Ivan Cerioli ciclista olimpico a Barcellona 1992

Ivan Cerioli
Ivan Cerioli ciclista lombardo, ottimo pistard e azzurro alle Olimpiadi di Barcellona 1992 nell’inseguimento a squadre e professionista per 4 stagioni
Ivan Cerioli quarto ai Giochi Olimpici di Barcellona 1992
Nel 1992 Ivan Cerioli vince laCoppa Mobilio Ponsacco ed è convocato in azzurro per i Giochi Olimpici di Barcellona 1992 per l’inseguimento a squadre assieme a Giovanni Lombardi, Rossano Bresi e Patrizio Trezzi.
Gli azzurri partono bene facendo registrare nelle qualificazioni il record mondiale con 4’15” passando ai quarti di finale dove l’Italia prevale sul quartetto russo per pochi centesimi. In molti cominciano a sognare una medaglia per i quattro azzurri ma il destino è avverso. In semifinale è l’Australia ad avere la meglio per un solo secondo. Nella finale per il bronzo, gli azzurri affranti per la precedente sconfitta, perdono anche contro la Danimarca perdendo la medaglia olimpica.
La delusione olimpica coincide anche con la diminuzione dell’attività su pista, Cerioli prende parte solo a qualche sei giorni ma il suo nuovo obiettivo diventa la strada. Nel 1994 vince il Circuito Guazzorese ed il G.P. di Diano Marina ed è decimo al Trofeo Peletti.
Ivan Cerioli passa professionista nel 1995 con la Gewiss prendendo parte alla Vuelta e iniziando a mostrare le suo doti di velocista, tipiche dei pistard. Nel ’96 è secondo di tappa alla Vuelta Ciclista a Aragon e alla Vuelta a Andalucia è terzo nella prima tappa a Siviglia dietro a Wilfried Nelissen e Jeroen Blijlevens e nella quarta, a Jaén, superato da Nelissen e Zabel. Al via del Tour de France, Cerioli ottiene un settimo posto di tappa sul traguardo di Bordeaux.
Nel 1997 con la maglia della Batik-Del Monte fatica ad ottenere risultati di livello e l’anno seguente passa alla formazione spagnolo Estepona-Brepac con cui ottiene il secondo posto al G.P. Llodio alle spalle del russo Sergej Smetanin, un secondo posto di tappa alla Vuelta a la Rioja ed il terzo posto alla Vuelta Castilla y Leon sul traguardo di Zamora quando deve inchinarsi, allo sprint, a Christophe Mengin e Cândido Barbosa. Al via della Vuelta a Espana ottiene un quinto ed un ottavo posto di tappa.
Nel 1999. dopo essere diventato padre di Luca, non riesce a trovare un contratto soddisfacente e decide di abbandonare il professionismo dedicandosi, assieme al fratello, al lavoro nell’azienda di famiglia.