Jean Malléjac e il collasso sul Ventoux

Jean Malléjac - copertina del libro

Jean Malléjac - copertina del libro

Jean Malléjac e il malore sul Monte Calvo

Jean Malléjac corridore da corse a tappe, che ebbe il suo migliore anno nel 1953  arrivando 2° al Tour de France, resta nella storia il suo collato sul Mont Ventoux

Jean Malléjac nasce a Dirinon il  19 luglio 1929 dimostra buoni doti di scalatore che, nel 1950, gli valgono un contratto professionistico con la Stella-Dunlop, una formazione francese che aveva come obiettivo quello di valorizzare i giovani.

Il passaggio tra “i grandi” non pesa sul 21enne che si aggiudica cinque successi (in corse di secondo livello) al suo esordio. Malléjac trionfa al Criterium di Callac, al Circuit de l’Argoat, al Criterium  di Cleder, al Criterium di Ploubalay ed al GP Dinard. Il francesino ottiene anche un brillante piazzamento nella top10 (decimo) nella classifica generale del prestigioso Tour de l’Ouest che si corre in Francia.
Nel 1951 vince il Circuito dell’Isola a Scaer ed ottenne un buon 2° posto nella Nantes-Angers-Nantes dimostrando doti di regolarista ottenendo ottimi piazzamenti alla Parigi-Costa Azzurra (l’attuale Parigi-Nizza) dove chiude sesto e nuovamente al Tour de l’Ouest (quarto).

Nel ’52 fa il suo esordio al Tour de France ma non brilla particolarmente chiudendo solamente 33esimo. L’anno seguente passa alla Terrot ed è nuovamente al via della Grande Boucle con la Selezione francese de l’Oust partendo tra i comprimari. Jean vince a sorpresa la frazione Dieppe-Caen conquistando una insperata maglia gialla. Malléjac sa che il segno del primato è assolutamente temporaneo ma si difende coi denti dagli attacchi degli avversari per cinque tappe salvo poi doverla cedere, dopo la tappa di Briançon,  al grande campione che porta il nome di Louis “Louison” Bobet. Jean Malléjac tiene duro, lotta come un leone e chiude secondo in classifica generale: per lui è come una vittoria. 

Nel 1954 vince  il Circuit de Monts d’Arrée e al Tour de France ottiene la quinta posizione finale.

Jean Malléjac e il collasso al Mont Ventoux

Al Tour de France 1955, Jean Malléjac è protagonista del primo caso di doping accertato nella corsa transalpine. Nell’undicesima frazione da Marsiglia ad Avignone, il gruppo è chiamato a scalare il Mont Ventoux. E’ una giornata caldissima e Ferdi Kübler arte all’attacco ai piedi del monte calvo. Geminiani va a chiudere su di lui ma ai meno 10 dalla vetta è ancora Kübler che si lancia in uno dei suoi tipici attacchi per poi mettere piede a terra stravolto pochi chilometri più avanti. Per lo svizzero arrivare al traguardo è un’impresa. Nella sua camera d’hotel verranno poi trovare siringhe e stimolanti.

Se ai meno 10 Kübler attacca, Jean Malléjac,  crolla a terra come un pugile “suonato”. Un piede ancora legato al pedale e uno che pedala a vuoto. Pallido come un cadavere, sudato e con la mascella serrata che i soccorritori devo aprire a forza per fargli bere dell’acqua.

Gli viene fatta un’iniezione di “solucamphre” e gli viene somministrano dell’ossigeno. Ci vogliono più di quindici minuti perché Malléja si riprenda. Viene caricato in ambulanza e i soccorritori devono legarlo in quanto in preda a deliri che lo fanno urlare e dimenarsi. Malléjac una volta ripreso,  in ospedale, dice che qualcuno l’ha drogato ed il medico della corsa, Dottor Dumas, suggerisce nel caso di sporgere denuncia. Naturalmente Malléjac non farà mai alcun esposto. La vicenda di Malléjac fa scalpore, è la prima evidenza della presenza di sostanze stimolanti in gruppo. Il francese core ancora tre stagioni senza ottenere particolari risultati ma continuando a sostenere la tesi dell’avvelenamento forse a causa di una borraccia “dal gusto amaro” che gli fu consegnata da un tifoso durante la prima tappa.