Charly Gaul ciclista lussemburghese, la storia

Charly Gaul (fonte Wikipedia)

Charly Gaul (fonte Wikipedia)

Charly Gaul ciclista lussemburghese, scalatore fenomenale, vincitore del Giro d’Italia 1956, del Tour de France 1958 e del Giro d’Italia 1959

Charly Gaul nasce a Pfaffenthal, quartiere centrale del Lussemburgo, l’8 dicembre 1932. Si avvicina al ciclismo nel 1949 quando, a sedici anni, viene scoperto da Pierre Clemens. Clemens ed entra a far parte del Velo Club di Huncherange. Bastano tre mesi a Charly per cogliere il suo primo successo nel GP di Schuttrange, nelle Ardenne.


Nel 1950 Gaul passa al V.C. Bettembourg dedicandosi con successo anche al ciclocross cogliendo il quarto posto nel campionato nazionale Elite di specialità. Nel giugno di quell’anno il lussemburghese conquista la vittoria nel GP General Patton, corsa a tappe di due giorni, precedendo Josy Lamesch.

Nel 1951 Gaul passa dilettante conquistando nuovamente la vittoria al GP General Patton davanti all’italiano Renzo Accordi. Charly trionfa anche nella Flèche du Sud precedendo il belga Léon Millet e nel Tour des Douze Canto, conquistando la tappa a cronometro.

Selezionato nella nazionale lussemburghese, è al via del Giro dell’Austria e, lungo la salita del Grossglockner, esplode in tutto il suo talento di scalatore puro, salendo con un rapporto corto e rifilando oltre cinque minuti agli inseguitori stabilendo il record di scalata. Gaul chiude la corsa al terzo posto della classifica finale alle spalle di Franz Deutsch e Josef Hammerl. Il lussemburghese conquista anche la vittoria nella classifica generale del Circuit de 12 Cantos.

Nel 1952 deve adempiere al servizio militare rinunciando al passaggio come professionista cogliendo comunque il secondo posto nella classifica generale del Giro d’Austria alle spalle di Deutsch e alla Fleche du Sud alle spalle di Roger Ludwig.

Ad aprile del 1953 conquista la vittoria nella Flèche du Sud davanti al belga Jan Plantaz ed il 3 maggio Charly passa professionista con la formazione francese Terrot-Hutchinson. Viene schierato al Tour de Luxembourg cogliendo il secondo posto nella tappa di Diekirch e chiudendo la corsa al terzo posto della classifica generale.

A giugno Gaul prende parte al Giro del Delfinato riuscendo ad imporsi come miglior grimpeur della corsa e chiudendo al secondo posto nella classifica generale dietro al francese Lucien Teisseire. Al via del Tour de France non riesce a incidere ed è costretto al ritiro nella sesta frazione.
Al via del Campionato del Mondo su strada di Lugano, chiude la prova, vinta da Fausto Coppi, al sesto posto.


Nel 1954 Chaly continua nella sua crescita, vince la tappa di Esch-sur-Alzette al Giro del Lussemburgo completando la corsa al secondo posto alle spalle di Jean-Pierre Schmitz. Charly conquista la vittoria nella generale del Circuit des six Provinces, al Giro del Delfinato è primo nella tappa di Briançon risultando il miglior scalatore della corsa e chiudendo quarto nella generale a 6’51” da Nello Lauredi. Impegnato anche nel ciclocross il lussemburghese conquista il titolo di campione nazionale di specialità.

Chaly Gaul terzo ai Mondiali 1954

A fine stagione prende parte al Campionato del Mondo su strada di Solingen, in Germania. La corsa iridata si svolge lungo un tracciato davvero ostico. Charly appare decisamente in forma e si rende protagonista di un’azione con Coppi, Bobet, Anquetil e Schaer. I cinque si riportano sui fuggitivi di giornata, Robert Varnajo e Michele Gismondi.
A meno quattro giro dal termine è Coppi ad attaccare con Gaul abile a prendere la ruota dell’Airone. Tra i due, però non c’è armonia e vengono ripresi da Bobet e Schaer che allungano in contropiede.
Coppi e Gaul si urtano, il lussemburghese cade sull’asfalto ma si rialza, riparte, riprende e supera Coppi ma al traguardo deve accontentarsi della medaglia di bronzo.

