Valentino Rossi: Moto GP come una gara di ciclismo

Valentino Rossi commenta l’evoluzione della Moto GP

Valentino Rossi “il motomondiale oggi assomiglia al ciclismo: gare lunghe che si risolvono in 5 o 6 giri”

Valentino Rossi in bicicletta
Valentino Rossi in bicicletta

Valentino Rossi è un personaggio assolutamente unico nel mondo dello sport, entrato giovanissimo nel mondo delle corse professionistiche ha attraversato, possiamo dirlo, due millenni di corse motociclistiche. Vale ha dato spettacolo e avvicinato al motomondiale tantissime persone che prima non sapevano nemmeno cosa fosse una corsa motociclistica.

VR46 ha entusiasmato tutti vincendo gare e mondiali impossibili, ha costituito la sua Academy alla quale si dedicherà una volta appeso il casco alla parete (ma uno come lui con la velocità del sangue non lo appenderà mai davvero).

Ogni gara di MotoGP è diventata nel corso degli anni un evento, un rito pagano a cui la maggior parte degli italiani non vuole sottrarsi per gustarsi lo spettacolo del motomondiale. Epico è stato lo scontro Marquez Rossi in pista e nelle conferenze stampa.

Dopo il recente GP di Thailandia in cui il nove volte Campione del Mondo si è dovuto accontentare della quarta posizione, il “Dottore” ha voluto commentare la nuova era del MotoGP:

“Tutti sono preoccupati dalle gomme e sembra di vedere le gare di ciclismo. E’ bello perché c’è una bella bagarre ma è dura tenere la concentrazione con tutti questi scatti”

 

Il centauro di Tavullia, dopo aver cercato una fuga iniziale (come in una tappa del Tour de France), puntava a lottare per la vittoria o per il podio ma è stato “ripreso” e ha dovuto vedere trionfare il dal compagno di squadra Maverick Vinales.

Il paragone può reggere perché anche nella MotoGP gruppo dei Big si studia a lungo e chi prova a staccare gli avversari nella prima parte dell corsa, complice l’usura degli pneumatici viene riassorbito. Piaccia o non piaccia è questa l’evoluzione del motomondiale e, se Peter Sagan accusa il ciclismo di essere diventato noioso, cosa ne pensano gli addetti ai lavori?