Antonio Maspes il Re della pista

Antonio Maspes (fonte Wikipedia)

Antonio Maspes (fonte Wikipedia)

Antonio Maspes ciclista milanese, sette volte campione del Mondo nella velocità su pista e re del Surplace

Antonio Maspes nasce a Cesano Maderno, in provincia di Milano il 14 gennaio 1932 da una famiglia benestante che possiede una grande lavanderia. La prima passione di Antonio è a due ruote ma a motore: prima l’Orione, con cui va alle suole medie e poi il Guzzi sidecar.  

La passione per la velocità e per le moto lo porta ad avvicinarsi al ciclismo, in particolare a quello su pista, quando, a soli quattordici anni, attratto dal rumore delle gare (e delle moto), entra per la prima volta al Velodromo Vigorelli.

Dotato di un fisico massiccio, Antonio inizia a correre presto e, nel 1947, truccando sulla data di nascita conquista il suo primo campionato italiano nella velocità tra gli allievi e l’anno seguente conquista la Coppa Caldirola.

A 17 anni, quasi per caso, affianca una ragazza in bicicletta, chiedendole dove andasse con un “cancello”; quella donna diventerà sua moglie nel 1955.

Tra gli allievi conquista anche il titolo nazionale nel tandem, replicando anche tra i dilettanti la doppietta velocità-tandem. Antonio si allena al Vigorelli

Antonio Maspes bronzo ad Helsinki 1952

Nel 1952 Antonio Maspes prende parte ai Giochi Olimpici di Helsinki conquistando, assieme a Cesare Pinarello, la medaglia di bronzo nel tandem alle spalle del duo Australia e Sud Africano. Sempre in quell’anno passa professionista come individuale conquistando, a Firenze, il primo campionato italiano di velocità battendo Mario Ghella. Le maglie tricolori conquistate dal lombardo saranno 10 in totale nel corso degli anni inscenando una splendida rivalità con Sante Gaiardoni.

Antonio Maspes Campione del Mondo 1955 e nel 1956

Al via del Campionato del Mondo 1955 sul legno della pista di casa, il Vigorelli, Antonio Maspes, che nel frattempo corre per la Bianchi, nei quarti supera il favorito della vigilia, l’irlandese Derkens con un surplace di 32 minuti che lo fa diventare il “Re” della specialità. In finale Maspes liquida agevolmente lo svizzero Plattner conquistando la maglia iridata. L’anno seguente il milanese replica il successo iridato a Copenhagen davanti al britannico Reginald Harris ed allo svizzero Oscar Plattner.

Ha talento da vendere Antonio ma ha anche una bella predilezione per i piaceri della vita, quasi all’opposto del suo “erede” Koichi Nakano che a cavallo tra i ’70 e gli ’80 supererà i record del lombardo.
Maspes è un autentico mago del surplace grazie ad ore ed ore di allenamenti lungo i 397 metri e 57 centimetri di listelli di legno del Vigorelli, la sua casa.

Il quarto posto ai mondiali del 1957 e il terzo nel 1958 paiono, però, porre fine all’era di trionfi del milanese che viene accusato di fare la bella vita e di frequentare troppo i casinò. Un giorno, quasi per caso incrocia il patron dell’Ignis Giovanni Borghi che gli sussurra: “Lei avrebbe bisogno di essere un corridore dei miei”.

Poco dopo Maspes si ricorda di quelle parole e si precipita a Comerio, sede storica del marchio di elettrodomestici: “Commendatore, quella proposta è ancora valida?” Il commendatore dice sì ed Antonio entra nell’Ignis. Negli anni seguenti arrivano altri quattro titolo iridati: è primo nel 1959 ad Amsterdam davanti al francese Michel Rousseau e l’anno seguente a Lipsia fa letteralmente impazzire Rousseau con un surplace da 25 minuti a cui il francese non resiste partendo all’attacco ma venendo infilato da Maspes.

Nel 1961 Maspes vince nuovamente in titolo di Campione del Mondo di velocità superando, al velodromo di Zurigo Michel Rousseau e nel ’62 è primo a Milano davanti Sante Gaiardoni. Sa vincere di gambe ma prima ancora di fosforo, di testa, il milanese che ama le “bische” quanto il pedale.

Nel 1963 la maglia iridata va al suo rivale Gaiardoni ma l’anno seguente, al velodromo di Parigi, il milanese si riprende la “sua” maglia superando Ron Baensch prima che l’italiano Giuseppe Beghetto faccia la sua comparsa sulla scenda dei velodromi mondiali.

Nel 1968 Antonio chiue la sua carriera a 35 anni dopo aver colto un quarto posto ai Campionati del Mondo. Ricopre incarichi federali e diventa responsabile del “suo” Vigorelli. Il 19 ottobre del 2000, a 68 anni, muore a causa di un infarto viene sepolto nella Cripta del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano. Gli viene intitolato il Vigorelli.