Dorino Vanzo ciclista veneto anni ’70

Dorino Vanzo

Dorino Vanzo

Dorino Vanzo: la sua carriera

Dorino Vanzo ciclista veneto, ottimo gregario noto per la sua passione per la filosofia da cui il soprannome di ciclista-filosofo

Dorino Vanzo nasce a Riese Pio, in provincia di Treviso, il 22 febbraio del 1950. Si avvicina al ciclismo passando dilettante con l’Unione Ciclistica Riese nel 1971 ottenendo un importante terzo posto alla Bassano-Monte Grappa. Nel ’72 vince il GP Industria e Commercio Città di San Vendemiano e sfiora nuovamente la vittoria nella Bassano-Monte Grappa chiudendo secondo alle spalle di Efrem Dall’Anese.

Le buone prove tra i dilettanti gli valgono la chiamata tra i professionisti con i colori della Jollj Ceramica di Marino Fontana. Non è un fenomeno Dorino ma è un atleta serio e una persona posata tanto da conquistare il soprannome di “Filosofo” proprio per il suo interesse sulla materia.

Nel 1975 passa a vestire i colori della formazione belga Splendor mentre nel ’76 corre con la G.B.C.-TV Color chiudendo in sesta posizione ai Campionati Italiani in linea. E’ un tipo particolare Dorino, se ne accorge anche Adriano De Zan che, al termine delle tappe del Giro d’Italia, quando può, non esita ed intervistare il ciclista veneto che, con i suoi modi particolari e la sua cultura, non da mai risposte scontate.

Nel 1977 Dorino ottiene un bel nono posto al Giro dell’Appennino vinto da Gianbattista Baronchelli nonostante il lavoro svolto per il capitano Vittorio Algeri ed è decimo al GP Montelupo e sedicesimo alla Gand-Wevelgem. Vanzo è protagonista di un ottimo Giro d’Italia 1978 quando, correndo con la  Fiorella-Citroën, riesce a chiudere al 22esimo posto finale.

Il 1979 è l’ultimo tra i professionisti, Vanzo veste i colori della Inoxpran di Davide Boifava prendendo parte al Tour de France ed arrivando a Parigi in 63esima posizione.

Dopo aver appeso la bicicletta al chiodo,  Dorino diventa rappresentate per un’azienda orafa e, su un volo aereo, conosce la bella Keiko.