Ole Ritter ciclista danese

Ole Ritter (fonte Wikipedia)

Ole Ritter (fonte Wikipedia)

Ole RitterOle Ritter, la sua carriera

Ole Ritter ciclista danese dall’ottimo talento su strada ed in pista che in carriera ha probabilmente colto meno successi di quanto meritasse

Ole Ritter, all’anagrafe Ole Jørgen Phister Ritter, nasce a Slagelse, comune danese situato in Nuova Zelanda, il 29 agosto 1941. Si avvicina quasi per caso al ciclismo conquistando l’argento ai Campionati del mondo di ciclismo su strada 1962 di Salò nella prova in linea riservata ai dilettanti dietro a Renato Bongioni e, nella stessa manifestazione è argento nella cronometro a squadre.

Nel 1967 passa professionista con la formazione emiliana Germanvox Wega mettendo fin da subito in mostra doti davvero interessanti e conquistando, da esordiente, la vittoria nella cronometro del Giro d’Italia da Mantova a Verona mettendosi alle spalle Gimondi ed Anquetil, il terzo posto al Giro del Lazio dietro a Felice Gimondi e Eraldo Bocci, il terzo posto al G.P. Sarezzo vinto da Marino Basso ed il terzo posto nella Milano-Vignola alle spalle di Rudi Altig e  Bruno Mealli.

L’anno seguente il danese trionfa al Trofeo Matteotti davanti a Michele Dancelli e Adriano Passuello, è secondo al Giro della Provincia di Reggio Calabria alle spalle di Dancelli, è nuovamente terzo alla Milano-Vignola dietro a Marino Basso e Eraldo Bocci e chiude quarto il G.P. di Lugano-G.P. Cynar prova contro il tempo. Il 1968 è un anno formidabile per il danese che seguendo i suggerimenti di  Guido Costa, sul velodromo di Città del Messico stabilisce il Record dell’Ora con la distanza di 48,653 km; il record gli verrà soffiato dal cannibale Eddy Merckx nel ’72.

Curioso l’accadimento occorso durante il GP di Castrocaro quando alcuni tifosi gli passano una borraccia che all’apparenza conteneva vino, Ole Ritter che spera di ricevere, appunto, dell’alcool, accortosi che si trattava di acqua lancia la borraccia bestemmiando.

Nel 1969 conquista la diciassettesima tappa del Giro d’Italia da Celle Ligure a Pavia, conquista una frazione del Giro di Sardegna, è secondo al G.P. di Lugano-G.P. Cynar dietro ad Altig, secondo al Giro delle Marche alle spalle di Costantino Conti, secondo al Giro del Piemonte alle spalle di Marino Basso e quarto al Giro dell’Emilia. meriterebbe forse più fortuna il danese ma la consacrazione assoluta non arriverà mai in una carriera fatta di alti e bassi.

Nel 1970 Ole Ritter conquista la seconda tappa della Parigi-Nizza da Joigny ad Autun, Gran Premio Industria di Belmonte Piceno, il Gran Premio di Castrocaro Terme-Forlì a cronometro davanti a Gösta Pettersson ed Gran Premio Cynar – Lugano sempre a cronometro sempre davanti allo svedese. Al Giro d’Italia 1970 fa della costanza di risultato il suo forte chiudendo al nono posto in classifica generale a 21’17” da Eddy Merckx.

Nel ’71 il danese veste la maglia della Dreher con cui conquista la cronometro di Porto Torres al Giro di Sardegna e quella di Milano al Giro d’Italia ma attorno al suo nome girano storie di avventure amorose con la moglie proprio nel mezzo della corsa rosa. L’anno successivo coglie la vittoria del G.P. Diessenhofen davanti al francese Raymond Poulidor, il terzo posto al G.P. di Lugano alle spalle di Gimondi e di Roger Swerts ed è terzo al G.P. dell’Unità.

Passato alla Bianchi per la stagione ’73 conquista la vittoria a cronometro al Gran Premio di Roskilde e al Gran Premio di Copenaghen e coglie due secondi posti e due terzi posti di tappa al Giro d’Italia. Anche alla Tirreno sfiora il successo così come alla cronometro del Tour de Romandie quando chiude terzo.

Nel 1974 Ole Ritter passa alla Filotex e prova a riconquistare il record dell’ora migliorando il suo personale ma senza superare la prova del belga mentre su strada rivince il G.P. di Lugano davanti a Francesco Moser e Roger De Vlaeminck, conquista la terza frazione del Giro di Puglia sul traguardo di Monte Sant’Angelo, è secondo al Giro delle Marche a 1’27” dal colombiano Martín Emilio Rodríguez, conquista la vittoria del Gran Premio di Roskilde e, su pista conquista la Sei giorni di Herning in coppia con  Leo Duyndam.

Nel ’75 è secondo di tappa al Tour de France nella cronometro individuale da Morzine a Châtel scattato di 56″ da Lucien Van Impe e trionfa nuovamente alla Sei giorni di Herning sempre assieme a con Duyndam mentre l’anno seguente  passa alla Sanson dove mette la sua esperienza al servizio della crescita di Francesco Moser riuscendo a conquistare il Campionati europeo nel derny davanti al tedesco Dieter Kemper. Nel 1977 assieme a Patrick Sercu conquista il successo nella prestigiosa Sei giorni di Copenaghen davanti alla coppia tedesca  Albert Fritz-Wilfried Peffgen.