Nel 1955 veste la maglia della Magnat con cui a giugno coglie il terzo posto finale al Tour de Luxembourg alle spalle di Louison Bobet e Marcel Ernzer. Al via del Tour de France, il lussemburghese vive una prima parte della corsa in cui perde molto terreno dai big. Sulle Alpi, però, Charly trova terreno adatto alle sue qualità. Nella nona tappa, da Thonon-les-Bains s Briançon di duecentocinquantatré chilometri, va all’attacco sul sul Col du Télégraphe e nessuno riesce a resistere alla sua progressione riuscendo a scollinare con cinque minuti di vantaggio. Quando si affronta il Galibier, Gaul continua a spingere come un folle conquistando la sua prima vittoria alla Grande Boucle con un vattaggio di 13’47” su un drappello comporto da Bobet, Brankart, Coletto, Fornara, Kübler, Gelabert e Vitetta. Gaul passa dal trentasettesimo al terzo posto della generale. Il giorno seguente è nuovamente all’accatto ma cade in discesa e taglia l’arrivo segnato con 3’36” dal vincitore, Raphaël Géminiani. Ci vogliono i Pirenei per rivedere Gaul in tutta la sua potenza nella la diciassettesima frazione da Toulouse a Saint-Gaudens è primo con 1’24” su Bobet e 3’18” su Giancarlo Astrua. L’Angelo della Montagna chiude il Tour al terzo posto a 11’30” dal vincitore Louison Bobet conquistando anche la maglia di miglior scalatore.
Nel ciclocross riesce a cogliere la vittoria a Dippach ed al Campionato del Mondo di Saarbrücken vinti dal francese André Dufraisse è tredicesimo.

Chaly Gaul vince il Giro d’Italia 1956

Al via della corsa rosa lo scalatore del Granducato, conquista la vittoria nella Pescara-Campobasso andando all’attacco da lontano con Bruno Monti, staccando il compagno di fuga e tagliando l’arrivo in solitaria davanti all’olandese Wout Wagtmans.
Il 31 maggio nella cronometro di Lucca è il novarese Pasquale Fornara a prendersi tappa e maglia. Due giorni più tardi va in scena la cronoscalata alla Madonna di San Luca e Gaul battaglia a lungo con Bahamontes cogliendo il successo parziale.

Nella tappa di Merano, terreno apparentemente adatto al Lussemburghese, Gaul allunga assieme all’amico Bahamontes ma i due, dopo aver guadagnato terreno lungo la salita dello Stelvio, vengono ripresi nella discesa.
L’8 giugno, al via della tappa del Monte Boldone, Gaul è 24esimo a ben 16’50” da Fornara che pare padrone indiscusso della corsa rosa. Il lussemburghese ha però in serbo un colpo da vero fenomeno. Il clima è inclemente, pioggia e freddo si abbattono sui “girini” e a rendere tutto ancora più estremo è una tempesta di neve.
Gaul nel gelo si esalta, va all’attacco su Costalunga n compagnia dell’iberico Bahamontes e prosegue su Rolle, dove transita in solitaria, e sul Brocon con fondo sterrato. Mentre Fornara abbandona la corsa in stato di semi assideramento seguito da Nino Defilippis, L’Angelo della Montagna è inarrestabile. Alle spalle del lussemburghese è uno stillicidio di ritiri ma Gaul non molla un centimetro e arriva per primo in cima al Bondone con le dita congelate che non si staccano dal manubrio venendo accolto da dei militari che lo coprono e lo portano al caldo.

Alle sue spalle c’è il vuoto, arriva dopo 7’44” Alessandro Fantini ed a 12’15” Fiorenzo Magni. Solo in venti concludono quella tappa terribile e la prestazione di Charly è per molti considerata come il più grande exploit in assoluto nella storia delle del ciclismo che gli vale la conquista della maglia rosa.
Per Gaul arriva la vittoria finale con 3’27” su Magni e 6’53” su Coletto guadagnando un posto speciale nel cuore dei tifosi italiani.


Qualche settimana dopo la vittoria del Giro, è al via del Tour de Luxembourg vincendo la frazione con arrivo a Diekirch e conquistando il successo nella classifica generale davanti a René Remangeon. Al via del Tour de France il lussemburghese coglie la vittoria nella cronometro individuale del Circuito di Rouen-les-Essarts ma nel resto della prima settimana accumula trenta minuti di distacco dai migliori. Replica la vittoria nella Grenoble tagliando l’arrivo in solitaria con 3’22” su Ockers ma Charly, nella classifica finale, è solamente tredicesimo.


