Claudio Girlanda e la maglia nera al Giro ’83
Claudio Girlanda: la sua carriera
Claudio Girlanda ciclista veronese, discreto dilettante e professionista per due stagioni, maglia nera al Giro d’Italia 1983
Claudio Girlanda nasce a Buttapietra, in provincia di Verona, il 17 febbraio del 1959. Dopo le categorie giovanili si mette in luce tra i dilettanti correndo per la G.S. Car Diesel nel 1978 e nel ’79 per poi passare a vestire, nei due anni seguenti, i colori della U.C. Nicolò Biondo-Carpi. Non è un fenomeno Girlanda ma è serio e meticoloso e nell’80 conquista la vittoria alla Coppa Sportivi Gombitesi, il Trofeo Francesco Gennari e la Milano-Busseto. Nel 1981 arriva la vittoria nella Coppa Molteni e nella Milano-Bologna.
Le buone prove tra i dilettanti gli valgono il passaggio tra i professionisti con la maglia della Termolan – Galli di Bruno Reverberi nella stagione 1982 ottenendo il nono posto alla Milano-Vignola e il 45esimo al Giro del Veneto. Al Giro d’Italia Girlanda è molto sfortunato, alla nona tappa finisce contro un camion e deve abbandonare la corsa.
Nel 1983 Claudio Girlanda è al via del Giro d’Italia in una formazione che punta molto sullo svedese Nilsson per la classifica ed è composta da tanti giovani tra cui Davide Cassani. Girlanda corre alla garibaldina, alla ricerca di qualunque obiettivo: poco importa che si tratti di uno sprint o di un traguardo volante, lui e i compagni sono li dar battaglia. Pur essendo un passista veloce più che un velocista, Claudio viene impegnato negli sprint. Nella decima tappa, vinta da Guido Bontempi, ottiene il decimo posto e nella prima semitappa della 19esima frazione ottiene il quarto posto: è convinto che l’arrivo, a Milano, sia vicino alla Galleria Vittorio Emanuele e parte troppo presto finendo corto. Le energie spese per questi obiettivi intermedi cominciano a pesare. Nella Segrate-Bergamo è vittima di una congestione e arriva staccatissimo.
Claudio Girlanda resiste ai tapponi dolomitici e arriva fino al termine della corsa rosa. Nell’ultima tappa da Gorizia ad Udine prova tutto quello che è possibile per non chiudere ultimo ma ormai il suo distacco è incolmabile e il veronese “si vergogna” di quel risultato.
Al termine della stagione 1983 il Girlanda saluta il professionismo. Anni più tardi un figlio di Claudio lancia una linea di abbigliamento chiamata “maglia nera” che aiuta papà Claudio a capire come quel risultato non sia stato brutto ma, anzi sia stato segno della tenacia e della resistenza.