Andrew Hampsten vincitore del Giro d’Italia 1988
Andrew Hampsten, la sua carriera
Andrew Hampsten ciclista americano vincitore del Giro d’Italia 1988 ricordato per la scalata al Gavia, due volte quarto al Tour de France
Andrew Hampsten ed il Giro d’Italia 1988
Schierato al via della 71esima edizione della corsa rosa, l’americano spera di poter confermare quanto fatto di buon tre anni prima. Al via della corsa rosa non c’è lo “spauracchio” Roche a causa di un fastidio al ginocchio e gli occhi di tutti sono sullo spagnolo Pedro Delgado, secondo al Tour l’anno prime e sull’olandese Erik Breukink, terzo al Giro ’87 mentre Greg Lemond, è ancora alle prese con i postumi dell’incidente di caccia dell’anno prima. La prima maglia rosa è indossata dal francese Jean-François Bernard che poi la cede al “gregarione” Massimo Podenzana.
Dopo la neutralizzazione della tappa di Colle Don Bosco, Hampsten piazza la zampata a Selvino mentre la maglia passa sulle spalle di “Coppino” Chioccioli che arriva alla fondamentale tappa di Bormio con 33″ di vantaggio su Zimmermann, 55″ su Visentini, 1’10” su Giupponi, 1’18” su Hampsten, 1’26”. La corsa parte nonostante le nevicate abbondanti della notte precedente. Sul Gavia è l’inferno: il termometro segna meno 5 ed una tormenta di neve travolge il gruppo. Se ne va in fuga l’olandese Johan Van der Velde che scollina per primo sul Gavia per poi “sparire” nella nebbia. A Bormio arriva per primo Breukink con sette secondi sull’americano che veste la rosa mentre gli altri arrivano con distacchi abissali: Giupponi, Zimmermann e Chioccioli pagano 5 minuti, Delgato sette, Bernard addirittura nove.
La lotta diventa tra Hampsten e Breukink con l’americano che nella cronometro individuale del Valico del Vetriolo prende 1’51” di margine: nella tappa di Arta Terme Urs Zimmermann diventa a lungo maglia rosa virtuale ma nella crono di Vittorio Veneto Andrew Hampsten conquista la vittoria del Giro d’Italia 1988.
Nell’89 l’americano conquista la Subida Urkiola davanti allo spagnolo Santos Hernández, fa sua la seconda tappa della Vuelta al País Vasco ed al Giro d’Italia è terzo a 2’46” dal francese Laurent Fignon. Schierato al via del Tour deve accontentarsi del 22esimo posto mentre vince la generale della Schwanenbrau Cup. L’anno seguente il ciclista a stelle e strisce vince nuovamente la Subida Urkiola davanti a Rominger e Lejarreta ma al Tour non entra nella top10 dovendosi accontentare dell’undicesimo posto.
Nel 1991 con la maglia della Motorola Andrew è ottavo al Tour de France e l’anno seguente vince una tappa e la generale del Tour de Romandie davanti a Miguel Indurain e Charly Mottet. Al via del Giro d’Italia ’92 l’americano è quinto in classifica finale a 11’12” dall’inarrivabile Indurain. Hampsten è al via anche del Tour de France e riesce a far sua la prestigiosa tappa dell’Alpe-d’Huez e chiude all’ottavo posto finale a 13’40” da Indurain.
Nel ’93 l’americano vince la generale della Volta a Galicia davanti a Stefano Della Santa ed Álvaro Mejía, è terzo al Tour de Romandie dietro a Pascal Richard e a Chiappucci e al Tour riesce nuovamente ad entrare nella top10 chiudendo quarto alle spalle di Indurain, Chiappucci e Bugno. Il ’94 vede Andrew ottenere il terzo posto al Tour de Romandie dietro a Richard e a de Las Cuevas ed il decimo al Giro d’Italia a 17’21” dal giovane russo Eugenio Berzin.
Nel ’95 lo statunitense passa alla Banesto e poi alla US Postal Service con cui saluta il ciclismo nel ’96.