagione successiva.
Il danese conquista la vittoria nella quarta frazione della Vuelta a Burgos 2002 da Huerta del Rey a Lagunas de Neila superando due formidabili scalatori come Roberto Heras e Francisco Mancebo; Rasmussen chiude la corsa spagnola al quarto posto della classifica finale a 26″ da Mancebo. Il danese viene schierato al via del Giro d’Italia completando la corsa al 45esimo posto finale.
Per la stagione 2003 Rasmussen si accasa all’olandese Rabobank e a giugno ottiene un secondo posto di tappa alla Volta Ciclista a Catalunya sull’arrivo di Cortals d’Encamp alle spalle di Aitor Kintana. A giugno il danese è quarto al Campionato nazionale su strada.
Michael Rasmussen settimo alla Vuelta a España 2003
A settembre viene selezionato per la Vuelta a España ed il 12 settembre coglie il successo nella Huesca-Cauterets davanti a Félix Cárdenas e Manuel Beltrán. Nelle successive frazioni il danese resite egregiamente ottenendo un quinto posto di tappa e completando la corsa al settimo posto della generale a 8’32” dal vincitore, Heras.
L’anno seguente il danese ottiene la vittoria nella tappa da Gap a Grenoble del Critérium du Dauphiné Libére con cinque minuti di vantaggio su Ivan Basso concludendo la corsa al settimo posto della classifica generale vinta da Iban Mayo. Rasmussen a luglio prende parte per la prima volta il carriera al Tour de France cogliendo un settimo ed un nono posto di tappa e completando la corsa al quattordicesimo posto della generale.
Michael Rasmussen maglia a pois al Tour de France 2005
Nel 2005 il danese prende parte al Giro d’Italia ritirandosi nella quindicesima frazione. Schierato al via del Tour de France conquista, il 10 luglio, la vittoria nella nona tappa da Gérardmer a Mulhouse precedendo di oltre tre minuti il francese Christophe Moreau conquistando anche la maglia a Pois. Il giorno successivo nella Grenoble-Courchevel, Rasmussen è nuovamente tra i protagonisti chiudendo la frazione al terzo posto dietro a Valverde ed Armstrong salendo al secondo posto della generale proprio alle spalle del texano che quel giorno conquista la maglia gialla portandola sino a Parigi. Nella tappa di Saint-Lary-Soulan, Michael svivola al terzo posto della generale, superato da Ivan Basso. Nella penultima tappa, la cronometro individuale di Saint-Étienne, il danese prende “un’imbarcata” crollando al settimo posto della classifica finale a 11’33” da Armstrong. Il danese conquista la maglia a Pois precedendo Óscar Pereiro e lo stesso Armstrong.
Michael Rasmussen maglia a pois al Tour de France 2006
Il 2006 vede il danese ancora al via del Giro d’Italia e ancora ritirato. Al via del Tour de France il danese conquista la vittoria nella sedicesima frazione da Bourg-d’Oisans a La Toussuire con 1’41” di vantaggio su Carlo Sastre conquistando, in quell’occasione, anche la maglia a pois. La maglia della montagna diventa l’obiettivo principale del danese che abbandona la classifica generale diventando luogotenente del russo Denis Men’šov. A Parigi Michael è diciottesimo in generale ma può festeggiare la seconda conquista (consecutiva) della maglia della montagna davanti a David de la Fuente.
Il danese prende parte anche alla Vuelta ma, così come alla corsa rosa, è costretto al ritiro.
Michael Rasmussen, la maglia gialla al Tour de France 2007 e la squalifica
Al via del Tour de France 2007 con rinnovate ambizioni di classifica, il danese il 15 luglio conquista la vittoria dell’ottava tappa da Le Grand-Bornand a Tignes andando in fugo poco dopo l’avvio della frazione assieme ad altri diciassette atleti. Rasmussen taglia l’arrivo con 2’47” su Mayo e 3’12” su Valverde conquistando la maglia gialla di leader della corsa (la mattina era 39esimo in generale) con 43″ su Linus Gerdemann. Il giorno successivo nalla Val-d’Isère-Briançon il tedesco salta e Michael resta in giallo con 2’35” di margine su Valverde. Il 22 luglio, a Plateau de Beille, il danese, sempre in maglia gialla, è secondo di tappa dietro a Contador che sale al secondo posto della generale a 2’23 dal ciclista della Rabobank.
Nella sedicesima frazione con arrivo a Colle d’Aubisque, arriva un altro successo, questa volta davanti a Leipheimer e il margine in classifica del danese sale su Contador giunto terzo all’arrivo staccato di 35″. La sera stessa la Rabobank lo obbliga a lasciare la corsa reo di aver mentito sul luogo di un allenamento inoltre il danese risulta non negativo ad un controllo durante la Grande Boucle.al Dynepo (EPO di seconda generazione).
Squalificato per due anni, di fatto la vicenda pone fine alla carriera di alto livello dell’ex campione del Mondo della mountain bike che torna in sella nel 2009 con la Tecos Trek UAG vincendo una tappa alla Vuelta a Chihuahua e la generale della Vuelta a Puebla davanti al messicano Bernardo Colex Tepoz.
Nel 2010 Michael Rasmussen corre per la Miche e prende parte al Tour de San Luis ottenendo qualche piazzamento di tappa. L’anno successivo arriva la vittoria di una tappa del Tour de Serbie davanti ad Ivan Stevic chiudendo la generale al secondo posto generale dietro allo stesso atleta serbo.
Il 31 gennaio del 2013 annuncia il ritiro dall’attività agonistica ammettendo di aver fatto uso di sostanze e pratiche dopanti.