Gian Matteo Fagnini velocista e gregario perfetto
Gian Matteo Fagnini forte velocista lecchese decide di mettersi al servizio di Mario Cipollini prima e di Erik Zabel poi
Gian Matteo Fagnini nasce a Lecco l’11 ottobre 1970 e sale presto in bicicletta facendo tutta la trafila delle giovanili sino ad approdare tra i dilettanti. Gian Matteo si mette in luce conquistando alcune prestigiose corse di categoria: la Coppa d’Inverno nel 1990, la Firenze-Viareggio e la Coppa Cicogna nel ’91 e la Ruota d’Oro del 1992.
Viene convocato per i Giochi del Mediterraneo 1993 in Francia dove conquista la medaglia d’oro nella prova su strada as Agde-Roussillon precedendo il francese Jean Christophe Currit e lo spagnolo David Garcia.
Le sue doti gli valgono la chiamata tra i professionisti della Mercatone Uno per la stagione 1994 dove mette in luce le sue attitudini di uomo di fatica e di velocista. Proprio in volata riesce a conquistare il suo primo successo nella seconda frazione della Euskal Bizikleta battendo allo sprint Stefano Zanini.
Il 1995 è segnato da due importanti vittorie alla Vuelta Ciclista a Costa Rica e al successo mancato nell’ultima frazione del Tour de France quando viene bruciato da una vecchia volpe come Djamolidine Abdoujaparov. A fine stagione è nono nella Wincanton Classic, prova di Coppa del Mondo.
La sua forza in volata gli vale la chiamata alla Saeco in cui il re delle volate, Mario Cipollini, lo vuole come uomo per la sua macchina perfetta per le volate. Proprio con il suo aiuto nasce il famoso treno rosso” della Saeco di cui Gian Matteo Fagnini è l’essenziale e insostituibile ultimo uomo, quello che apre la volata per il Re Leone.
E’ un cambio di prospettiva che porta Gian Matteo Fagnini dal ruolo di velocista a quello di gregario di lusso, scelta non facile in quanto consiste in una teorica rinuncia alla gloria personale per mettersi al servizio del capitano unico.
Gian Matteo Fagnini vince due tappa al Giro d’Italia 1998
Le soddisfazioni non mancano con il Re Leone che diventa il numero uno per le volate ma, seppur non con numeri fantasmagorici, arrivano anche successi personali: nel 1997 Gian Matteo vince la prima semitappa Volta a la Comunitat Valenciana a Valencia mentre nel 1998, complice un percorso particolarmente selettivo del Giro d’Italia, Mario Cipollini è costretto al ritiro e il velocista lecchese riesce a conquistare ben due frazioni. E’ il Giro di Marco Pantani ma Fagnini conquista la 20esima tappa con arrivo a Mendrisio e la passerella finale di Milano. Il Giro 1998 regala al lecchese anche il successo nella maglia azzurra dell’Intergiro.
Il ’99 è un anno caratterizzato dai piazzamenti con un secondo e un terzo posto nelle frazioni della Tirreno-Adriatico ed un secondo posto dietro a Laurent Jalabert nella volata delle Terme Luigiane al Giro d’Italia.
Il suo instancabile lavoro al servizio del capitano gli vale la chiamata della corazzata tedesca Team Deutsche Telekom che cerca una valida spalla per Erik Zabel e proprio grazie al lavoro di Gian Matteo Fagnini il velocista teutonico conquista la Milano-Sanremo 2000. In quell’anno Fagnini è quinto alla Scheldeprijs.
Con i colori della Telekom arriva la vittoria al Rund um Köln davanti a Bert Grabsch e una tappa alla Vuelta a Asturias.
Terminata l’esperienza alla formazione tedesca, Fagnini decide di fare “la chiocchia” per i giovani velocisti prima con la maglia della Domina Vacanze (2004) e poi con quelli della Naturino (2005).
Gian Matteo Fagnini decide di chiudere l’attività agonistica al termine della stagione 2005.