Stephen Swart ciclista australiano, la storia
Stephen Swart ciclista australiano professionista dal 1987 al 1995 e compagno di squadra di Lance Armstrong
Stephen Swart nasce ad Auckland, in Australia, il 5 gennaio 1965. Avvicinatosi al ciclismo, l’australiano è protagonista sin dalle categorie. Nell’82 è sedicesimo al Campionato del Mondo juniores vinto dal belga Roger Six e negli anni successivi continua al sua crescita anche tra i dilettanti. Nel 1986 Stephen prende parte ai Giochi del Commonwealth, ad Edimburgo, nell’inseguimento a squadre cogliendo la medaglia d’argento.
Nel 1987 Swart passa professionista con la formazione britannica ANC-Halfords con cui prende parte al Tour de France. Nell’88 l’australiano veste la maglia della S.E.F.B.-Tonissteiner con cui è nono al Grand Prix de Plumelec e all’Herald Sun Tour fa sue le tappe di Bendigo e Healesville.
Passato alla Coors Light, Stephen Swart prende parte prevalentemente alle corse americane e nel 1991 è Thrift Drug Classic. Nel 1992 il nativo di Auckland completa la terzo posto il Tour DuPont alle spalle di Greg LeMond e Atle Kvålsvoll e all’Herald Sun Tour vince le tappe di Kyabram e Wangaratta. Swart vince anche l’United States National Criterium Championships.
Nel 1993 Stephen conquista il successo nella tappa di Mansfield all’Herald Sun Tour e l’anno successivo entra nell’organico della Motorola di Lance Armstrong con cui prende parte al Tour de France contribuendo alla conquista del secondo posto nella cronometro a squadre dell’Eurotunnel. Ad agosto l’australiano prende parte al Kellogg’s Tour completando la corsa all’undicesimo posto della generale ed è poi nono alla Wincanton Classic, prova di Coppa del Mondo, vinta da Gianluca Bortolami.
Nel ’95 Stephen Swart corre la sua ultima annata da professionista cogliendo il quarto posto nella classifica generale del Giro del Lussemburgo alle spalle di Rolf Järmann, Emmanuel Magnien e Bortolami,
Sceso di sella, Swart, spinto dall’inizio delle corse del figlio, racconta del rapporto tra la sue esperienza alla Motorola e le pratiche dopanti.