Pedro Horrillo e la spaventosa caduta al Giro

Pedro Horrillo (fonte wikipedia)

Pedro Horrillo (fonte wikipedia)

Pedro Horrillo, la sua carriera

Pedro Horrillo ciclista spagnolo dalle ottime doti di strategia e tattica, vittima di uno spaventoso incidente al Giro d’Italia 2009

Pedro Horrillo Muñoz nasce a Eibar il  27 settembre 1974, si avvicina giovane al ciclismo senza tralasciare gli studi ed iscrivendosi alla facoltà di filosofia presso l’ Università dei Paesi Baschi. Passato professionista nel 1998 con la prestigiosa Vitalicio Seguros di Javier Minguez, si mette al servizio di due talenti come Oscar Freire e Juan Miguel Mercado facendo l’esordio al Giro ’98 senza però completare la corsa rosa. Nel 1999 è nuovamente al via del Giro concludendo al 135esimo posto finale.

Nel 2001 Horrillo approda alla Mapei-Quick Step, seguendo il capitano Freire alla corte di patron Squinzi conquistando la prima tappa della  Euskal Bizikleta 2002 davanti ad  Iñigo Landaluze e andando a vestire per un giorno la maglia di leader della corsa; a fine stagione prende parte ai Campionati del Mondo di Zolder 2002chiudendo 61esimo nella prova in linea.

Nel 2003, in seguito all’abbandono del marchio Mapei, la formazione cambia denominazione in Quick Step-Davitamon e Horrillo conquista la vittoria della frazione inaugurale della Uniqa Classic chiudendo anche terzo in classifica generale alle spalle di Roger Hammond e di Gerhard Trampusch.

Nel 2004 Pedro fa sua la seconda tappa della Parigi-Nizza davanti allo svizzero Beat Zberg e all’italiano Michele Bartoli. Sempre in quella stagione vince la quarta tappa della Uniqa Classic e, a fine stagione viene convocato per i Mondiali di Verona senza però completare la prova in linea.

Nel 2005 lo spagnolo, particolarmente apprezzato per la professionalità e per l’intelligenza in corsa,  passa alla Rabobank seguendo il capitano Freire e, al primo anno con la formazione olandese conquista la terza tappa della Volta Ciclista a Catalunya da Salou a La Granada superando Thor Hushovd e Claudio Corioni. Alla Vuelta a España è protagonista di una lunga ma sfortunata fuga in cui viene ripreso a soli 200 metri dall’arrivo

Nel 2006 lo spagnolo conquista la vittoria nella prima tappa del Sachsen-Tour International e nel 2009 viene schierato dalla formazione olandese al Giro d’Italia

Pedro Horrillo e la caduta al Giro d’Italia 2009

Nell’ottava tappa del Giro d’Italia 2009 Pedro Horrillo è vittima di una terribile caduta lungo caduto la discesa del Culmine di San Pietro. Lo spagnolo fa un volo di quasi 80 metri in un burrone; viene trovata prima la sua bicicletta e poi la squadra di soccorso del 188 di Bergamo trova Pedro ancora cosciente ma con gli evidenti segni dello spaventoso volo. Viene recuperato con un verricello dopo aver spostato gli arbusti e gli alberi che ne rendono difficile il soccorso, intubato dagli operatori dei Volontari di Brembilla viene trasportato con l’elisoccorso presso il Pronto Soccorso agli Ospedali Riuniti di Bergamo

Le condizioni appaiono critiche, il giovane atleta presenta un  trauma cranico e toracico e varie fratture tra cui una, esposta, al femore. Gli esami medici evidenziano ben 35 fratture e Horrillo viene posto in coma farmacologico nel reparto di Rianimazione e sottoposto a drenaggio polmonare.  Risvegliatosi dal coma, gli esami non mostrano danni celebrali e, trasferito in un ospedale spagnolo, viene dimesso il 22 giugno, cinque settimane dopo l’incidente iniziando il recupero, in particolare dalle fratture al femore sinistro, spezzato in diciotto punti, e alla rotula.

Horrillo riesce a tornare in sella dopo sei medi di lunga attività di riabilitazione; a dicembre dello stesso anno si reca sul luogo del suo spaventoso incidente per ringraziare il personale medico che lo ha aiutato. E’ un ritorno non solo di gratitudine ma anche per chiudere un cerchio che poteva spezzarsi in quella maledetta discesa.

Pedro Horrillo prova in tutti i modi a tornare all’attività agonistica ma, vuoi per i segni nel fisico, vuoi per quelli nell’anima, lo spagnolo modifica la scala valoriale della sua vita decidendo di percorrere nuove strade con la moglie Lorena ed i figli Abai e Hori. Pedro si dedica a collaborazioni con riviste e giornali tra cui El Pais e de Volkskrant