Anna Stricker intervista esclusiva per Ciclonews

Anna Stricker intervista esclusiva con la nostra redazione

Anna Stricker  intervista esclusiva per www.ciclonews.biz ci racconta della sua passione per le due ruote e l’entusiasmo per la nuova avventura con la Bizkaia Durango-Euskadi Murias

Anna Stricker
Anna Stricker

Anna Stricker intervista esclusiva con la forte atleta 23enne altoatesina in cui ci racconta del suo amore per le due ruote e di come abbia finalmente trovato un contratto per la stagione a venire dopo aver temuto di dover abbandonare il ciclismo.

Ciao Anna, anzitutto grazie per la tua disponibilità per questa intervista, ci racconti come mai hai scelto proprio il ciclismo come tuo sport?

Ciao Ragazzi, grazie a voi per lo spazio che mi dedicate. Ho scelto proprio il ciclismo perché sono stata folgorata della bellezza dalla bicicletta che aveva il mio vicino di casa che correva proprio per una squadra ciclistica giovanile. E’ stato veramente amore a prima vista e ho quindi ho deciso di abbandonare lo sci e l’atletica per concentrarmi sin da piccola al 100% al ciclismo.

Il ciclismo è uno sport di fatica che richiede dedizione e impegno. Quanto ha influenzato la tua adolescenza ?

Il ciclismo ha influenzato tutta la mia adolescenza, quando altri bambini andavano in piscina io preferivo allenarmi insieme ad altri ragazzini sulla bicicletta. La stessa cosa quando sono diventata più grande, i miei coetanei iniziavano uscire la sera io invece andavo a letto presto perché il giorno dopo avevo delle gare. Sinceramente non reputo queste scelte come delle privazioni ma appunto come delle cose fortemente volute e che mi hanno insegnato la disciplina e mi hanno fatto comprendere che per essere forti bisogna sempre impegnarsi al cento per cento in tutto.

Quali valori ti ha trasmesso il ciclismo che applichi anche nella vita e perché lo suggeriresti a una ragazza che vuole iniziare?

Il ciclismo, come dicevo, mi ha trasmesso la capacità di non mollare mai, questa è in assoluto la cosa che più mi è servita e mi serve nella vita di tutti i giorni. Ho compreso l’importanza del rispetto delle compagne e delle avversarie, il piacere di lavorare assieme per raggiungere un obiettivo comune. Credo che una ragazza che voglia iniziare debba avere questo obiettivo: crescere come persona e come gruppo e in questo il ciclismo è una grande scuola.

C’è una corsa che Anna Stricker ricorda con particolare piacere?

Senza dubbio il mondiale di Valkenburg nel 2012. Ancora oggi mi vengono di brividi quando ci penso quante persone c’erano sul Cauberg a fare  il tifo, urlando il mio nome. Ammetto però che dentro di me è rimasto un pizzico di rammarico per non essere riuscita a conquistare la maglia iridata.

C’è un ciclista o una ciclista che ammiri particolarmente o ti ha ispirato?

Il ciclista che mi ha entusiasmato di più è stato Tom Boonen. Guardando le sue imprese sul pavé mi sono innamorata delle classiche del Nord che oggi sono le mie gare preferite.

La chiusura della Lensworld – Kuota ha rischiato di bloccare la tua carriera, quanta soddisfazione c’è in questa nuova opportunità lavorativa?

La chiusura della squadra belga Lensworld mi ha fatto vivere momenti di insicurezza, però nello stesso tempo la mia passione per il  ciclismo si è riaccesa come al primo allenamento nel lontano 2004. Ora sono piena di energia e voglia di ripartire per dimostrare che il mio meglio deve ancora venire!

Il nuovo contratto può essere la svolta per tornare a riprenderti la scena del ciclismo mondiale come meriti?

Sicuramente la voglia di ritornare ai livelli più alti del ciclismo mondiale è tanta e il mio nuovo team crede tanto in me e nelle mie potenzialità. Alla Bizkaia Durango-Euskadi Murias mi hanno accolta con calore e mi stanno dando la fiducia necessaria per avere la massima serenità che serve per raggiungere gli obiettivi più importanti.

Quali sono i prossimi obiettivi professionali per il 2018?

I prossimi obiettivi di stagione sono quelli di fare bene alla Settimana Valenciana, proseguendo con le classiche del Nord. Voglio  preparare al meglio il Giro Rosa e infine mi piacerebbe ritornare in azzurro per i mondiali di Innsbruck dato che è la città natale di mia madre.