Francesca Pattaro intervistata da ciclonews.biz

Francesca Pattaro (fonte Wikipedia)

Francesca Pattaro (fonte Wikipedia)

Francesca Pattaro intervistata dalla nostra redazione

Francesca Pattaro intervistata in esclusiva per Ciclonews.biz. Francesca, forte atleta classe 1995 in forza al Team BePink, ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016 ha ottenuto il 6º posto nell’inseguimento a squadre femminile, stabilendo il nuovo record italiano della specialità a dimostrazione delle sue doti di pistard.

Ciao Francesca, grazie per aver accettato la nostra intervista, raccontaci di te, come è stato il tuo approccio con lo sport?

Grazie a voi per l’idea dell’intervista, beh diciamo che quando ero ancora alle elementari vedevo tutti i miei compagni di classe fare uno sport, chi danza, chi karate, chi calcio, e io non facevo niente. Passavo le mie giornate ad andare a scuola, studiacchiare e giocare con i miei gatti. Io ho sempre voluto fare uno sport ma i miei genitori non hanno mai avuto il tempo, per motivi di lavoro, di portarmi nella palestra comunale per fare danza o badminton

E poi cosa è successo, come mai hai scelto il ciclismo?

Beh devo la passione per la bicicletta a mio fratello. Lui era allenatore di una squadra di ciclismo del mio paese e notando la mia voglia di praticare uno sport mi ha proposto di correre in bici. Probabilmente era quello che aspettavo, cosi ho preso l’invito al volo e a dieci anni ho iniziato a praticare, forse un po per gioco, questo sport. Ho coltivato la passione quotidianamente e ora eccomi qui.

Il ciclismo è uno sport di fatica che richiede dedizione e impegno quanto ha influenzato la tua adolescenza ?

È vero, fare lo sportivo non è una cosa semplice, tutt’altro.  La fatica di dover seguire una “disciplina” la paghi soprattutto quando sei adolescente e vedi tutti i tuoi amici uscire il sabato sera quando tu dovevi andare a letto perché la domenica c’era la gara. Personalmente ti devo dire che non mi è mai pesata particolarmente questa condizione. Credo che questa risposta te la possano dare in molti tra colleghe e colleghi, nella testa di un ciclista il “far festa” non è una cosa che circola molto, personalmente non l’ho mai visto come una ambizione della vita, non sento la necessità di uscire a tutti i costi il sabato o andare a ballare cosa che magari per molti miei coetanei è fondamentale. Io traggo la mia soddisfazione nell’applicarmi nello sport quotidianamente.

Quali valori ti ha trasmesso il ciclismo che applichi anche nella vitae perché lo suggeriresti a una ragazza che vuole iniziare?

Il ciclismo mi ha e mi sta veramente insegnando tanto io immagino la corsa ciclistica come una metafora della vita. Puoi cadere ma devi rialzarti, correre a testa bassa o ragionare. Come si diceva prima il ciclismo è fatto di sacrifici e rinunce ma se guardiamo bene non possiamo definire sacrificio una cosa che è finalizzata a soddisfare un piacere e per me correre in bici è davvero piacevole. Questo modo di vedere le cose rende la fatica quasi una amica con cui convivere, la rinuncia quasi un modo per aumentare la propria stima.

Se devo dirti qualche valore che ho appreso dal ciclismo ti direi sicuramente ambizione, determinazione e resilienza e credo che questi pilastri siano indispensabili nella vita, proprio per questo motivo credo che per una ragazza il ciclismo sia uno sport davvero adatto. Non importa che livelli riesci a raggiungere ma quello che un’esperienza con questo sport ti lascia te lo porti con te per sempre.

Sei molto giovane ma hai già acquisito tanta esperienze, quale è la gara che ricordi con più piacere?

La corsa che ricordo con più piacere è sicuramente la mia prima vittoria al Campionato Italiano in pista a Pordenone nel 2011 nella specialità dell’inseguimento individuale. È stata la corsa che ha determinato il mio futuro in nazionale e credo di poter dire senza paura di esagerare che è la corsa che mi ha reso la Francesca che sono oggi.

Quel giorno per me ha un sapore particolare perché è legato ad una delle persone tra le più importanti della mia vita, una persona che mi ha allenata e mi ha portato a quella conquista del Campionato Italiano e cioè Severino Massaro che è scomparso da qualche anno ma che mi accompagna sempre.

(Massaro è stato vittima di un incidente il 21 agosto 2015 nel velodromo di Sossano, mentre era impegnato in alcune mansioni sportive n.d.r)

Il ciclismo impiega molto tempo della tua vita, ma hai qualche attività che ti piace fare nel tempo libero?

Di tempo libero non ne ho molto ultimamente visto che ho iniziato a marzo di quest’anno a frequentare l’università nella facoltà di scienze motorie. Però quando riesco a ritagliarmi del tempo adoro leggere oppure rilassarmi con un giro in moto.

Che rapporto hai con la musica? Hai qualche cantante preferito?

Si la musica mio piace molto, ascolto musica pop e rock, in particolare ho un debole per Luciano Ligabue, appena ho un attimo ascolto sempre le sue canzoni, mi caricano anche prima delle gare importanti.

Hai un ciclista o una ciclista che ammiri particolarmente o ti ha ispirato?

Nel ciclismo maschile il ciclista che ammiro per la sua semplicità nel fare le cose e per il suo modo di pensare è Peter Sagan. Nel ciclismo femminile, per la sua determinazione, ambizione e per i suoi risultati ammiro moltissimo Antonella Bellutti. Penso che vincere l’inseguimento individuale alle olimpiadi dia la soddisfazione più grande. Con le Olimpiadi di Rio ho avuto modo di constatare che non è vero che il ciclismo è duro come sport, perché tutti gli sport ad un certo livello parlano di costanza, ambizione, determinazione, voglia e, lasciatemi passare il termine, “fatica”.

Tanto ciclismo nella tua vita ma segui altri sport? Hai qualche “mito”oltre ai ciclisti a cui ti ispiri?

Altri “miti” di altri sport non ne ho oltre al ciclismo, ma se mi capita di vedere alla tv altri atleti in altri sport non cambio di certo canale, anzi mi appassionano sempre le vicende degli sportivi perché comprendo il sacrificio che fanno per arrivare a quei livelli.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi professionali?

I miei prossimi obiettivi professionali sono tutti gli impegni su pista per l’inverno che verrà, tra cui Campionati Europei, Coppa del Mondo e Campionati Mondiali. Inoltre spero di migliorare ulteriormente il mio tempo personale nell’inseguimento individuale. Ma prima di tutto questo c’è il resto della stagione su strada che mi aspetta e spero di ottenere un posto per la cronometro a squadre al mondiale in Norvegia e di conseguenza ottenere un ottimo risultato.