Luigi Castelletti ciclista veronese, la storia

Luigi Castelletti

Luigi Castelletti

Luigi Castelletti ciclista veronese ottimo tra i dilettanti e, diventato professionista, gregario serio e intelligente

Luigi Castelletti nasce a Verona il 6 luglio 1948. Dopo le categorie giovanili entra tra i dilettanti vestendo la maglia della S.C. Padovani cogliendo il quinto posto al G.P. Palio del Recioto 1967. L’anno successivo il veronese vince la Coppa Città di San Daniele ed è secondo in una tappa del Giro delle Provincie del Lazio.

Luigi Castelletti Campione italiano dilettati 1969

Nel 1969 Castelletti entra nel G.S. I.A.G. Gazoldo, una sorta di vivaio della Molteni, e conquista la vittoria del Piccolo Giro di Lombardia davanti ad Enrico Camanini, è terzo in due tappe del Giro della Valle d’Aosta e conquista il titolo di Campione Italiano Dilettanti andando in fuga solitaria e tagliando l’arrivo con oltre un minuto di margine su Emanuele Bergamo.

Privo di qualità di sprinter Luigi quando vince, vince staccando tutti ma questa assenza di qualità di velocità ne ridurrà le prestazioni una volta diventato professionista.

Castelletti passa professionista nel ’70 con al Molteni di Arcore del Commendator Ambrogio dove conquista la fiducia dei capitani per le sue qualità di resistenza e di disponibilità. Nel 1971 il veronese è ottavo al G.P. di Camaiore e decimo alla Coppa Sabatini e nel 1972 i dirigenti della Salvarani lo vogliono come supporto di Felice Gimondi.

Nella Grande Boucle 1972 il veronese è secondo nella tappa di Bayonne superato in volata dal passista olandese Leo Duydam sempre a dimostrazione della mancanza di spunto negli sprint, un rammarico perché quella tappa avrebbe dovuto essere sua. L’anno successivo passa alla Bianchi è nono nella Coppa Agostoni vinta dal varesino Arnaldo Caverzasi e nel 1974 è secondo al Giro del Friuli superato da Luciano Borgognoni.

Il 1977 è l’ultimo anno da professionista del veronese che al Tour de France è terzo nella frazione che si chiude a Le Penon, superato da Delepine e De Cauwer e a fine anno, a soli 29 anni, decide di lasciare il professionismo.