Gaul quarto al Giro d’Italia 1957

Nel 1957 Gaul vive un anno abbastanza negativo. Al Giro parte coi favori del pronostico e nella cronometro del secondo giorno, che da Verona porta a Bosco Chiesanuova, è primo con 57” di margine su Geminiani vestendo la rosa. Il giorno seguente, è Louison Bobet a prendere la leadership della corsa per poi cederla a Nino Defilippis nella tappa di Napoli. Il 3 giugno nella Sion-Campo dei Fiori di Varese la vittoria va ad Alfredo Sabbadin mentre Gaul è secondo e riesce a riprendersi la maglia rosa con 36” di vantaggio su Nencini.
Nella diciottesima frazione con arrivo sul Monte Bondone, Charly si ferma per fare i bisogni venendo attaccato da Bobet che viene prontamente seguito da Nencini. All’arrivo mancano molti chilometri ma Charly vive una giornata nera, perde terreno e cede la maglia a Nencini uscendo dai primi tre della generale. A Levico Terme, il giorno seguente, conquista la vittoria di tappa e da una mano a Nencini che deve conservare la maglia rosa dagli attacchi di Bobet. Gaul completa la corsa al quarto posto della classifica generale a 7’31” da Nencini.
Il lussemburghese punta a rifarsi al Tour de France ma è costretto a ritirarsi nel corso della seconda tappa.
Nel ciclocross conquista vittorie a Bissen, Schuttrange, Kopstal, Colmar ed Ettelbruck.

Al via della Giro d’Italia 1958, il lussemburghese nella quarta con arrivo alla Collina di Superga perde il duello con Bahamontes. Ma lo scalatore del Granducato riesce a cogliere la vittoria nella cronometro di San Marino. Il giorno seguente, a Bosco Chiesanuova è l’ Elettrotreno di Forlì, Ercole Baldini, a vestirsi di rosa conservando la maglia sino la termine della corsa. Gaul chiude terzo a 6’07” dall’italiano, superato anche dal belga Jean Brankart.

Chaly Gaul vince il Tour de France 1958

Alla Grande Boucle il lussemburghese cerca il riscatto ma nelle prime tappe, complice un caldo decisamente pesante, suo nemico giurato, non trova continuità. l “folletto” Charly Gaul deve attendere la cronometro del Circuit de Châteaulin per cogliere la prima vittoria con 7” sul francese Jacques Anquetil, specialista delle prove contro il tempo.

Sui Pirenei l’italiano Vito Favero conquista la gialla mentre il lussemburghese controlla la situazione. Il 13 luglio si corre la cronoscalata individuale del Mont Ventoux e, sotto un caldo pazzesco, è “l’Aquila di Toledo” Bahamontes il favorito ma Gaul mette in scena una prova magistrale chiudendo al primo posto con 31” di vantaggio sul ciclista spagnolo. Charly sale al terzo posto della generale a 3’46” dal nuovo leader della corsa, Raphaël Géminiani.
Il giorno seguente il plotone affronta la Carpentras-Gap e Géminiani va all’attaccacco seguito da Nencini e Anquetil. La vittoria di tappa va a Nencini mentre il lussemburghese va letteralmente alla deriva, annebbiato dal caldo soffocante, tagliando l’arrivo con 11 minuti di svantaggio. Il Tour de France sembra ormai definitivamente compromesso.

Nella tappa di Briançon, Bahamontes attacca sull’Izoard e fa il vuoto tagliando l’arrivo in solitaria mentre Charly annaspa chiudendo ottavo a 4’17” dallo scalatore iberico. Nella Briancon-Aix-les-Bain di duecentodiciannove chilometri il meteo è meno caldo, anzi sui passi alpini fa quasi freddo. E’ il clima ideale per Charly Gaul che dopo aver superato il Lautaret, nelle rampe per Luitel va all’attacco. In molti pensano che l’obiettivo siano i punti del GPM ma l’idea è un’altra: provare a vincere il Tour.

Bahamontes si mette alla ruota del lussemburghese ma sul Porte il primo va in crisi nera così come Anquetil e davanti Gaul macina chilometri come un treno. Charly taglia l’arrivo per primo con 7’50” di margine sul belga Jan Adriaensens, Favero perde 10’09”, Geminiani addirittura 14’35” e per Nencini e Bobet il gap supera i 19 minuti. La maglia di leader della corsa passa sulle spalle di Favero con 39″ su Géminiani e 1’07” sull’Angelo della Montagna.
La cronometro da Besançon a Digione è l’apoteosi di Gaul che vince la tappa con 48″ a Nencini, secondo e conquista, per la prima ed unica volta il Tour de France con 3’10” su Favero.

