Fabio Anobile, intervista al ciclista su strada Paralimpico
Fabio Anobile, intervista tra sogni Olimpici rinviati e speranze presenti
Fabio Anobile giovane atleta Paralimpico si racconta tra un passato ricco di successi, un presente segnato dal rinvio dei Giochi Olimpici di Tokyo, suo grande obiettivo
Fabio Anobile, classe 1993, è un atleta Paralimpico di spicco nel panorama tricolore pronto per difendere i nostri colori alle Olimpiadi di Tokyo che, come tutti sapete, hanno subito uno slittamento di un anno (si disputeranno infatti nel 2021 a causa della pandemia di Coronavirus).
Fabio ragazzo energico e solare inizia a praticare il ciclismo ma, nel 2010, è vittima di un brutto incidente in moto quando un trattore lo investe lasciandogli la gamba sinistra malmessa tanto da trovarsi per lungo tempo immobilizzato. Anobile, a causa dell’incidente, perde la possibilità di flettere il ginocchio sinistro e deve rinunciare alla carriera di ciclista iniziata tre anni prima per entrare nel mondo del Ciclismo Paralimpico nella categoria C3 grazie alla società “Us Biassono”.
Fabio ci racconti come è stato trovarsi di colpo in una condizione di difficoltà fisica?
“Devo ammettere che all’inizio non ho preso la cosa molto bene, anzi è stato davvero molto, molto duro accettare una simile sfortuna. Mi sono poi concentrato su esempi positivi, su altre persone che hanno saputo superare gli ostacoli che il destino ti mette davanti: fanno parte della vita, possono esserci e vanno superati alla grande, e così ho fatto!”
Fabio sei ancora giovanissimo ma hai un palmares da far invidia ad un veterano soprattutto nelle gare del mondiali, raccontaci le tue vittorie
“Gia ai Mondiali in Canada, 2013 ho ottenuto una bella medaglia di Bronzo nella gara in linea, l’anno successivo ai Mondiali di Greenville ho conquistato il bronzo sia nella prova in linea che nella crono mentre nel 2016 a Montichiari è arrivato l’argento mondiale. Forse la più grande soddisfazione è però arrivata alle Paralimpiadi di Rio 2016 quanto ho vinto il bronzo nella prova su strada.
Mi sono tolto diverse soddisfazioni in Coppa del Mondo conquistando 8 medaglie, un secondo posto in generale nel 2018 ed il primo nel 2017”.
Uno dei tuoi obiettivi per questo 2020 erano i Giochi Olimpici di Tokyo che, a causa del Coronavirus, sono slittati di un anno, come cambia per te la preparazione.
“Lo slittamento è un peccato perché mi stavo preparando davvero bene allenandomi con i professionisti facendo tesoro della loro abilità. Certamente in questo momento la priorità va data alla salute di tutti e la scelta di spostare i giochi di un anno è stata inevitabile e corretta. A tal proposito voglio ringraziare tutti i miei fans e i tanti supporter che mi stanno aiutando in questo percorso: Popup Restaurant, Estetica Nicol,. Bike Hotel paradiso di Livigno, Suomy, Sidi, Studioc2 ed Il negozietto oltre al mitico Joseph Luraschi che mi segue come chiropratico”.
Cosa fa Fabio Anobile nella vita di tutti i giorni ed in particolare in questo momento di quarantena?
“La mia vita oltre lo sport é simile a quella di molti miei coetanei, aiuto tanto a casa perché mia mamma, che è diabetica, ha subito l’amputazione di una gamba e necessita di aiuti. Per il resto mi sto rilassando ma mi mantengo allenato nei limiti delle restrizioni”.
C’è una persona nel mondo del ciclismo a cui sei particolarmente legato?
“In realtà sono grato a molte persone, dai compagni di quadra che reputo dei fratelli allo staff di collaboratori tecnici e massaggiatori che sono sempre pronti a dare una mano ma se devo fare un nome direi Mario Valentini. Lui è come un padre per me, mi è spesso di conforto nei momenti difficili e sa come stimolare la mia forza di volontà, riesce a motivarmi sempre alla grande”.