Giulia Nanni intervista esclusiva per Ciclonews

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Giulia Nanni (fonte profilo Facebook)

Giulia Nanni (fonte profilo Facebook)

Giulia Nanni intervistata in esclusiva dalla nostra redazione

Giulia Nanni ex ciclista del Team Be Pink, un vero talento che però ha avuto qualche problema fisico che l’ha costretta ad abbandonare, circa cinque mesi fa, le due ruote ci racconta del suo amore infinito per la bicicletta.

Ciao Giulia, grazie per aver accettato l’intervista so che l’aver abbandonato le due ruote brucia ancora un po’, ci racconti come è nato il tuo amore per la bicicletta.

Grazie a voi per ospitarmi sul vostro sito, si hai ragione la bicicletta e il suo mondo mi mancano ancora un bel po’. Ho scelto il ciclismo perché il mio babbo era un grandissimo appassionato delle due ruote. Mia sorella maggiore si era già avvicinata al mondo delle corse qualche anno prima così per seguire le loro orme ho iniziato a correre ed è stato un vero amore.

Il ciclismo è uno sport di fatica che richiede dedizione e impegno quanto ha influenzato la tua adolescenza ?

Il ciclismo è sempre stato al centro della mia giornata ma ancor di più della mia vita. Era un qualcosa irrinunciabile, spesso dicevo tanti “No” per andare a ballare o alle feste degli amici. Devo dire che il rinunciare a queste cose  non mi è mai assolutamente pesato; avevo degli obiettivi per i quali ero disposta a rinunciare a tutto il resto e sono contenta delle scelte che ho fatto.

Quali valori ti ha trasmesso il ciclismo che applichi anche nella vita e perché lo suggeriresti a una ragazza che vuole iniziare?

Il ciclismo è stato il mio maestro, di sport e di vita; grazie alle due ruote ho avuto una crescita esponenziale come persona. La bicicletta ti tiene fuori dai giri più brutti che un adolescente può intraprendere negli anni dell’adolescenza magari anche solo per sentirsi più grande.

In quei momenti cominci a capire cosa sia veramente importante per te stessa, inizi a crescere piano piano e ad arrangiarti delle tue cose senza avere il bisogno di consultare i tuoi genitori. Inizi a capire cosa vuol dire l’indipendenza

C’è un momento della carriera di Giulia Nanni che ricordi con più piacere?

La cosa che ricordo con più piacere in realtà è TUTTO quello che ho vissuto. A partire dalle trasferte in auto interminabili, ai viaggi in giro per il mondo. Adoro tutto quello che ho vissuto dalle vittorie alle sconfitte. Dagli abbracci delle compagnie agli incitamenti dell’allenatore.

Giulia Nanni e i tatoo, ne hai molti, mi ha colpito quello della foto, mi racconti qualcosa di quel tatuaggio?

Dunque il tatuaggio della foto è quello che ho fatto quando la mia vita in un certo sento si è trasformata. Credo nella parità dei sessi, e in tutto quello che consiste l’amore. Per me l’amore non ha sesso, nè età e nessuno devi privarsi di un qualcosa che possa portare alla sua felicità. E se anche dovesse andare male non sarà mai una perdita perché comunque tutto ti lascia un segno e sarà sempre un qualcosa che porterai dentro

Cosa ama fare Giulia Nanni nel tempo libero?

Nel mio tempo libero mi dedico alle amicizie fuori dal ciclismo. Oppure alla mia famiglia e ad aiutare in casa! Non mi è mai piaciuto andare a ballare anche perché sarei un palo della luce

Ti piace la musica, cosa ascolti?

Come musica preferisco le canzoni con un vero significato, che mi trasmettano emozioni vere, specialmente italiane o inglesi. I miei cantanti preferiti sono Nek e Renga

Hai un ciclista o una ciclista che ammiri particolarmente o ti ha ispirato?

Ho sempre ammirato Elisa Longo Borghini, una grande campionessa che ha saputo restare sempre molto umile. La sua tenacia, dedizione, e classe sono il classico emblema del ciclismo e di come una ciclista o un ciclista dovrebbe essere.

Tanto ciclismo nella tua vita ma segui altri sport?

Sono sempre stata un po’ “maschiaccio”. Ero e sono legata al Rugby perché la mia migliore amica lo pratica, ed anche in quello sport bisogna avere tanto coraggio e essere disposti alla fatica e al sudore. In certi campi si rispecchia molto al ciclismo

Hai dovuto abbandonare le due ruote con tanto dolore ma hai saputo rialzare la testa di fronte a questa avversità. Raccontaci questo passaggio.

Ho smesso col ciclismo solo per motivi di salute. Se non fosse successo niente non avrei MAI E POI MAI smesso così presto. È tutta un’altra vita. Abituarsi non è affatto facile, però ho intrapreso un lavoro che mi stimola e a contatto con la gente, cosa che accadeva anche nel ciclismo. Ammetto che il ciclismo mi manca, perché se non è un qualcosa che avevo programmato, smettere è stato un duro colpo. Avevo fatto tutta la preparazione, e stava per iniziare il bello, le gare. Il mio corpo ha detto “stop” è molto spesso penso che il corpo dia dei segnali e io ho voluto ascoltarli. Le emozioni che mi ha dato il ciclismo sono uniche e non penso che potrò vivere altre gioie come quelle ma sono pronta a vivere la mia vita sempre col sorriso sul viso.

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