Chaly Gaul vince il Giro d’Italia 1959

Lo scalatore lussemburghese si accasa alla Emi e con la nuova squadra si presenta al Giro alla ricerca del bis della vittoria di tre anni prima. Alla corsa rosa deve vedersela con Anquetil, Baldini, Nencini e Van Looy. Nella seconda frazione, la cronometro di Salsomaggiore Terme, è Anquetil a mettere tutti in riga con Gaul che perde 1’30” ma il giorno seguente, con la scalata all’Abetone, i valori si ribaltato. Gaul si scatena, attacca e stacca tutti. Taglia l’arrivo per primo con 21” di margine su Jos Hoevenaars e 41” su Rik Van Looy e conquista la rosa.
Nella Arezzo-Roma c’è l’imboscata di Van Looy e Anquetil che, visto il clima torrido, decidono di puntare alla debolezza del lussemburghese che riesce comunque a resistere. Due giorni più tardi, Gaul si vendica vincendo la cronometro del Vesuvio con 37″ su Guido Boni con Anquetil quinto a 52” e Van Looy che perde oltre un minuto. Il giorno successivo, ancora una cronometro sorride a Charly con Anquetil che va fuori giri perdendo 52″.
Gaul cade malamente nella Napoli-Vasto vinta da Nencini e Anquetil, accortosi delle difficoltà di Gaul, attacca sia a San Marino che a Bolzano conquistando la maglia rosa. Si arriva alla cronometro di Susa in cui il lussemburghese sembra un pugile nell’angolo. Nella Aosta-Courmayeur, penultima frazione di duecento novantasei chilometri, cedono di schianto Nencini e Van Looy con Anqiuetil che va in crisi. Gaul vince la tappa con 36″ su Massignan, 3’46” su Graziano Battistini e 3’57” su Gastone Nencini e fa sua la maglia rosa conservandola anche il giorno seguente completando al primo posto della classifica generale finale.
Al Tour de France, Gaul soffre fin da subito il grande caldo ed il 13 luglio, nella Saint-Étienne-Grenoble, vince Chaly ma a festeggiare è Bahamontes che si prende la maglia gialla conservandola sino a Parigi. Il capitano della Emi conclude la Grande Boucle in dodicesima posizione.

Gaul terzo al Giro d’Italia ‘60

Al Giro del ’60 c’è un Anquetil in forma smagliante che conquista la maglia nella terza tappa per poi cederla a Jos Hoevenaers. Nella cronometro di Lecco è nuovamente il francese a fare il diavolo a quattro cogliendo vittoria e maglia. Nelle successive tappe di montagna Gaul fatica oltremodo e per Anquetil il rivale diventa Nencini.
Sul Gavia, Gaul riesce a staccare sia l’italiano che il francese arrivando quasi a riaprire un giro che il giorno prima pareva segnato. Alla fine, però, Gaul non completa il proposito chiudendo la classifica generale al terzo posto a 3’51” da Anquetil.

Dopo aver rinunciato al Tour de France riesce a cogliere il settimo posto al Campionato del Mondo di Karl-Marx-Stadt vinto da Rik Van Looy.

Nel 1961, l’Angelo della Montagna al Giro riesce a cogliere la vittoria nella tappa di Bormio andando all’attacco sullo Stelvio, chiudendo la corsa al quarto posto della classifica finale alle spalle di Arnaldo Pambianco, Anquetil ed Antonio Suárez.
Al Tour de France il lussemburghese battaglia con Anquetil e nella Saint-Étienne-Grenoble stacca tutti conquistando la vittoria con 1’40” di margine sul francese con la maglia che passa sulle spalle di Federico Bahamontes. Gaul pare poter dire la sua per la vittoria ma è vittima di una caduta a Cucheron in cui rimedia alcune botte che ne condizionano il resto della Grande Boucle. Gaul chiede la corsa al terzo posto finale 12’16” da Anquetil.

Il 1962 è un anno negativo per il lussemburghese che imbocca la parabola discendente della carriera. A inizia stagione mette gli occhi sul mondiale di ciclocross ma deve arrendersi allo strapotere di Renato Longo chiudendo la prova al quinto posto. Al Tour de France Charly chiude con la sua ultima top10 completando la corsa al nono posto a 19’11” da Anquetil.

Nel 1963 torna a correre in Francia con la maglia della Peugeot ottenendo un ottavo posto al Campionato di Zurigo e a fine stagione dice stop al ciclismo. Dopo un anno decide di tornare in sella con la Libertas cogliendo l’ottavo posto alla Dwars door Vlaanderen ed il quattordicesimo alla Liegi-Bastogne-Liegi. Al temine della stagione ’65 appende definitivamente la bicicletta al chiodo per occuparsi, senza successo, di una birreria. Proprio l’alcool, però diventa un demone per Chalry che manifesta problemi di alcoolismo riuscendo a risollevarsi e diventando dipendente del Museo dello Sport del Lusssemburgo.
Gaul, personaggio silenzioso e schivo, sparisce dai radar ricomparendo ai funerali di Marco Pantani.
Nel 2005 è vittima di un’embolia polmonare e viene ricoverato in ospedale e pochi giorni più tardi, il 6 dicembre, di spegne.