Antonio Albonetti ciclista faentino, la storia

Antonio Albonetti

Antonio Albonetti

Antonio Albonetti ciclista faentino, amico e gregario di Felice Gimondi, professionista dal 1966 al 1970

Antonio Albonetti nasce il 28 marzo 1942 e si avvicina al ciclismo seguendo la passione per lo sport del pedale del padre Paoloche gl regala la sua prima bicicletta all’età di 4 anni. Albonetti entra nel vivaio dell’ Unione Ciclistica “Silvio Corbari” sotto l’attenta guida di Medardo Ballardini.

Nel ’54 la “Corbari” si fonde con la sezione Ciclismo del Club Atletico Faenza dando vita alla Società Ciclistica Faentina e Albonetti continua nella sua crescita professionale. Il faentino si divide tra ciclismo e studi conseguendo il diploma di saldatore specializzato e di congegnatore meccanico.

Nel 1960 Antonio è secondo al campionato nazionale dove, sul lungomare di Osimo, chiude alle spalle di Consolati per pochi centimetri,

Dal 1961 si accasa alla Salco di Empoli tra i dilettanti e l’anno seguente è primo alla Coppa Città del Marmo. Nel ’63 vince il Trofeo Minardi ed è secondo in una frazione del Giro delle Provincie del Lazio.

Nel 1964 Albonetti conquista la vittoria nella Coppa Mobilio Ponsacco davanti ad Omero Meco, è primo al G.P. Industria del Cuoio e delle Pelli, alla Coppa Varignana ed al Trofeo Napoleone Faina. Albonetti aiuta Felice Gimondi a conquistare il successo nel Tour de l’Avenir e tra i due nasce un rapporto di profonda amicizia.

Antonio Albonetti nel ’66 veste i colori del G.S. Sammontana vincendo una tappa del Giro del Piemonte e completando la corsa al quarto posto ed una frazione del Tour de l’Avenir sul traguardo di Le Bourg-d’Oisans. Passato professionista ad agosto con la Salamini-Luxor il faentino è quarto alla Coppa Agostoni ed alla Coppa Placci corse vinte da Felice Gimondi.

Nel 1967 ad aprile è secondo al G.P. Campagnolo e al Giro d’Italia coglie un quarto posto di tappa sul traguardo di Riccione e completando la corsa al 59esimo posto finale mentre a luglio è ottavo al Giro delle Tre Provincie. L’anno seguente Antonio entra nell’organico della Salvarani, sotto la guida di Luciano Pezzi, mettendosi al servizio di Rudi Altig, al quale presta la bicicletta alla Milano-Sanremo che consente al tedesco di cogliere il secondo posto, e soprattutto dell’amico e capitano Gimondi, cogliendo il sedicesimo posto alla Tirreno-Adriatico e completando il Giro al 68esimo posto finale.

Nel ’69 Albonetti entra nella Germanvox lavorando per Ole Ritter e Vito Taccone chiudendo al dodicesimo posto la Tirreno-Adriatico e al quattordicesimo il Trofeo Laigueglia. La stagione del faentino è però segnata da problemi di asma cardiaca e nell’annata successiva, Albonetti corre la sua ultima stagione da professionista.

Sceso di sella di diploma massiofisioterapista e diventa massaggiatore per formazioni professionistiche tra cui la Molteni di Eddy Merckx.

Albonetti muore il 6 marzo 2022 all’età di 79 anni lasciando la moglie Tea ed i due figli Marco e Massimo.