Valeriano Falsini ciclista toscano, la storia

Valeriano Falsini

Valeriano Falsini (fonte wikipedia)

Valeriano Falsini ciclista toscano amico e gregario storico di Fausto Coppi professionista all’inizio degli anni 1950.

Valeriano Falsini nasce a Reggello, in Toscana, il 4 novembre1928. Sin da piccolo si innamora della bicicletta e, passato dilettante, si dimostra atleta valido cogliendo diciannove successi di cui ben undici nell’ultima annata tra “i puri”.

Soprannominato “il Pentolaio” per via del lavoro del padre che vendeva, appunto, pentole di coccio, Valeriano passa professionista nel 1950 sotto la guida di Girardengo dopo che Gino Bartali ne aveva pubblicamente riconosciuto le qualità.

Durante il primo raduno della Girardengo sulle strade liguri di Bordighera riesce a incontrare, grazie alla complicità del fratello Serse, il suo mito Fausto Coppi.

Ad aprile del ’50 prende parte al Giro di Toscana come spalla di Rik Van Steenbergen. La gara è funestata da un clima da lupi e da continui temporali. Valeriano Falsini arriva al traguardo stremato e da quel momento inizia a soffrire di artrosi alla schiena, patologia tanto rara quanto invalidante.  Durante il Giro di Lombardia Falsini è vittima di una brutta caduta assieme ad Alfredo Martini, causata dall’attraversamento della strada da parte di un cane, che lo costringe al ritiro

Valeriano Falsini passa alla Bianchi di Coppi

Nel 1951 Valeriano entra nella Bianchi e l’amico Fausto Coppi lo prende sotto la sua ala protettrice, lo fa curare come un fratello e lo invita ai ritiri estivi e di fine stagione. Falsini, unico gregario toscano di Fausto, prende parte alla Milano-Sanremo.

Le condizioni fisiche di Valeriano restano precarie e proprio per questo motivo, nonostante le cure dell’ortopedico Gianfranco Fineschi, il suo contratto non viene rinnovato dalla Bianchi. Valeriano, proprio per i suoi problemi fisici, molla il ciclismo, l’Airone gli regala la bici con la quale aveva conquistato il Tour de France del 1952 e tra i due il rapporto diventa sempre più forte sino alla morte del Campionissimo.

Per anni Valeriano, in sella alla bici dell’Airone, il due gennaio si reca ad omaggiare la tomba di Fausto e del fratello Serse.

Nel 2013 viene realizzato il film Mi chiamava Valerio che ripercorre la storia del toscano che il 13 aprile 2021 muore a Matassino, .