Vito Favero ciclista veneto, la storia

Vito Favero (fonte Wikipedia)

Vito Favero (fonte Wikipedia)

Vito Favero ciclista veneto, gregario in grado di indossare la maglia gialla per sei giorni e chiudere secondo al Tour de France 1958

Vito Favero nasce a Sarmede, in provincia di Treviso, il 21 ottobre 1932. Si avvicina alla bicicletta per lavoro: Vito fa il muratore a Conegliano e per raggiungere il luogo di lavoro ci va pedalando. A diciannove anni corre, quasi per gioco, la sua prima gara, per non tesserati, completandola al secondo posto.

Entra tra i dilettanti vincendo, nel 1952, il Giro del Belvedere e, due anni dopo, il Circuito di Sant’Urbano mentre la stagione seguente è quarto al Giro dei Laghi Trentini.

Favero vince una tappa al Giro d’Italia 1957

Nel 1956 Favero passa professionista con la Bottecchia conquista due tappe del G.P. Cinquantenario Falck mentre l’anno seguente fa il suo esordio al Giro d’Italia cogliendo il terzo posto nella tappa di Ferrara alle spalle di Poblet e Van Steenbergen e conquistando la vittoria nella tappa di Napoli quando precede Michele Gismondi, Vito completa la corsa rosa al 22esimo posto finale a 53’10” da Gastone Nencini.

Il veneto entra a far parte dell’Atala-Pirelli correndo il Giro d’Italia cogliendo il quinto posto nella frazione di Saint Vincent ed il posto nella tappa con arrivo a Trento alle spalle di Nencini.

Vito Favero secondo al Tour de France 1958

Schierato ai nastri di partenza della Grande Boucle per la selezione italiana diretta da Alfredo Binda, il veneto ricopre il ruolo di gregario proprio per Nencini. Nella tappa di Saint-Nazaire Favero va in fuga e completa la frazione al secondo posto dietro al francese André Darrigade ed il 9 luglio sul traguardo di  Luchon è secondo alle spalle di Federico Bahamontes conquistando la maglia gialla conservandola per quattro giornate cedendola a Raphaël Géminiani.

Il 16 luglio il plotone arriva ad Aix-les-Bains e Favero è terzo dietro a Charly Gaul ed al belga Jan Adriaensens riprendendosi il segno del primato. Nella cronometro di Digione del penultimo giorno, però, a vincere è Gaul che infligge al veneto 3’17” di distacco prendendosi la vittoria finale. Vito chiude secondo a 3’10” da Lussemburghese.

A fine stagione viene selezionato per la spedizione azzurra al Campionato del mondo su strada di Reims in cui a vincere è Ercole Baldini

Nel ’59 Favero, a marzo, è secondo nella Sassari-Cagliari alle spalle del belga Edgard Sorgeloos mentre alla Parigi-Nizza-Roma è primo nella tappa di Moulins ed in quella di Manosque. Al Giro d’Italia il veneto è secondo nella tappa di Rovereto dietro a Rik Van Looy e terzo il giorno successivo a Bolzano alle spalle di Poblet e Van Looy completando, però, la corsa solamente al 20esimo posto.

Al via del Tour 1959 conquista la vittoria nella frazione con arrivo a Namur davanti a Jean Gainche ritirandosi prima del termine della corsa.

Nel 1960 Vito Favero è secondo al Giro del Lazio vinto da Giuseppe Fallarini ed è terzo in una frazione della Genova-Roma oltre che quinto al Giro di Romagna. L’anno successivo, passato alla Torpado, coglie il secondo posto al Giro della Provincia di Reggio Calabria ed un quarto posto di tappa alla Tre Giorni del Sud mentre sia al Giro che al Tour è costretto anzitempo al ritiro. Nel 1962 corre la sua ultima stagione agonistica.

Vito Favero muore nella sua Sarmede il 16 maggio 2014.